VIET NAM
Il piccolo An ci ha dato la vita,
è morto gridando “Viva lo Zio Ho”.
Da oggi il viale dei fiori di ylang
ha il nome di Viale del piccolo An.
cit. Ivan Della Mea
Il piccolo An ci ha dato la vita,
è morto gridando “Viva lo Zio Ho”.
Da oggi il viale dei fiori di ylang
ha il nome di Viale del piccolo An.
cit. Ivan Della Mea
Il Viet Nam era una meta certa del mio percorso da viaggiatore, la data è stata scelta dal destino.
Una sera di inizio dicembre, come altre volte mi è capitato e mi capiterà in futuro, ho deciso che il regalo che mi sarei fatto a Natale sarebbe stato… fare un regalo ad un’altra persona. Non una persona in particolare.
Ho deciso di aderire ai progetti di adozione a distanza con Save the Children.
Pochi giorni dopo mi viene comunicato che la bambina che avrebbe ricevuto il mio sostegno viveva in Viet Nam, nella zona di Lao Cai.
Dato che Save the Children consente di andare ad incontrare il bambino, quel giorno ho deciso la meta del mio prossimo viaggio.
I mesi successivi mi hanno visto impegnato nei soliti lunghi preparativi.
Ovviamente ho dovuto far coincidere tutto anche con l’inizio della scuola vietnamita, per poter vedere la bambina e la sua famiglia.
Le mail con i responsabili di Save the Children sono state tante, inclusi i comprensibili documenti e dichiarazioni da mandare per avviare la procedura.
L’appuntamento a Lao Cai era vicino alla data di ritorno e ha stabilito gli spostamenti nella parte settentrionale del Viet Nam: Hanoi e la Baia di Ha Long.
La parte iniziale del viaggio sarà quindi dedicata al sud del Viet Nam.
Voglio ovviamente vedere dove e come i Vietcong hanno vinto la loro guerra.
Ho Chi Minh City, la vecchia Saigon, sarà la base di partenza, Can Tho è una città a cui sono legato per la canzone di Ivan Della Mea che mi ha sempre fatto immaginare il piccolo An nei viali di fiori di ylang, il Mekong e i mercati galleggianti sono assolutamente imperdibili.
Inizio e fine del viaggio sono decisi.
Come sempre, voglio vedere più cose possibili e so come posso organizzarmi.
Il Mekong è navigabile e permette di arrivare in Cambogia.
Vedrò la vecchia Kampuchea dei Khmer Rossi, i Templi di Angkor e chiuderò il percorso in senso orario in Laos.
Questo è un paese poco battuto dal turismo di massa e inoltre è possibile vedere gli elefanti liberi, nel loro ambiente naturale.
Non resta che prenotare e partire.
Scrittura in corso:
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