Isole Fiji
“Rilassati, qui c’è il Fiji Time:
non fare oggi quello che puoi fare domani”
“Rilassati, qui c’è il Fiji Time:
non fare oggi quello che puoi fare domani”
Alcune destinazioni sono identificate come mete quasi esclusive per coppie in viaggio di nozze.
Le Isole Fiji, almeno per gli Europei, spesso rientrano in questa lista.
Sono infatti letteralmente “dall’altra parte del mondo” e arrivarci richiede almeno uno scalo e quasi 1 giorno intero di volo. Se ciò non bastasse, essere abituato al mare della Sardegna e viaggiare da solo dovrebbero essere ragioni sufficienti per non farmi considerare un viaggio qui.
Ma allora cosa mi ha spinto alle Isole Fiji?
Varie volte mi è capitato di far ruotare velocemente il mappamondo per poi fermarlo con un dito.
Per qualche strano motivo (forse semplicemente per statistica, dato che il pianeta blu è coperto per circa il 70% dall’acqua) spesso finivo in mezzo all’Oceano Atlantico o all’Oceano Pacifico.
E alla fine ho trovato le motivazioni per venire qua.
Alle Isole Fiji è infatti possibile fare una delle esperienze più adrenaliniche in assoluto: le immersioni senza gabbia con alcuni degli squali più pericolosi.
Si può inoltre nuotare con le mante giganti e scoprire una bellissima barriera corallina.
Ma le Fiji sono anche un’ottima base d’appoggio per spostarsi nelle varie Nazioni del Pacifico, collegate spesso con l’Aeroporto di Nadi da voli giornalieri diretti.
La parte più difficile dell’organizzazione di un viaggio in questa parte di mondo, soprattutto per chi ha poco tempo e molta curiosità, è scegliere dove andare.
Sono infatti centinaia le isole che compongono le circa 25 Nazioni che si possono visitare in quest’area.
Io ho scritto prima l’elenco di tutte le Nazioni e mi sono informato sui motivi che mi avrebbero potuto convincere ad andare. Poi ho assegnato delle preferenze e iniziato a ridurre la lista, sino ad arrivare a quasi un terzo.
A questo punto ho iniziato a cercare tutte le possibili combinazioni aeree, definendo così il mio viaggio alle Isole Fiji, Vanuatu, Tuvalu, Tonga, Isole Cook e Nuova Zelanda.
L’Aeroporto Internazionale di Nadi è lo scalo principale delle Isole Fiji.
I voli principali sono effettuati da Fiji Airways, Air New Zealand, Cathay Pacific e Air Vanuatu verso Suva (capitale delle Fiji), Sidney e Brisbane (Australia), Auckland (Nuova Zelanda), Nuku’Alofa (Tonga), Hong Kong (Cina) e Port Vila (Vanuatu).
Dall’Aeroporto Nausori, a pochi chilometri da Suva, ci sono invece collegamenti con Funafuti (Tuvalu) e Auckland (Nuova Zelanda) grazie ad Air Vanuatu, Fiji Airways e Air New Zealand.
Una piccola curiosità: nel mio viaggio in Oceania per la prima volta ho viaggiato in Business Class.
Avevo ovviamente prenotato il biglietto meno caro, ma circa 5 giorni prima della partenza ho ricevuto una mail della compagnia aerea che mi invitava a fare un offerta per passare da Economy a Business.
Senza nessuna speranza, ho offerto € 30,00.
Dopo poco scopro che l’offerta è stata accettata.
Per me, abituato a viaggiare low cost e con un solo bagaglio a mano, è stata la scoperta di un nuovo mondo: percorsi riservati al check in, al controllo bagagli e accesso prioritario in aereo, ingresso riservato alla lounge dell’aeroporto (con divani enormi, televisori, cibo e bevande a buffet incluse), dentro l’aereo tablet a disposizione e menu riservato, e all’arrivo, per finire, bagaglio consegnato per primo.
L’unico problema della Business Class è che fare i successivi viaggi in Economy diventa molto più difficile.
Non sono tipo da fare vacanze rilassanti. O meglio, non trascorro le mie giornate immobile in una spiaggia ad oziare per spostarmi solo quando è ora di mangiare, bere o dormire.
Le ferie sono i giorni dell’anno in cui mi stanco di più. Ma è una stanchezza che mi fa stare bene, che mi permette di ricaricarmi in attesa del viaggio successivo.
Qui però la frenesia deve cedere il passo al Fiji Time.
Per capire i ritmi basta pensare ad una frase che ho sentito ripetere più volte: “non fare oggi quello che puoi fare domani“.
Insomma, rilassati e vivi sereno.
Il concetto di tempo è soggetto a libera interpretazione: la puntualità è una parola spesso sconosciuta, qualcosa potrebbe andare perso (ma di solito si ritrova) e le prenotazioni potrebbero essere gestite male.
In generale, tutti i problemi alla fine vengono risolti e perdere la pazienza peggiora le cose.
A dispetto di tutto questo però, qui si possono fare attività spettacolari immersi nella natura.
La Repubblica delle Fiji è un arcipelago di oltre 300 isole e 500 atolli. A ovest dell’isola principale Viti Levu, si trovano una ventina di isole vulcaniche che compongono l’arcipelago delle Yasawa.
Io ho scelto di trascorrere alcuni giorni a Barefoot Manta Island perchè le acque limitrofe sono spesso frequentate dalle mante giganti.
Quando salgono in superficie, le barche lasciano subito gli ormeggi per permettere agli ospiti di nuotare a poca distanza da loro.
Purtroppo ho aspettato inutilmente per 4 giorni ma il vento era sempre forte e le mante non si sono fatte vedere.
Ho passato comunque dei giorni piacevoli, tra la bellezza della barriera corallina e la calma dell’isola… ma è innegabile che non aver visto le mante sia stata una grande delusione, identica a quella vissuta in Messico ad Isla Holbox con gli squali balena.
Sono isolano e quindi ho un legame molto forte con il mare.
Avevo deciso di prendere il brevetto sub perchè non si può pensare di conoscere il mondo marino senza scendere in profondità. Poi ho iniziato a pensare agli squali.
Ho visto tanti video di escursioni in Sud Africa ma le gabbie non erano la mia massima aspirazione.
Sia perchè non mi piace stare in gabbia, sia perchè ho letto che questo tipo di attività è molto crudele per gli squali. Vengono infatti attirati con le esche e non è raro che lo squalo si faccia male o che resti incastrato nella gabbia sino magari a morire per le ferite riportate.
Nei miei viaggi ho imparato a rispettare gli animali e non era questa l’esperienza che cercavo.
Per vedere gli squali volevo andare nel loro habitat naturale, vederli liberi.
Ho quindi cercato il modo per realizzare questo sogno (ma sarebbe meglio chiamarla follia) e ho trovato 4 possibili mete: Sud Africa, Hawaii, Bahamas e Fiji.
Vuoi sapere com’è andata?
Sono venuto alle Fiji per spostarmi e se hai intenzione di “spiaggiarti” a lungo in un resort, non sono la persona adatta per darti consigli. Se invece cerchi solo un letto per dormire e un contesto piacevole in una zona comoda, allora ti parlo di due ostelli vicinissimi tra loro.
Il Bamboo Backpackers è la scelta perfetta per chi ama la vita da ostello.
Ci sono persone da tutto il mondo, si trova a pochi passi dalla spiaggia, la cucina sforna 24 ore su 24 piatti buonissimi a prezzi bassi, il banco escursioni è aperto per gran parte della giornata, vicino alla struttura passa l’autobus per Port Denarau, il wifi funziona in ogni punto della struttura, dall’aeroporto è disponibile il furgone/navetta, il deposito bagagli è gratuito, c’è la lavanderia, i bagni e le docce sono puliti, nei dintorni ci sono vari negozi e ristoranti.
Ma soprattutto una menzione speciale la merita la gentilezza e l’ospitalità del personale. Sono talmente simpatici e disponibili che ci si sente a casa e dispiace davvero andare via.
Il Tropic of Capricorn mi è sembrato il suo fratello minore.
Si trova a pochi metri di distanza ma è appunto più piccolo rispetto al Bamboo Backpackers. In comune hanno ovviamente la spiaggia e la fermata dell’autobus per Port Denarau.
La navetta dall’aeroporto è gratuita e aspetta nel piazzale esterno, quando arrivano i voli internazionali.
L’Uprising Beach Resort offre sia lussuosi bungalow in spiaggia che il dormitorio a prezzi davvero bassi.
È raggiungibile con delle navette (simili ai colectivos del Sud America) che collegano l’aeroporto di Nadi a quello di Suva, passando appunto da Pacific Harbour.
L’Uprising Beach Resort è immerso nel verde e direttamente sul mare.
Ovviamente è la scelta perfetta per chi è venuto qui a vivere una delle attività migliori di questa zona: le incredibili immersioni senza gabbia con gli squali nella Beqa Lagoon.
Quando si sceglie di trascorrere alcuni giorni nelle Isole Yasawa è importante capire cosa si cerca, perchè oltre all’alloggio, ogni isola ha le sue caratteristiche.
Quelle più vicine a Port Denarau sono spesso frequentate da giovani in cerca di divertimento. Allontanandosi, e quindi spendendo un po’ di più per il viaggio in battello, si arriva nelle isole più tranquille.
Trova la soluzione adatta alle tue esigenze con Awesome Adventures Fiji.
Ho scelto di trascorrere alcuni giorni al Barefoot Manta per la possibilità di nuotare con le mante giganti, che solitamente entrano nel canale adiacente l’isola.
Purtroppo per il troppo vento non si sono fatte vedere ma so che questa è la natura.
L’isola è bella e rilassante: ci sono due belle spiagge, acqua bassa in riva adatta ai bambini e una florida barriera corallina a pochi metri, in cui è possibile nuotare tranquillamente tra corallo, piante e centinaia di pesci colorati.
C’è anche la possibilità di fare immersioni, camminare praticamente ovunque alla ricerca degli scorci più belli, mangiare bene e riposarsi. Ma soprattutto, aspetto fondamentale, il personale è splendido.
Sono gentilissimi, fanno di tutto per metterti a tuo agio e aiutarti per qualsiasi cosa, scherzano e salutano tutti per nome (non so come facciano a ricordarseli…).
All’arrivo aspettano gli ospiti sulla spiaggia e dedicano alcune canzoni di benvenuto. Ma sono le canzoni finali di arrivederci, al momento di lasciare l’isola, che sono emozionanti.
Si può pensare che siano ogni giorno uguali, ma ci mettono un tale trasporto che non si può che sentire una grande gioia e nostalgia.
Auguro a tutti loro ogni bene.