San Cristóbal de Las Casas: la città simbolo del Chiapas
SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS: SIMBOLO DEL CHIAPAS
Il 1 gennaio 1994, le strade di San Cristóbal de Las Casas, città simbolo del Chiapas ed antica capitale dello Stato più meridionale del Messico, furono invase dall’EZLN e quell’aria rivoluzionaria si sente ancora ovunque.
L’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale si mostrò al mondo quel giorno e se si vuole un contatto diretto con loro non si può fare altro che venire a San Cristóbal de Las Casas.
Da decenni, anche per questo, la città è diventata una base per i viaggiatori di tutto il mondo, che condividono le loro culture con i discendenti dei Popoli Originari del Chiapas: Maya, Tzotzil, Tzeltal, Chol.
Qui, oltre lo spagnolo, si parlano ancora lingue millenarie.
La vita scorre lenta nelle acciotolate vie di San Cristóbal e lentamente bisogna conoscerla.
Nei miei viaggi mi piace scoprire le città usando una mappa cartacea, spesso quella presa in ostello.
Quando torno in camera evidenzio le vie in cui sono passato per cercare così di non passare negli stessi posti e vedere il più possibile.
Uso dei punti di riferimento, luoghi che considero strategici per vari motivi.
A San Cristóbal ne ho individuato due: la Cattedrale e il mercato.
Catedral e Plaza 31 de marzo
Questa zona è diventata la mia base a San Cristóbal.
Appena arrivato qui, mi sono reso conto di essere davvero in Chiapas.
La cattedrale è in stile coloniale, molto diversa dalle classiche chiese cattoliche a cui sono abituato.
Attualmente purtroppo non si può accedere al suo interno perchè proseguono i lavori di ripristino dei danni causati dal terremoto del 2016.
E purtroppo non è una novità: iniziata nel 1528, fu terminata solo nel 1815 a causa di vari disastri naturali.
Nel 1816 e nel 1847 subì altri danni con conseguenti restauri.
La Piazza della Cattedrale è spesso affollata di residenti, viaggiatori, bancarelle e indigeni della città e dei paesi vicini, vestiti con i loro abiti tradizionali.
I bambini giocano, ma più spesso vagano per la città cercando di vendere braccialetti o altri oggetti artigianali.
Ed è proprio in questo contesto che ho vissuto uno di quegli episodi che insegnano che viaggiare apre la mente, insegna i veri valori della vita ed aiuta a crescere ed essere migliori.
Un caldo pomeriggio chiapaneco, ero seduto a pranzare in uno di quei tavolini all’ombra, guardando la vita scorrere lentamente davanti a me.
Mi si avvicina uno dei tanti bambini che riempiono le strade di San Cristóbal, per vendermi un braccialetto fatto da lui.
Sorrido e gli dico che se vuole gli offro il pranzo. Non se lo fa ripetere, si siede e ordina un panino e una coca cola.
Dopo poco arriva un altro bambino e quando vede un suo coetaneo, in quel momento più fortunato di lui, lo guarda con sana invidia fanciullesca e sembra che assapori quel panino e si rinfreschi con la coca cola.
Invito anche a lui a sedersi ma rifiuta perchè la mamma è seduta su una panchina poco distante e non vuole tradirla.
Gli dico che se lei vuole, a me fa piacere che venga.
Il bambino corre da lei e tornano al tavolo insieme. La fame probabilmente le ha fatto mettere da parte ogni titubanza.
Ordino una bistecca per tutti, grandi come forse non hanno mai mangiato in vita loro.
Ci prova, ma non sa usare le posate.
Evito subito che si imbarazzi e mangiamo tutti e quattro con le mani, con umiltà, con rispetto.
I bambini parlano anche lo spagnolo, la signora solo lingua indigena.
Chiacchieriamo un po’, i bambini traducono. E dove non arrivano le parole, ci si capisce con sguardi e sorrisi.
Poi ognuno va per la sua strada.
Con gli stomaci pieni e con il cuore di più.
San Cristóbal per me sono le strade acciotolate piene di gente, il profumo del caffè chiapaneco, le culture che convivono e che si fondono anche nel cibo, le case colorate come gli abiti tradizionali, il caldo sole del mattino e il freddo che può diventare pungente di notte perchè qui, comunque, siamo a 2.200 metri di altitudine.
Iglesia del Cerrito (o San Cristobalito)
Sulla collina del Cerro San Cristóbal, si trova la Iglesia del Cerrito.
Raggiungibile da una particolare scala a zigzag, permette di vedere la città dall’alto.
Dalla parte opposta si trova il Cerro de Guadalupe, con la chiesa omonima affollata soprattutto il 12 dicembre, giorno appunto di Nostra Signora di Guadalupe.
Templo de Santo Domingo
Costruito nel XVII secolo in stile barocco chiapaneco, il tempio ed ex convento di Santo Domingo sorprende e impressiona per la sua facciata rosa.
Nelle sue strette vicinanze c’è il mercato cittadino, punto di ritrovo dei colectivos.
Auto, minivan o furgoni più o meno attrezzati (come nella foto sotto), collegano San Cristóbal con città e paesi vicini, rendendosi senza dubbio il mezzo perfetto per gli spostamenti a piccolo-medio raggio.
A seconda della destinazione, partiranno quando il mezzo è pieno oppure caricheranno persone nel tragitto.
Il prezzo varia a seconda della distanza ma sarà sempre economico e conveniente.
Al mercato è possibile trovare di tutto a prezzi bassissimi, dal cibo a vestiti e oggetti di artigianato da portare a casa.
Si può contrattare un po’ ma bisogna sempre chiedersi se qualche pesos risparmiato possa cambiarci la vita.
Quei pochi pesos in più possono invece permettere a qualcuno di sfamare la propria famiglia.
Perchè il Chiapas è meraviglioso, ma è anche lo Stato più povero del Messico.
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