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LA NASCITA DI COSMOREVAS.TK
Questo sito ha un legame fortissimo con l’Oceania.
Mi è capitato tante volte di far ruotare velocemente il mappamondo per poi fermarlo con un dito.
Per qualche strano motivo (forse semplicemente per statistica, dato che il pianeta blu è coperto per circa il 70% dall’acqua) spesso il dito finisce in mezzo all’Oceano Atlantico o all’Oceano Pacifico.
Guardando meglio, può capitare di “toccare il suolo” di un’isoletta/atollo di cui non si conosce neanche l’esistenza.
È così che ho scoperto l’isola di Tokelau.
Andando a studiare qualcosa in più a riguardo, si scopre rapidamente che si può creare gratuitamente un proprio sito, usando appunto il dominio .tk ed eventualmente aiutando il pil del Paese acquistando un dominio a pagamento.
È per questo le isole del Pacifico sono diventate una meta da visitare.
Ho cercato di arrivare qua in qualsiasi modo, ma per questa volta è risultato impossibile.
Però ho ancora tante isole da visitare e ci sarà occasione in futuro.
ORGANIZZARE IL VIAGGIO
La parte più difficile dell’organizzazione di un viaggio in questa parte di mondo, soprattutto per chi ha poco tempo e molta curiosità, è scegliere dove andare.
Sono infatti centinaia le isole che compongono le circa 25 Nazioni che si possono visitare in quest’area, occupante quasi un terzo della superficie terrestre.
Io ho scritto prima l’elenco di tutte le Nazioni e mi sono informato sui motivi che mi avrebbero potuto convincere ad andare.
Ho quindi assegnato delle preferenze e iniziato a ridurre la lista, sino ad arrivare a quasi un terzo.
A questo punto ho iniziato a cercare tutte le possibili combinazioni aeree.
Questa ricerca è stata forse più facile in quanto ho dovuto eliminare quasiasi scalo in Australia e Stati Uniti (i motivi li spiegherò dopo).
La compagnia adatta alle mie esigenze è velocemente risultata essere la Cathay Pacific con andata per Nadi e rientro da Auckland, facendo in entrambi i casi scalo ad Hong Kong.
SCEGLIERE LE METE
HAWAII: obbligatoriamente esclusa
Per quanto le grandi città degli Stati Uniti non suscitino in me nessun fascino o attrazione, il discorso cambia se penso alle Hawaii e ad Honolulu.
Mi sarebbe davvero piaciuto andare in questo viaggio, sia per vedere quello stile di vita sia per poter nuotare con gli squali senza stare all’interno delle classiche gabbie.
Purtroppo, facendo la procedura per il visto statunitense, mi sono visto bocciare la richiesta.
Questo mi ha causato un totale stravolgimento dei piani.
Ho dovuto cancellare le Hawaii dalla lista e ho dovuto evitare qualsiasi tratta aerea che includesse uno scalo negli Stati Uniti.
AUSTRALIA: obbligatoriamente esclusa
L’Australia merita sicuramente un viaggio interamente dedicato. Le distanze sono enormi e tante le cose da vedere.
Avrei comunque potuto sfruttare l’aeroporto di Sydney ma ho preferito evitare.
Ho letto che, dopo la bocciatura del visto statunitense, le pratiche per il visto australiano sarebbero state più lunghe e incerte.
E’ possibile transitare in aeroporto senza visto per massimo 8 ore ma, benchè il mio volo ne prevedesse solo 5, ho preferito non correre nessun rischio il caso di ritardi aerei.
L’Australia resta una meta futura.
NUOVA ZELANDA: parzialmente scelta
Per quanto la Nuova Zelanda sia un territorio notevolmente più piccolo rispetto all’Australia, credo che le due isole maggiori meritino alcuni giorni per essere degnamente scoperte.
Nonostante questo, sono transitato 2 volte dall’aeroporto di Auckland.
Il primo scalo, 8 ore notturne per raggiungere le Isole Cook da Tonga, mi ha fatto conoscere l’inverno neozelandese: 5 gradi e una pioggia fittissima.
Ho quindi trascorso le poche ore in aeroporto dove, nel piano superiore, sono disponibili vari sedili senza braccioli per dormire comodamente, numerose prese elettriche e famose catene commerciali che vendono panini, patatine e bevande per tutta la notte.
Dall’esterno del piano terra partono gli autobus per il centro città.
Avevo intenzione di usarlo per poi salire sul bus turistico e visitare rapidamente Auckland ma la stanchezza, la non perfetta condizione fisica e il freddo mi hanno convinto a passare 12 ore in aeroporto tra il rientro dalle Isole Cook e il volo per Hong Kong.
Alla prossima, Nuova Zelanda.
FIJI: meta scelta
Saltata la destinazione Hawaii, le Isole Fiji sono diventate la prima certezza del mio viaggio.
Volevo nuotare con gli squali e uno dei posti migliori del mondo risulta essere proprio nella parte centromeridionale dell’isola principa delle Fiji.
A Pacific Harbour, nella Beqa Lagoon, si fanno le immersioni a 30 metri senza gabbia con squali leuca, tigre, limone, pinna bianca, pinna nera e altri.
E si parla di decine di squali a pochi centimetri dai sub.
Inoltre alcune isole dell’arcipelago delle Yasawa sono spesso abitate dalle mante giganti con cui si può nuotare liberamente.
Pochi giorni nel mare delle Fiji mi avrebbero anche permesso di rilassarmi un pò.
TUVALU: meta scelta
Molte persone sono abituate ad associare i cambiamenti climatici a qualche grado in più ad agosto, piogge più consistenti e stagioni meno regolari.
In certe zone della Terra invece, i cambiamenti climatici minano pesantemente la vita stessa degli abitanti.
Mi riferisco per esempio ad Antartide, Patagonia e Terra del fuoco, dove ho visto ghiaccia ritirati di centinaia di metri rispetto a qualche anno prima.
Penso alle Svalbard e ai territori dell’Artico, dove è stato quasi un miraggio trovare un orso polare, scacciato verso la Russia dalla mancanza di territorio ghiacciato per cacciare.
Tuvalu è considerata la prima Nazione che sparirà a causa dell’innalzamento dei mari.
Per questo ho deciso di andare, prima che, tra qualche anno, sarà ormai impossibile.
TOKELAU: momentaneamente esclusa
Programmando il mio viaggio nelle isole del Pacifico, ho cercato qualsiasi soluzione per poter arrivare nell’isola che mi sta permettendo di realizzare il sogno di questo sito, ma non ho trovato alcuna soluzione possibile.
Servono almeno 5 giorni e per me, questa volta, erano purtroppo troppi.
Ma ho ancora tante isole da visitare e ci sarà occasione in futuro.
ISOLE SALOMONE: momentaneamente esclusa
Leggendo le attrazioni delle Isole Salomone, ho scoperto che le maggiori attrazioni sono numerosi relitti di navi da guerra della Seconda Guerra Mondiale.
Non sono un appassionato di questo tipo di immersioni e perciò ho escluso abbastanza velocemente questa meta.
Almeno per ora.
NUOVA CALEDONIA: obbligatoriamente esclusa
Territorio francese ma con gran parte della popolazione in lotta per l’indipendenza, è collegata quasi esclusivamente con l’Australia.
Avendo problemi ad ottenere il visto australiano, ho quindi dovuto considerare la Nuova Caledonia come meta futura.
TONGA: meta scelta
Le Tonga sono uno dei pochissimi posti al mondo in cui è possibile nuotare con le balene.
Durante il periodo che va da luglio a ottobre circa, le megattere lasciano l’Antartide e migrano nelle calde e tranquille acque di Tonga a riprodursi, partorire i loro cuccioli, svezzarli e poi ripartire con calma verso l’Antartide.
I pensieri a riguardo sono ovviamente opposti e contrastanti ma secondo me questo tipo di esperienza consente a molti Tongani di vivere grazie ai viaggiatori e turisti stranieri che giungono qui praticamente solo per questo.
Hanno quindi tutto l’interesse di portare avanti ogni decisione che consenta alle megattere di frequentare questi mari, evitando magari di cambiare attività economica in favore dei cacciatori di balene.
Io sono andato a Tonga proprio per nuotare con le megattere.
Una barca alla volta, quella che le vede per primo, si può avvicinare alle balene con i motori al minimo e fermandosi ad una distanza di circa 100 metri.
Poi si entra in acqua pochi alla volta. E questa è la grande differenza tra scegliere una barca piccola e una più grande. Se si sceglie la barca da 20 persone in su sicuramente si risparmia qualcosa, ma si rischia di non vederle se non si entra in acqua per primi.
Una volta in acqua poi, sono tanti i fattori da considerare. Ci si può avvicinare tantissimo ma se la balena, soprattutto il cucciolo, si avvicina troppo, allora bisogna allontanarsi. Questo soprattutto per evitare che si abitui alla presenza dell’uomo e si fidi di lui. Purtroppo, è sempre meglio che non si fidi mai dell’uomo!
Io sono rimasto in acqua con loro quasi un’ora, a circa 3 metri di distanza.
Esperienza meravigliosa, anche se non le ho viste saltare.
In realtà quand’ero in acqua ho visto arrivare dall’abisso una balena, probabilmente il maschio… ma ho dovuto pensare più a spostarmi che a stare fermo ad ammirare il suo salto!
ISOLE COOK: meta scelta
Guardando il mappamondo, nell’Oceano Pacifico si nota una linea dall’andamento contorto che divide il mondo in altre due parti.
E’ la linea del cambio data.
Per capirla è sufficiente ragionare sui fusi orari.
Considerando il Meridiano di Greenwich, si sa infatti che spostandosi verso est bisogna spostare le lancette dell’orologio avanti mentre bisogna portarle indietro se si viaggia verso ovest.
Questo sinchè appunto non si arriva alla linea del cambio data, dove idealmente si incontrerebbero due persone che hanno viaggiato in direzione opposta.
Percorrendo le poche miglia che separano due Nazioni a cavallo tra la linea del cambio data ci si trova con una differenza di fuso orario vicina alle 24 ore.
Si può quindi idealmente viaggiare nel tempo, vivendo due volte lo stesso giorno o non vivendo affatto un giorno del calendario.
Questa è la motivazione principale della mia scelta di viaggiare alle Isole Cook.
VANUATU: meta scelta
Scoprire che in una delle isole di questa Nazione fosse possibile andare nel bordo del cratere di un vulcano attivo e vedere le esplosioni di magma facendo attenzione alle pietre incandescenti che volano, non mi ha fatto venire alcun dubbio.
Vanuatu doveva essere per forza una delle mete del mio viaggio.
POLINESIA FRANCESE: momentaneamente esclusa
Anni fa, durante una gita in barca in Ogliastra (Sardegna), un’esperta e anziana viaggiatrice australiana che aveva girato praticamente tutto il mondo, mi disse che solo le acque di Bora Bora potevano reggere il confronto con Cala Mariolu, Cala Goloritzè e altre perle della costa orientale sarda.
Da allora desidero confermare la sua sentenza e ho cercato il tutti i modi di raggiungere la Polinesia Francese nel mio viaggio.
Purtroppo non ho trovato le giuste coincidenze aeree, considerando che i voli più convenienti passano da Los Angeles, per me attualmente off limits.
Ma anche in questo caso, è solo un arrivederci ad un futuro viaggio.
KIRIBATI: momentaneamente esclusa
Varie motivazioni mi hanno fatto considerare Kiribati come meta del viaggio: una bandiera bellissima e tra le poche della zona a non avere nessun collegamento con l’Union Jack, la scelta della popolazione di parlare la lingua locale nonostante a scuola si insegni prepotentemente solo l’inglese, le indicazioni geografiche che non contemplano l’uso di sinistra e destra ma solo “direzione mare” e “direzione laguna”, il fatto che, essendo a cavallo della linea del cambio data, sino al 1997 la repubblica viveva praticamente nello stesso orario ma in due date diverse.
Purtroppo raggiungere Kiribati mi è risultato impossibile: non ho trovato nessun collegamento aereo da nessuna delle isole del Pacifico.
NAURU: momentaneamente esclusa
La repubblica indipendente più piccola del mondo e unico Stato al mondo privo di città capitale, dal 2001 ospita il criticatissimo campo di “accoglienza” dove vengono rinchiusi gli immigrati che giungono in Australia senza permesso.
Questo motivo mi ha fatto escludere per ora lìingresso in questa nazione.
NIUE: momentaneamente esclusa
Piccola isola associata alla Nuova Zelanda è raggiungibile solo con i voli che partono il martedì e il venerdì da Auckland.
Non è comunque facile trovare posti liberi in entrambi i voli e quindi spesso si è costretti a stare sull’isola almeno una settimana.
Ho quindi scartato rapidamente l’ipotesi di stare tutti questi giorni tra foresta, grotte, scogliere e poco altro.
ISOLE MARSHALL: momentaneamente esclusa
Tra il 1946 e il 1958 gli Stati Uniti usarono queste isole per compiere almeno 66 test nucleari, tra i quali quello del 1 marzo 1954 nell’atollo di Bikini. L’esplosione, circa mille volte superiore rispetto alle bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki, viene considerata dalle popolazioni colpite dal fungo atomico, un test statunitense per studiare gli effetti delle radiazioni sulle persone.
Effettivamente, la nave antiradiazioni della marina statunitense ricevette l’ordine di non caricare a bordo la popolazione che sarebbe stata colpita dal test.
ISOLE PITCAIRN: momentaneamente esclusa
Queste isole sono indissolubilmente legate alle conseguenze dei fatti del 28 aprile 1789, passati alla storia come l’ammutinamento del Bounty.
Dopo aver abbandonato su una piccola lancia alla deriva il comandante Bligh e 18 uomini dell’equipaggio rimastigli fedeli, il secondo ufficiale Christian e i suoi uomini raggiunsero Tahiti e poi si diressero nelle Isole Pitcairn dove bruciarono inutilmente il Bounty per non essere trovati dalla marina britannica.
Attualmente è raggiungibile solo via mare, in due giorni di navigazione da Tahiti e in otto dalla Nuova Zelanda.
Pur essendo abitata, anche l’isola principale non dispone di un porto.
Le navi sono costrette ad ancorarsi al largo e verranno raggiunte da robuste imbarcazioni a remi dei residenti.
Capita spesso che il mare è talmente mosso che qualsiasi approdo nelle isole risulta però impossibile.
SAMOA: momentaneamente esclusa
Nel 1899, la Convenzione Tripartita divise l’arcipelago di Samoa tra l’Impero Tedesco (le Samoa occidentali divennero quindi Samoa tedesche) e Stati Uniti (le Samoa orientali presero il nome – e continuano a mantenere – di Samoa americane).
Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, le Samoa tedesche passarono alla Nuova Zelanda, da cui conquistarono l’indipendenza nel 1962.
Il nuovo Stato, primo insulare ad aver ottenuto l’indipendenza nel Pacifico, prese il nome di Samoa.
Gli abitanti delle Samoa americane, temendo di veder sminuita la loro identità, continuano comunque a chiamarle Samoa occidentali.
Nonostante l’indipendenza, i legami con Australia e Nuova Zelanda sono talmente forti che nel 2011 Samoa ha scelto di “passare” ad ovest della linea del cambio data, adeguandosi ai calendari dei principali partner.
Questo ha comportato saltare il giorno 30 dicembre.
WALLIS E FUTUNA: momentaneamente esclusa
Territorio francese, ho preferito escluderlo per potermi dedicare a nazioni indipendenti.
Itinerario consigliato:
- Fiji
- Vanuatu
- Tuvalu
- Tonga
- Isole Cook
- Nuova Zelanda