CINA
Lunga vita alla Repubblica Popolare Cinese.
Lunga vita alla grande unità delle popolazioni del mondo.
cit. Città Proibita – Pechino
Lunga vita alla Repubblica Popolare Cinese.
Lunga vita alla grande unità delle popolazioni del mondo.
cit. Città Proibita – Pechino
Enrico Emanuelli scrisse nel 1957 il suo diario di viaggio “La Cina è vicina”.
Ora lo è sicuramente più di allora.
Sono stato due volte in Cina, arrivando a Pechino sia in aereo che con la Transmongolica da Mosca.
Per muovermi in Cina ho scelto sempre l’aereo, abbastanza economico.
Ed è un’esperienza che va fatta.
Incredibile e assurdo vedere praticamente tutti i passeggeri alzarsi dal sedile per prendere il bagaglio dalla cappelliera mentre l’aereo era decollato da 1 minuto.
Comico vedere che quando una persona con posto vicino al finestrino o nelle prime file si alzava per andare in bagno, almeno 10 passeggeri si alzavano di scatto e correvano per occupare il suo posto.
E il tutto nell’indifferenza delle hostess.
Pechino è una metropoli incredibile.
Ricordo lo smarrimento all’uscita dalla stazione centrale dopo il viaggio in Transiberiana. Migliaia di persone che camminavano veloci da una parte all’altra, auto, pullman, taxi, bici che cercavano una via di passaggio nel traffico caotico.
Presi il taxi per andare in albergo ma il taxista, con i guanti da Formula 1 e un cappello che probabilmente immaginava come casco, dopo aver raggiunto la zona del mio hutong si schiaffeggiò più volte perchè non trovava l’indirizzo giusto e stava perdendo tempo.
Scesi dal taxi e raggiunsi a piedi l’albergo.
Bisogna sapere però che Pechino è grande più della metà del Belgio ma ha quasi il doppio degli abitanti.
Immagina di dover andare in una vietta non indicata in nessuna mappa, in una metropoli a 50 km da casa tua. Saresti capace?
Per vedere Pechino servono sicuramente alcuni giorni.
Per la Città Proibita è necessaria almeno mezza giornata.
Il Mausoleo di Mao si trova in Piazza Tien’anmen, il centro esatto della capitale. Al di là della visita, si resta quasi ipnotizzati nell’enormità della piazza ed è bello fermarsi e guardare il mondo scorrere davanti ai propri occhi.
Non si può andare a Pechino senza perdersi nei suoi stretti hutong. La vecchia Pechino è qui, tra gli anziani che giocano a dama cinese e il mercato dove mangiare cavallette, scorpioni, blatte e tanto altro.
Per gli appassionati di sport, andare allo Stadio Olimpico (il famoso “Nido d’Uccello“) o al Centro acquatico nazionale (il “Cubo d’acqua“) fa immaginare di essere un atleta delle Olimpiadi del 2008.
Il Tempio della Nuvola Bianca è il luogo simbolo del taoismo.
La Grande Muraglia Cinese corre lungo le montagne e le pianure cinesi per almeno 21.196 km. Sono tanti i tratti caratteristici, più o meno originali.
Le opzioni saranno infinite e scegliere l’escursione migliore quasi impossibile.
Io ho scelto di andare nel tratto più autentico di Jinshanling, il più lontano dal centro di Pechino e quindi meno battuto dai turisti. In questo tratto, raggiungibile sia a piedi che con una funivia, ci sono 31 torri di guardia con forme e caratteristiche diverse.
E non credere alle leggende: non è verso che la Grande Muraglia Cinese è visibile anche dallo Spazio.
La metropoli di Xi’an è vivacissima anche di notte, grazie al mercato notturno in cui mangiare pietanze tipiche a prezzi molto contenuti.
Sorge vicino alle storiche mura della città antica. La città si sviluppa intorno a questa barriera protettiva, alta 12 metri e spessa 15.
Altri 2 simboli della città sono le torri della Pagoda della Grande Oca Selvatica e della Pagoda della Piccola Oca Selvatica.
Ma Xi’an è conosciuta ovunque per l’Esercito di Terracotta.
Il 29 marzo 1974, il contadino Yang Zhifa, scavando un pozzo nel suo terreno, trovo a 15 metri di profondità una statua in terracotta e una punta di freccia in bronzo.
Avvisò il governo che si attivò subito negli scavi archeologici, portando alla luce il Mausoleo di Qin Shihuang. Il primo imperatore volle portare con sè nell’aldilà la sua armata. L’Esercito di Terracotta è composto appunto da statue a grandezza naturale, una diversa dall’altra, costruite e dipinte a mano, rappresentanti generali, fanti, arcieri, balestrieri, carri e cavalli.
L’Esercito è posizionato esattamente nel preciso schieramento militare da battaglia.
Trovarselo davanti, pur se di terracotta, mette una certa soggezione.
Nella periferia del capoluogo del Sichuan, raggiungibile in autobus, sorge il Centro di Ricerca del Panda Gigante.
L’emozione è tanta quando all’improvviso, nella foresta che ricrea il loro habitat naturale, appare un panda gigante intento e mangiare bambù.
E subito dopo un altro, e un altro, e un altro.
Qui sono tanti i panda giganti, dai grandi a quelli appena nati nelle incubatrici.
Si possono vedere mentre mangiano, mentre giocano tra loro e mentre dormono. Buffi e purtroppo costantemente a rischio estinzione.
E camminando nei viali si incorre anche nel più piccolo panda rosso.
Qui si passano sicuramente delle ore piacevoli ed emozionanti.
A circa 150 km, vicino a Leshan, si trova la Statua del Buddha Gigante.
La più grande statua di Buddha del mondo, alta 71 metri, rappresenta il Buddha Maitreya seduto e con le mani appoggiate sulle ginocchia.
La statua è direttamente scolpita nella roccia, difronte al Monte Emei e nel punto in cui confluiscono i fiumi Dadu, Minjiang e Qingyi.
Nel 713 il monaco cinese Heitong inizio l’opera affinchè il Bhudda rendesse le acque più tranquille per la navigazione.
E il Bhudda, insieme all’enorme massa di roccia scavata e depositata nei fiumi ai piedi della statua, ha davvero abbassato il livello dell’acqua rendendo la navigazione più sicura.
Tanto che il Buddha si può adesso vedere sia da una delle tante barche che si ferma nelle vicinanze, sia scendendo le scale al lato della statua.
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