Isla Holbox: backpackers tra squali balena e plancton
ISLA HOLBOX: L’ISOLA DEL RELAX
La mia prima grande delusione
A Isla Holbox ho avuto la prima grande delusione nei miei viaggi.
Ho sempre associato il Messico all’EZLN ed ai Maya ma quando ho iniziato ad organizzare questo viaggio mi sono informato su tutto ciò che poteva interessarmi.
Tra le varie possibilità, ho scoperto che le acque dell’isola Holbox sono frequentate, in certi periodi dell’anno, dagli squali balena.
Lungo sino a 20 metri e con un peso che arriva alle 34 tonnellate, è lo squalo più grande che esiste.
Non è pericoloso per l’uomo (a meno che non si venga colpiti nuotandoci troppo vicino) perchè si nutre principalmente di plancton.
Ho deciso quindi di trascorrere due notti sull’isola per poter vedere da vicino questo gigante dei mari, nel suo habitat naturale.
Ma il meteo non era d’accordo.
Isla Holbox mi ha accolto con un pesante diluvio e la pioggia è scesa quasi ininterrottamente per 4 giorni, impedendo l’uscita delle barche e qualsiasi possibilità di vedere da vicino gli squali balena.
Ho annullato il soggiorno a Cancun per trattenermi e aspettare che il tempo migliorasse ma è stato tutto inutile.
Pur con tanti rimpianti, ho dovuto lasciare l’isola per volare a Cuba.
Quando non si va in uno zoo, si rischia di non vedere gli animali che si cercavano.
Per la prima volta da quando ho iniziato a viaggiare, ho dovuto fare i conti con la natura.
Mi è ricapitato qualche anno dopo alle Fiji, quando il troppo vento ha tenuto lontane le mante giganti.
Però devo anche dire che sono stato fortunato a vedere i pinguini in Patagonia, gli orsi polari alle Isole Svalbard, gli elefanti in Laos, i panda in Cina, gli squali alle Fiji e le balene a Tonga.
Un addio è un nuovo inizio
Certi luoghi resteranno per sempre legati ad alcune decisioni fondamentali della nostra vita.
Valigia o zaino? Tutti prima o poi ci facciamo questa domanda.
La risposta spesso è determinata dal tipo di viaggi che si fanno e dalle esperienze che ne conseguono.
Ho iniziato a viaggiare con la valigia perchè, ad un primo sguardo, è facile scegliere la comodità delle ruote rispetto ad un peso da portare sulle spalle.
Ma questo è sempre valido?
Ti è mai capitato di dover portare la valigia con tutto il suo peso da un lato del corpo che ti sbilancia, su per una ripida ed infinita scalinata in legno, poi camminare sotto il diluvio per 2 km in un’isola dove non ci sono strade asfaltate ma solo sabbia, con le ruote che si bloccano e diventano un ulteriore rallentamento mentre sei completamente fradicio?
Ecco, tutto questo mi è successo a Isla Holbox!
Ed è proprio qui, per questo, che ho deciso di dire addio alla valigia ed iniziare la mia vita da backpacker, cioè viaggiatore zaino in spalla.
E non mi sono mai pentito.
COSA FARE A ISLA HOLBOX
Sono scappato in anticipo dall’eterno folle divertimento di Cancun per arrivare in circa 3 ore nella lenta e calma Holbox.
Tutta l’isola è pedonale e si può quindi passeggiare tranquillamente alla ricerca del miglior souvenir o del ristorante messicano con tacos, aragosta o ceviche più buoni.
Escluse le esigenze di lavoro, gli unici mezzi di trasporto sono le bici e le golf car. Si, proprio le macchine elettriche che si vedono nei campi da golf.
Di sera, residenti e viaggiatori si ritrovano nei locali o nella piazza principale, che si anima con musica dal vivo.
Le spiagge sono lunghe distese di sabbia bianca e fine, con l’acqua bassa che degrada molto lentamente.
Holbox fa parte della Riserva della biosfera di Yum Balam ed è un rifugio naturale per varie specie in via di estinzione o comunque minacciate.
La maggior parte degli abitanti è interessata a mantenere intatto questo ecosistema e partecipa a progetti di turismo sostenibile.
Da maggio a settembre è solitamente possibile nuotare con gli squali balena ma, come detto, purtroppo il meteo non mi è stato amico e non ho potuto vivere questa esperienza.
Se ci sono gli squali balena, significa che c’è anche il loro cibo preferito: il plancton.
Le lucciole sono il primo animale che associamo all’emissione di luce.
Questo fenomeno avviene grazie ad alcune reazioni chimiche che avvengono nel loro corpo e coinvolge molti organismi viventi. Tra questi c’è anche il plancton.
Questi organismi sono incapaci di nuotare attivamente e vengono quindi trasportati dalle onde e dalle correnti.
E quando il plancton brilla nel buio, si vede uno spettacolare mare di stelle.
Secondo alcuni studi scientifici, la bioluminescenza è un’arma di difesa usata da questi microrganismi.
L’intensità del lampo luminoso nella notte infastidisce i vari predatori, spesso fotofobici, e inoltre li rende visibili ai cacciatori di un livello trofico superiore.
Di notte, soprattutto nella zona occidentale dell’isola, è quindi possibile vedere la bioluminescenza del plancton.
Oltre il totale riposo, altre attività possibili sono il kayak tra le mangrovie della laguna e l’osservazione di animali come fenicotteri e pellicani.
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