Derry: la maledetta Bloody Sunday
VIAGGIO A DERRY/LONDONDERRY:
DIMMI IL NOME DELLA TUA CITTÀ E SAPRÒ CHI SEI
Per capire quasta parte di Irlanda è necessario non fermarsi a Belfast.
Scoprire Derry è fondamentale per capire le divisioni storiche, ideologiche e culturali che separano gli abitanti.
Pensa alla città che odi di più e immagina di anteporre quel nome alla tua città.
Questo succede agli abitanti nazionalisti cattolici di Derry.
Pensa alla città che ami di più e immagina di anteporre quel nome alla tua città.
Questo succede agli abitanti unionisti lealisti protestanti di Londonderry.
LA CITTÀ CHE NON ESISTE
Chiedendo indicazioni o facendo il biglietto per un autobus, alcuni stranieri potrebbero sentirsi spiazzati dalla risposta “Londonderry non esiste” (o “Derry non esiste”, a seconda della domanda e dell’interlocutore).
SEGUI L’INDICAZIONE ███████derry
Il nome Derry/Londonderry compare in alcuni cartelli stradali (in altri compare solo una delle due versioni).
I cartelli non restano però a lungo immacolati.
La scritta London viene spesso velocemente cancellata dalla vernice (oppure aggiunta quando manca).
Prima di partire, avevo letto alcune volte il riferimento alla città di ███████derry.
Solo qui ho però capito il motivo.
STROKE CITY
Se Belfast è divisa da un muro, il simbolo / tenta di accontentare entrambe le fazioni opposte e nemiche, indicando spesso la città con il nome di Derry/Londonderry.
Il simbolo / si legge “stroke”, generando quindi il nome Derry stroke Londonderry.
Il famoso conduttore radiofonico e televisivo Gerry Anderson insistette tanto su questo aspetto, al punto di proporre di appianare ogni diatriba sul nome della città, la sua città, cambiandone il nome in Stroke City.
Con altrettanta ironia, chi non approvava l’idea iniziò a chiamarlo Gerry stroke Londongerry.
Gerry è morto nel 2014 e la questione è lontana da essere definita.
LA CITTÀ MURATA
In alcune mappe turistiche si aggira la diatriba Derry/Londonderry usando un modo neutro per nominare la città: the walled city (la città murata).
Derry è una delle città più antiche d’Irlanda. Nel 1613 i coloni britannici iniziarono a costruire la città ispirandosi alla pianta urbana di Londra, chiamandola per questo Londonderry.
In 5 anni vennero costruite le mura difensive e ancora oggi è possibile passeggiarci sopra, facendo così il giro del centro città e scendendo in corrispondenza delle 4 porte di accesso.
Dopo oltre 400 anni sono ancora completamente intatte e mai scalfite.
Utili e incredibilmente belle!
Le mura sono un aspetto della vita della città, testimoni di eventi storici celebrativi e tragici.
Mai violate, hanno resistito agli eserciti assedianti e hanno separato le comunità cittadine opposte.
Avendo avuto anche una funzione difensiva, si trovano numerose feritoie e cannoni disposti a guardia delle mure.
La bellissima Cattedrale di San Columba, il fondatore della città, fu la prima costruita in Europa dopo la riforma protestante.
È in pietra e in stile gotico .
Lasciando le mura e percorrendo la commerciale Bishop Street, si raggiunge il monumento ai britannici caduti durante le due guerre mondiali.
Proseguendo lungo Shipquay Street si arriva all’omonima porta delle mura.
Oltrepassandola ci si trova in Piazza Guildhall.
THE GUILDHALL
Il Guildhall è l’edificio in cui attualmente si svolgono le sedute del Consiglio distrettuale di Derry e Strabane.
È considerato un palazzo di estrema importanza per motivi storici, architettonici, culturali e politici.
Tanti sono infatti gli episodi che hanno segnato questa piazza.
Il pomeriggio del 19 aprile 1908, giorno di Pasqua, solo la torre dell’orologio si salvò dal terribile incendio che si propagò misteriosamente dal tetto e devastò il Guildhall in 3 ore.
Nel 1972 due bombe dell’IRA distrussero gran parte del Guildhall e dei suoi interni. Solo una vetrata restò intatta.
Ora il suo interno è visitabile e include un centro informativo che aiuta a scoprirne la storia.
Interessanti sono la sala dell’organo e le vetrate lungo i corridoi.
Dall’esterno del Guildhall, alla base delle scale, parte l’imperdibile tour storico organizzato da chi ha vissuto e continua a vivere personalmente il conflitto irlandese.
Si conosce Derry passando nelle strettissime vie del Bogside, il quartiere in cui si respira l’aria della libertà repressa ma mai sconfitta, scoprendo le storie dietro i murales e parlando con gli abitanti.
Il tour permette di immergersi completamente nell’atmosfera repubblicana della città.
I racconti di chi ha perso i propri parenti, rendono possibile immaginare l’arrivo dell’Esercito Britannico, fanno sentire sulla propria pelle i proiettili sparati dalla strada e dall’alto delle mura.
Si vivono quei momenti, ci si immedesima nei morti, nei feriti e nelle migliaia di manifestanti sopravvissuti.
Si possono quasi percepire le urla, gli spari, l’odore dei lacrimogeni.
Per capire meglio la storia con foto, video e oggetti tra cui gli indumenti crivellati degli assassinati, è doveroso trascorrere del tempo nel Museo di Free Derry.
DERRY: THE BOGSIDE
Intorno al 1600 alcuni Inglesi si insediarono all’interno delle mura della città, occupando tutti i posti di potere e comportandosi come se gli abitanti Irlandesi del Bogside fossero inesistenti, nonostante fossero la netta maggioranza.
Questo determinò subito i primi conflitti tra le due comunità.
Elettoralmente, la città venne divisa a tavolino in 3 aree, organizzate in modo da assicurare la maggioranza ai protestanti unionisti.
Sino al 1969 infatti, oltre 14.000 voti dei nazionalisti irlandesi potevano valere 8 seggi, 5.000 voti unionisti garantivano la maggioranza di 12 seggi.
Dal 1940 vennero consentiti gli arresti arbitrari senza prove, che sfiancarono i nazionalisti, lasciandoli senza leader.
Il 67% della popolazione di Derry era nazionalista e cattolico, ma il potere della corona inglese permetteva ai protestanti lealisti di mantenere il controllo politico ed economico.
La quasi totalità del Bogside era costretta alla disoccupazione e alla conseguente povertà.
Da questa situazione secolare, non poterono che scaturire pesanti conflitti, esplosi nel 1968.
Il Regno Unito lanciò l’ “Operazione Motorman”: arresti preventivi come mezzo di repressione, una grande area interdetta corrispondente alle vie principali del Bogside difesa da 21.000 soldati supportati da carri armati e bulldozer.
Il Bogside si preparò a combattere, innalzando barricate e inventando uno storico motto: You are now entering Free Derry.
I soldati dell’esercito britannico hanno più volte cercato di violarlo facendosi fotografare davanti. Inutilmente.
In oltre 50 anni ha cambiato più volte colore per sostenere lotte fuori dal contesto cittadino (in solidarietà alla Palestina colonizzata, alla Gaza bombardata, ai prigioni baschi, per una ricerca di pace tra le popolazioni oppresse ecc).
Questa scritta in questo muro, conosciuto ormai come il Free Derry Corner, è diventata il simbolo del Bogside che combatte e non si arrende.
In questo clima quotidiano di guerra civile si arriva alla data simbolo di domenica 30 gennaio 1972.
L’Associazione NordIrlandese per i Diritti Civili (NICRA) indice l’ennesima manifestazione contro la detenzione senza processo.
L’accordo pre corteo era di mantenerlo totalmente pacifico.
15.000 persone partirono dal Bogside verso le ore 15.00.
Poco dopo la partenza, il 1° Battaglione del Reggimento Paracadutisti, considerato l’elite dell’Esercito Britannico, fece fuoco sulla folla disarmata, colpendo 26 manifestanti.
13 di essi, di cui 6 minorenni, persero la vita sull’asfalto.
4 mesi più tardi morì la quattordicesima vittima, a causa delle ferite riportate quel giorno.
Almeno 17 furono i feriti.
Quella domenica è passata alla storia come il Bloody Sunday.
Per i decenni successivi, tutte le inchieste assolsero la condotta dell’Esercito Britannico, sostenendo che i manifestanti fossero armati e attaccarono per primi.
Tutta questa situazione spinse gran parte del popolo Irlandese a unirsi, sostenere, difendere, aiutare l’IRA, l’esercito repubblicano irlandese.
Il Bogside non fu da solo nella battaglia per la verità.
Ogni anniversario del Bloody Sunday, decine di migliaia di persone da tutto il mondo accompagnavano i familiari delle vittime nella marcia per la verità.
La verità arrivò il 15 giugno 2010, quando il Primo Ministro inglese David Cameron ammise che ciò che fece l’Esercito il 30 gennaio 1972 fu ingiustificato e ingiustificabile.
Tutte le vittime furono ritenute totalmente innocenti.
I murales del Bogside: La Galleria del Popolo
A partire dal 1993, gli artisti Derry Kevin Hasson, Tom e William Kelly hanno ampliato il simbolo del murales del Free Derry Corner, raccontando la storia del Bogside con opere occupanti intere facciate dei palazzi.
Il tutto ovviamente con il supporto e il contributo dei residenti.
La Galleria del Popolo fa rivivere oltre 30 anni di avvenimenti storici in queste strade.
I murales sono quasi tutti vicini e le guide del tour storico non mancheranno di farli vedere e descrivere il loro significato.
Le 14 vittime del Bloody Sunday sono ricordate non solo in un murales.
I parenti, gli amici, il Bogside e i sostenitori da tutto il mondo hanno combattuto per difendere il loro nome, il loro onore e chiederne verità e giustizia.
Alle 04.00 del 30 luglio 1972 migliaia di truppe dell’Esercito Britannico invasero il Bogside con il supporto di carri armati e auto blindate.
Gli artisti hanno scelto di rappresentare la ferocia dell’attacco, mostrando un soldato che abbatte la porta di una casa.
A noi spetta l’immaginazione di quello che successe dopo.
Il murales raffigurante Annette McGavigan rappresenta tutti i bambini e ragazzi morti nel conflitto.
La giovane, 14 anni, fu sparata alla nuca il 6 settembre 1971 da un soldato britannico mentre giocava con gli amici.
Fu la centesima vittima del conflitto, la prima minorenne assassinata.
Nonostante gli incessanti sforzi della famiglia, nessuna indagine fu mai aperta.
Nessuno fu mai accusato e condannato per la sua morte.
Il ministero della difesa si è rifiutato di rilasciare documenti di intelligence relativi al suo omicidio.
Nel murales originario, solo Annette risaltava dalla distruzione.
La farfalla non era colorata ma incompiuta come Annette all’età in cui è morta.
Il fucile non era spezzato, ma comunque a testa in giu e piantato nel terreno, in segno di resa.
Nel 2006 il murales è stato aggiornato dai 3 artisti, per raffigurare una pace più vicina.
La farfalla colorata simboleggia ora la rinascita, il fucile spezzato la fine della violenza.
LONDONDERRY: THE FOUNTAIN
Anche qui ovviamente sono presenti i quartieri protestanti unionisti lealisti, soprattutto nella zona al di là del fiume. Come a Belfast, i murales sono dedicati alle forze armate britanniche e al Regno Unito.
CONTINUA IL VIAGGIO
Il modo migliore per girare questa zona dell’Irlanda con i mezzi pubblici, è la carta iLink Zona4. Con 17£ si possono prendere tutti i treni e autobus per un giorno.
Per raggiungere da Derry il vicino Sentiero del Gigante, bisogna prendere l’autobus 234 sino a Coleraine.
Se invece si ha più fretta e si preferisce un collegamento diretto (magari tra Derry e l’aeroporto di Belfast), consiglio di prendere i minivan airporter.co.uk
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