PERCHÈ L’URUGUAY
Cagliari e Uruguay hanno un legame storico scritto nei campi di calcio.
Oltre 20 sono infatti i giocatori uruguayani che hanno difeso la maglia rossoblu, tra i quali spiccano Enzo Francescoli, Fabian O’Neill, Nelson Abeijon, Pepe Herrera, Dario Silva, Diego Lopez, Nahitan Nandez, Diego Godin.
Ai quali si aggiungono gli allenatori: il maestro Oscar Tabarez, Gregorio Perez e ancora l’ex capitano Diego Lopez.
Andare in Uruguay è per me un omaggio a tutti loro.
Una volta prenotato il volo per l’Argentina, abituato come sono a visitare più Paesi durante i miei viaggi, l’Uruguay è entrato subito nella lista.
Anzi, studiando gli incastri delle varie giornate, è salito direttamente in cima al programma.
Appena atterrato a Buenos Aires sono infatti andato subito al porto per imbarcarmi in direzione Colonia e poi in autobus sino a Montevideo.
COME ARRIVARE IN URUGUAY
Aereo
I voli che collegano Madrid con l’aeroporto internazionale di Carrasco Montevideo sono solitamente gestiti da Iberia o Air Europa.
Altri voli diretti arrivano da Miami ma, sia dall’Europa che dal Nord America, spesso è più economico fare scalo a Buenos Aires o São Paulo.
L’aeroporto internazionale di Punta del Este ha diversi voli diretti con Argentina, Brasile, Cile e Paraguay.
Nave
Ci sono numerosi collegamenti quotidiani con Buenos Aires, grazie ai traghetti delle compagnie Colonia Express e Buquebus.
Questi arrivano direttamente a Montevideo oppure a Colonia, da cui poi si può raggiungere la capitale in autobus con un servizio incluso nel biglietto marittimo.
A questi si aggiungono ovviamente le navi da crociera.
Autobus
La Stazione Tres Cruces si trova a circa 3 km dal centro di Montevideo.
Tre ponti stradali sul Rio Uruguay collegano l’Uruguay con l’Argentina.
Gli autobus generalmente sono più lenti e meno comodi dei traghetti che attraversano il Rio de la Plata
Sei sono invece i punti di comunicazione ufficiali con il Brasile.
Gli autobus interni sono confortevoli e le tariffe, regolate dallo Stato, sono abbastanza basse.
Capita spesso che partano più autobus della stessa compagnia, per la stessa tratta ed alla stessa ora. In questo caso sul biglietto verrà indicato il numero dell’autobus.
COSA FARE IN URUGUAY
Circondata dai giganti Argentina e Brasile, la Repubblica Orientale dell’Uruguay, Paese più piccolo del Sud America, mantiene comunque la propria indipendenza e la propria identità.
D’altronde i primi abitanti furono i Charrùa, popolazione che mantenne lontani i conquistadores spagnoli e portoghesi per oltre un secolo.
Montevideo
Nella capitale San Felipe y Santiago de Montevideo vivono quasi 2 milioni di persone, circa il 60% dei 3,3 milioni di abitanti dell’Uruguay.
La Rambla è il lungomare della capitale, luogo caratteristico e punto di ritrovo soprattutto il sabato.
È molto piacevole passeggiare qui, magari sino alla turistica scritta “Montevideo”.
Fulcro della città è Plaza Independencia, dove si trovano il momumento e il mausoleo del Generale José Artigas, il Palazzo Salvo, la Torre Ejecutiva, l’Edificio e la Puerta de la Ciudadela .
A poca distanza, nella strada per la Cattedrale di Plaza de la Constitución, ti consiglio la visita al Museo de los Andes.
Con il supporto di foto e oggetti originali, si scopre l’incredibile storia dell’incidente aereo del Fairchild 227, precipitato nelle Ande il 13 ottobre 1972 con 45 persone a bordo.
A 4.000 metri, con temperature sino a -30°C, senza cibo, senza acqua e senza vestiti adeguati, 16 superstiti ritornarono a casa da soli dopo 72 giorni, lasciando tutti increduli e senza parole.
Lo sport più seguito in Uruguay è il calcio. E non potrebbe essere così per la Nazione che ha ospitato, vincendo, la prima Coppa del Mondo nel 1930.
La Celeste è poi tornata sul tetto del mondo nel 1950, ammutolendo il Maracanà nella finale contro il Brasile, e ha vinto 15 Copa America, l’ultima nel 2011.
Lo Stadio del Centenario è la casa della nazionale e del Club Nacional.
Al suo interno, il Museo del Futbol racconta la storia calcistica uruguayana e mondiale, con cimeli di Maradona, Pelè, Gigi Riva, Enzo Francescoli ecc.
Insomma, Montevideo mi è piaciuta tantissimo, sia per la qualità della vita, che per la bellezza della città in sè, dove i resti delle fortificazioni originarie si mescolano armoniosamente con palazzi di stile neogotico, spagnolo, italiano, francese e moderno.
Colonia del Sacramento
A 177 km da Montevideo e a 50 km di traghetto da Buenos Aires, questa città sul Rio de la Plata non è solo un punto di connessione tra Uruguay e Argentina.
Fondata nel 1680 da Manuel Lobo, governatore portoghese di Rio de Janeiro, divenne luogo importante per il commercio, minando il monopolio spagnolo.
Numerose furono le battaglie tra le due potenze coloniali, sino al definitivo controllo della corona spagnola sulla città, nel 1777.
Questo comportò il declino di Colonia, con l’arrivo delle merci dall’estero spostato totalmente a Buenos Aires.
Nel Barrio Historico si passeggia tra strade acciottolate e case coloniali del 18° secolo.
La via d’accesso più spettacolare è la porta del 1745, Porton de Campo.
Il faro ottocentesco è uno dei simboli di Colonia, e da qui si può vedere il Rio de la Plata e la città antica.
Cabo Polonio
Il crescente afflusso di turisti non sta stravolgendo questa regione, dichiarata nel 2009 parco nazionale e quindi posta sotto tutela.
In questa zona selvaggia, tra le dune di sabbia e un villaggio rustico di pescatori, i leoni marini e le otarie popolano le rocce ai piedi del faro.
In alcuni periodi dell’anno si possono anche osservare balene, pinguini e qualche elefante marino.
L’illuminazione stradale è inesistente e le abitazioni, se non hanno un gruppo elettrogeno proprio, non hanno l’energia elettrica.
Nelle serate limpide, questo permette di vedere un cielo spettacolare come in poche altre località costiere.
Raggiungere Cabo Polonio non è facilissimo: bisogna percorrere a piedi, in fuori strada o a cavallo, 7 km tra boschi e dune di sabbia alte 30 metri.
Punta del Este
“La mano en la arena”, enorme scultura di una mano che esce dalla sabbia di Playa Brava, è diventata il simbolo fotografico più famoso della città.
Ho letto che le attività principali a Punta del Este sono trascorrere ore in palestra, farsi belli, mostrarsi abbronzati in spiaggia e poi trascorrere la notte in locali e ristoranti di lusso, magari alla ricerca dei vip che creano gossip nella città più cara di tutto l’Uruguay.
Visti i pochi giorni a disposizione, questa presentazione mi ha tenuto lontano da Punta del Este.
Magari in futuro potrò confermare (ma spero sfatare) queste parole sulla città paragonata a Monaco, Miami Beach e St. Tropez.
La popolazione stabile è di 12.400 abitanti, ma in alta stagione arriva a 450.000 residenti.
8 km al largo della spiaggia di Punta del Este, su una superficie rocciosa di 40 ettari, si trova la più grande colonia di leoni marini del Sud America.
DOVE DORMIRE
Montevideo:
Quando visito una città, scelgo sempre di dormire in centro o vicino alle attrazioni di mio interesse.
Per il mio soggiorno a Montevideo, la scelta in base al rapporto posizione/prezzo è caduta sul Blanes Hostel.
Mi sono trovato benissimo sia per la pulizia generale dell’ostello, sia per la vicinanza ai punti di interesse, sia per la tranquillità della zona limitrofa, cosa comunque comune in tutte la città.
Entroterra:
soggiornare in un’estancia è un’esperienza da fare se si vuole trascorrere qualche giorno nella tranquillità della vita rurale, staccando da tutto e tutti.
Le estancias sono grandi aziende agricole, simbolo culturale dell’Uruguay.
Il Ministero del Turismo uruguayano ha istituito anche le estancias turistiche, quelle che appunto aprono le porte ai turisti organizzando attività quotidiane, con particolare riguardo alle escursioni a cavallo.
Alcune di queste, fattorie tradizionali pienamente funzionanti oppure antichi alberghi di campagna, spesso sono molto isolate e difficili da raggiungere senza un mezzo proprio.
CONCLUSIONI
L’Uruguay è una nazione atipica nello scenario continentale: viene infatti considerata la nazione più pacifica, sicura e vivibile di tutto il Sud America.
La popolazione beneficia delle riforme realizzate soprattutto dal presidente José “Pepe” Mujica: il tasso di povertà è all’8%, l’alfabetizzazione al 98%, il livello di corruzione è superiore solo a quello del Canada, è uno dei Paesi con la più equa distribuzione del reddito, i suoi cittadini hanno un’alta aspettativa di vita.
Inoltre un occhio di riguardo viene dato anche al rispetto della natura.
Lo sviluppo delle aree urbane procede seguendo una pianificazione territoriale e sostenibile ben definita.
Un altro aspetto che mi ha colpito molto sono le innumerevoli e ampie aree giochi per bambini accessibili a tutte le forme di disabilità.