Guun Galuut: la vera Mongolia
VIAGGIO NELLE STEPPE DELLA MONGOLIA
Riserva naturale di Guun Galuut
La vera Mongolia credo sia lontana dalla capitale Ulaan Baatar.
Percorrendo per circa 3 ore le “strade” sterrate che passano, senza indicazioni, tra le verdissime e disabitate colline, si arriva nella riserva naturale di Guun Galuut.
Il paesaggio al centro delle colline è incredibile: il fiume attraversa la verdissima steppa e due belle strutture sono contornate da una ventina di ger.
Potrebbe in pratica considerarsi un albergo in stile mongolo, con colazione alle 8, pranzo alle 13 e cena alle 19.
La curiosità è tanta quando apro la colorata porta della mia ger.
Le “pareti” interne sono bianche come l’esterno, base circolare alta circa mezzo metro e 7 metri di diametro, da cui partono delle ravvicinate stecche di legno sino alla sommità circolare, per metà chiusa con un foglio di plastica, da cui esce la canna fumaria del piccolo camino a legna posto al centro.
I letti sono a sinistra e a destra mentre dalla parte opposta alla porta c’è un mobiletto con 2 candele, dato che all’interno non c’è corrente elettrica.
Niente bagno all’interno ma solo nelle strutture.
La notte passa nel piacevole tepore della ger.
Dopo lo spettacolo regalato dalla luna e dal cielo stellato la notte, decido di alzarmi alle 5.30 per vedere l’alba.
Il sole fa capolino da dietro le colline quando la luna è ancora alta nel cielo, illuminando il fiume e piano piano tutta la valle.
Torno a letto verso le 7, prima della colazione a base di caffè e pastasfoglia.
Dopo il solito leggero pranzo, accetto la proposta della reception e percorro in macchina i sentieri sterrati della zona sino al fiume.
Un piccolo gommone e 2 remi mi faranno compagnia per quasi 10 chilometri, nella risalita abbastanza pesante a causa del basso fondale e della corrente inesistente.
Ma remare tra mandrie, paesaggi spettacolari e bagni nel fiume rende tutto piacevole e affascinante.
Rientrato nella riserva, mi godo la pace assoluta di quel luogo, con il sottofondo delle cavallette, prima di fare la mia prima calvalcata su un agguerrito cavallo mongolo.
Le giornate passano nella tranquillità totale, eventualmente interrotta dalle attività che si possono fare nella zona.
È difficile descrivere la sensazione nel vedere la steppa verde, le montagne all’orizzonte, cielo azzurro, nessun rumore e forse una ger in tutto quel territorio.
Questa è la Mongolia, la terra di Gengis Khan.
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