Belfast: la pace impossibile
VIAGGIO LOW COST IN IRLANDA
RYANAIR: AEREI PER VIAGGIATORI NOMADI
Non sono più gli anni in cui si viaggiava con € 0,01 ma continuerò comunque a difendere l’irlandese Ryanair, che ha rivoluzionato il modo di spostarsi, consentendo a milioni di persone di salire su un aereo con pochi euro.
Resto sempre dell’idea che sia solo un collegamento tra una città e un’altra.
Non importa in che sedile mi devo sedere, non importa se ci sono più annunci di vendita sull’aereo che su ebay, non importa se devo sfidare la fisica per preparare lo zaino, non importa se devo riempire le tasche con quello che non entra nel bagaglio a mano, non importa se la felpa non ci sta e me la devo legare in vita…
Mi importa solo, per esempio, raggiungere Belfast e tornare a Cagliari spendendo solo 30 euro.
COME ARRIVARE
Il George Best Belfast City Airport, dedicato nel 2006 ad uno dei suoi cittadini più famosi, sorge adiacente al porto, a soli 5 km dal centro città. I suoi voli collegano principalmente l’isola al Regno Unito, con qualche volo stagionale verso Barcellona, Amsterdam o Bruxelles.
Il Belfast International Airport ha invece collegamenti con tutta Europa, Cuba e Stati Uniti.
Per raggiungere la stazione centrale Europa Buscentre occorrono circa 40 minuti con l’Autobus Express 300.
I biglietti si possono fare nel banco informazioni all’interno dell’aeroporto (servizio ottimo, con mappe e informazioni su tutto ciò che offre l’isola irlandese, gratis e multilungua) oppure direttamente a bordo (ma potrebbe servire l’importo esatto, l’autista non sempre ha il resto).
Il costo è di 8 £ solo andata, 11 £ incluso il ritorno.
Nessun divieto per chi ci vuole trascorrere la notte. Però l’ambiente non è molto amichevole: sedie scomode, luci perennemente accese e personale impegnato tutta la notte a pulire parlando a voce alta.
MUOVERSI IN IRLANDA
Per guidare serve sempre esperienza e sicurezza. Qui ovviamente si guida in modo anglosassone e preferisco non rischiare un frontale contromano.
Usare i mezzi pubblici è facile ed economico.
Esiste una carta giornaliera con cui prendere qualsiasi mezzo e spostarsi in tutta l’Irlanda del Nord. Si chiama iLink Zone4 e costa 17 £.
Bisogna chiederla specificatamente, non sempre ai banchi della stazione la propongono, preferendo vendere i più cari biglietti singoli.
Ci sono dei collegamenti diretti tra gli aeroporti di Belfast e Derry con i miniautobus di airporter.co.uk.
In questo caso le tariffe sono di 20 £ per viaggio singolo di una persona (30 £ con ritorno), 15 e 25 £ se si viaggia in più di 2 persone, 10 e 15 £ per passeggeri sotto i 16 anni.
COSA VEDERE
Gran parte della storia di Belfast è legata alla guerra che divide da più di 800 anni cattolici nazionalisti irlandesi e protestanti unionisti inglesi.
Le strade della città hanno visto oltre 1.500 morti e l’odio non si chiude dentro una bara, ma da lì ne esce fuori con maggiore prepotenza.
I murales rappresentano la storia e la cultura dell’Irlanda e mostrano la divisione chiara e visibile tra i rispettivi quartieri. E lo stesso fanno i diversi colori di marciapiedi e pali (tricolori verdebiancoarancio in zona irlandese, rossobiancoblu in zona inglese) e un’atmosfera sempre tesa e guardinga.
Sono tanti i tour a piedi o in taxi che si possono fare, ma io preferisco sempre girare a piedi alla ricerca di qualcosa di diverso dalle classiche visioni.
Zona irlandese, cattolica, nazionalista, repubblicana
I murales riempiono le strade intorno a Falls Road.
Oltre le immagini di amici e parenti che hanno perso la vita e il sostegno all’IRA, si trovano legami indipendentisti (dediche a Paesi Baschi e Catalogna), di sinistra (Palestina, Cuba, Africa) e di chi è venuto da ogni parte del mondo a sostenere questa causa.
Zona inglese, protestante, unionista, lealista
Vicino alla stazione centrale, un grande murales indica l’arrivo in Sandy Row. Qui nei 1866 venne fondato il Linfield FC, squadra in cui ancora oggi, pur se non ufficialmente, vengono tesserati solo giocatori protestanti.
Un pub con le vetrate spesso danneggiate è la casa dei tifosi dei Glasgow Rangers, scozzesi supportati in città per il loro legame con i protestanti.
La popolazione unionista abita principalmente nella zona di Shankill Road. D’altronde il gruppo dei “Macellai di Shankill” divenne tristemente noto durante la guerra.
Il 12 luglio, the glorious Twelfth per i protestanti, si festeggia ancora invocando la morte dei cattolici, come quel giorno del 1690 in cui il re protestante Guglielmo III d’Orange sconfisse il re cattolico Giacomo II nella battaglia del fiume Boyne, sancendo il predomino dei coloni protestanti inglesi e scozzesi sugli irlandesi nazionalisti cattolici.
Il corteo è sempre simbolo di scontri e feriti tra le due fazioni.
I murales qui hanno costanti riferimenti ai sovrani inglesi, ad amici e parenti uccisi e in favore dei gruppi paramilitari UDA e UVF, maggiori responsabili della morte dei cattolici.
Il muro della pace
Se i colori di murales, marciapiedi e pali rappresentano le diverse comunità, niente è più chiaro ed evidente dell’alto muro di divisione, ancora indispensabile a tal punto che vengono chiusi i cancelli tutti i giorni dalle 20.00 alle 06.00, separando fisicamente le due comunità nemiche.
Belfast è davvero divisa in due parti opposte e costantemente in guerra. Solo la quasi costante pioggia fa intravedere i colori di una pace lontana da essere raggiunta.
Il Titanic
Oltre tutto ciò, Belfast fu il centro mondiale specializzato nella costruzione di navi. Dal cantiere navale Harland and Wolff uscì anche il Titanic. Visitare il museo è quindi imperdibile anche se forse sono uscito un pò deluso.
Il museo è all’interno di una struttura che mi ricorda il Guggenheim di Bilbo/Bilbao.
Mi sarei aspettato di trovare una fedele ricostruzione degli ambienti invece tutto è incentrato sulla sua costruzione (bello il percorso nel trenino che fa capire le condizioni di lavoro) e sul suo unico viaggio, iniziato da Belfast e terminato in fondo al mare.
All’esterno del museo si trova la Nave Nomadic, sorella minore del Titanic e ultima nave della linea Stella Bianca.
Il biglietto cumulativo costa £ 18.50 e vale sicuramente la pena entrare nei corridoi vuoti per immaginarsi in quel fatale 15 aprile 1912.
Nelle vicinanze di trova la SSE Arena Belfast.
Le bandiere al vento e le sciarpe al collo dei tifosi mi hanno spinto a vedere per la prima volta una partita di hockey sul ghiaccio, la finale IIHF che ha visto la sconfitta ai rigori dei Belfast Giants.
PROSEGUIRE IL VIAGGIO
Sfruttando la carta giornaliera iLink Zone4, è senza dubbio doveroso dedicare qualche giorno alla città di Derry e a The Giant’s Causeway, luogo così fuori dal comune da prestarsi alle tante leggende che lo avvolgono.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!