Luoghi storici

LINEE DI NAZCA: STORIA E MISTERI

COSA SONO LE LINEE DI NAZCA?

Le Linee di Nazca sono ancora oggi uno dei più grandi misteri archeologici da decifrare.
In un’arida pianura costiera del Perù, vicini alla città di Nazca e a circa 450 km a sud della capitale Lima, si trovano centinaia di geoglifi (disegni tracciati nel terreno) raffiguranti animali (balena, scimmia, cane, colibrì, ragno, condor, lucertola, airone, pappagallo e altri), piante, figure geometriche e disegni vari, estesi anche per alcuni chilometri.

 

Peru - mappa geografica Linee di Nazca

 

Le linee, larghe dai 40 ai 210 centimetri e profonde massimo 30 centimetri, sono perfettamente dritte anche se attraversano colline, terreni accidentati e avvallamenti.
Sono state tracciate semplicemente spostando dal terreno le pietre rese scure dall’ossidazione, in modo che la ghiaia sottostante evidenziasse le figure con il suo colore giallo pallido e bruno-rossastro.

Tutti i disegni sono realizzati con un’unica linea continua, senza interruzioni.

 

Peru - Linea di Nazca da vicino

 

La loro forma è comprensibile solo dall’alto e questo aumenta il mistero su come e perchè siano state create.

Il clima dell’altopiano di Nazca, caratterizzato da temperature stabili sui 25°C e piogge praticamente inesistenti, avrebbe salvaguardato le figure sino ai giorni nostri.

Dal 1994 sono riconosciute come Patrimonio dell’Umanità Unesco.

SCOPERTA DELLE LINEE DI NAZCA

Le prime testimonianze dell’esistenza delle Linee di Nazca risalgono al 1547, quando lo spagnolo Pedro Cieza de Leon parlò di “segni in alcune zone del deserto di Nazca”.
Tuttavia, all’epoca queste affermazioni non furono oggetto di indagine e vennero presto dimenticate.

Anche se alcune forme sono visibili dalle colline vicine, sono stati i piloti dell’aviazione peruviana a segnalare la loro presenza, dopo quasi quattro secoli.

 

Peru - Nazca - terreni agricoli

 

Nel 1929 l’archeologo peruviano Julio Cesar Tello iniziò a studiarle, descrivendole come “strade sacre”.
Nello stesso anno l’antropologo statunitense Paul Kosok fece altrettanto insieme alla sua compagna, la tedesca Maria Reiche Neumann. La loro interpretazione puntava ad un gigantesco calendario solare e lunare con cui gli astronomi Nazca facevano previsioni sul raccolto e sulle piogge.
Maria Reiche Neumann ha dedicato tutta la sua vita a portare avanti le ricerche, a conservarle e a farle conoscere al mondo.
Grazie al suo lavoro, le Linee di Nazca sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1994.

CHI HA TRACCIATO LE LINEE DI NAZCA?

I test con il Carbonio 14 si sono rivelati inadatti per una datazione certa quindi i disegni nell’altopiano sono stati comparati con le ceramiche ritrovate a Cahuachi.
Alcuni scienziati ritengono che i disegni siano stati realizzati dalla civiltà Nazca in periodi diversi, dal 300 a.C. al XV secolo, quando i popoli mesoamericani furono progressivamente distrutti dai conquistatori spagnoli.

È possibile che abbiano realizzato disegni in scala ridotta per poi riprodurli sul terreno, moltiplicando le misure con un reticolato di pali e corde.
Tenendo conto che al livello del suolo non è possibile percepire se le figure siano disegnate correttamente o meno, si pensa che la costruzione venisse organizzata da un luogo sopraelevato.
Luogo che potrebbe essere stato una collina, ma alcuni studiosi dimostrarono che i Nazca avevano le conoscenze per far alzare in volo una mongolfiera.

 

Linee di Nazca disegnate dalle colline?

 

COSA RAPPRESENTANO LE LINEE DI NAZCA?

Come purtroppo spesso accade, ciò che non riusciamo a capire immediatamente pensiamo non possa avere una spiegazione logica.
Sembra impossibile che civiltà vissute prima di noi avessero conoscenze scientifiche e ingegneristiche molto più avanzate delle nostre, al punto che ancora non riusciamo a capire come abbiano potuto erigere certe costruzioni o conoscere il cosmo meglio di noi.

Dato che il mistero è lontano dall’essere risolto, le ipotesi sono tantissime e impossibili da citare tutte. Vediamone però alcune.

 

Peru - Linee di Nazca - balena vista dall'aereo

Peru – Linee di Nazca – Balena vista dall’aereo

 

Peru - Linee di Nazca - zoom balena + immagine evidenziata

Peru – Linee di Nazca – zoom balena + immagine evidenziata

 

Ipotesi religiosa

Un documento spagnolo del 1653 spiegava che nella capitale Inca di Cusco i santuari venivano costruiti lungo linee che partivano dal Tempio del Sole.
Anche la tribù degli Aymarà, che viveva vicino al Lago Titicaca, disegnava delle linee molto simili per unire piccole costruzioni in pietra usate per funzioni sacre.

Allo stesso modo, alcuni studiosi considerano le Linee di Nazca come dei sentieri usati per fini religiosi.
I disegni hanno infatti una linea di ingresso e una di uscita, dopo aver percorso tutta la figura.
È facile quindi immaginare di attraversarla in fila indiana, come durante una processione.
Nelle vicinanze di alcune delle figure più grandi sono stati trovati cocci di vasi di ceramica, prodotti agricoli e animali marini.

Altri suppongono che i disegni vennero tracciati per essere visti dagli dei, che ovviamente vivevano in cielo.

 

Peru - Linee di Nazca - colibrì dall'aereo

Peru – Linee di Nazca – Colibrì dall’aereo

 

Peru - Linee di Nazca - zoom colibrì + immagine evidenziata

Peru – Linee di Nazca – zoom Colibrì + immagine evidenziata

 

Ipotesi astronomica

Le civiltà antiche hanno dimostrato conoscenze astronomiche molto più precise e avanzate delle nostre.
È logico quindi che un’ipotesi veda un legame con le osservazioni astronomiche.
Qualche figura ha orientamenti identici alle Pleiadi e ad altre costellazioni mentre alcune hanno punti di intersezione con albe o tramonti in determinati periodi dell’anno.

Le Linee di Nazca potrebbero essere un enorme calendario astronomico, con figure che rappresentano le costellazioni e linee che indicano la rotta celeste di determinati astri.

Chi vuole smontare questa tesi sostiene che non tutti i disegni hanno un identico posizionamento nella sfera celeste, quindi il mistero non può essere risolto, almeno esclusivamente, con un calendario astronomico.

 

Peru - Linee di Nazca - ragno dall'aereo

Peru – Linee di Nazca – Ragno dall’aereo

 

Peru - Linee di Nazca - zoom ragno + immagine evidenziata

Peru – Linee di Nazca – zoom Ragno + immagine evidenziata

 

Ipotesi geologica

Alcuni studiosi vedono nelle Linee di Nazca un luogo sacro in cui venivano fatti rituali per la pioggia e per la vitale ricerca di acqua.
Per diverse ragioni morfologiche, l’acqua che scendeva dalle montagne vicine veniva assorbita dal deserto ma continuava a scorrere sottoterra.
La civiltà Nazca seppe creare sofisticati ed ingegnosi acquedotti, collegati tramite condotte, da cui estraevano l’acqua dalle falde e dai fiumi a decine di metri di profondità.

 

Peru - Nazca - aree coltivate e deserto

Peru – Nazca – aree coltivate e deserto

 

In questo modo resero coltivabili territori molto aridi.
Ancora oggi è possibile vedere ampie oasi verdi con piccoli pascoli e coltivazioni di cotone, fagioli e patate.

Secondo questa ipotesi, i disegni delle Linee di Nazca indicano il posizionamento di fontane, pozzi, sorgenti, acquedotti ecc.

Ipotesi artistica

In ogni caso, le Linee di Nazca possono essere considerate la più grande opera grafica della Terra.
I disegni sono affascinanti e geometricamente perfetti, quindi una delle ipotesi suppone che questa sia una gigantesca galleria d’arte, progettata per essere osservata dall’alto.
E se questo fosse vero, bisognerebbe ammettere che oltre 2000 anni fa l’uomo sapeva già volare.

 

Peru - Linee di Nazca - pappagallo dall'aereo

Peru – Linee di Nazca – Pappagallo dall’aereo

 

Peru - Linee di Nazca - zoom pappagallo + immagine evidenziata

Peru – Linee di Nazca – zoom Pappagallo + immagine evidenziata

 

Nel 2015, un team di ricercatori dell’Università giapponese di Yamagata presentò la teoria secondo cui i geoglifi sono stati tracciati da almeno due culture e che il loro scopo è cambiato nel tempo.
Nati per culto religioso, in seguito vennero realizzati per adornare il percorso di pellegrinaggio verso la città pre-Inca di Cahuachi, capitale della cultura Nazca.

Ipotesi extraterrestre

Dato che una delle figure è chiamata “l’astronauta” per la somiglianza con l’aspetto che diamo ad esseri extraterrestri, non possono ovviamente mancare ipotesi su questo tema.
Le lunghissime linee e i giganteschi disegni di animali sarebbero un richiamo per “extraterrestri preistorici”.
Alcune rette perfette sono lunghe più di 8 km e una addirittura 65 km.
Potrebbero essere una pista di atterraggio per gli Ufo.
Oppure potrebbero essere stati proprio gli extraterrestri a tracciare i disegni, visibili solo dall’alto.

 

Peru - Linee di Nazca - astronauta dall'aereo

Peru – Linee di Nazca – Astronauta dall’aereo

 

Peru - Linee di Nazca - zoom astronauta + immagine evidenziata

Peru – Linee di Nazca – zoom Astronauta + immagine evidenziata

 

Una teoria simile ma per certi versi ancora più sconvolgente nasce dai tessuti usati dai Nazca.
I filamenti erano più stretti di quelli usati secoli dopo per costruire i dirigibili e non permettevano neanche all’acqua di penetrare.
Questo non significa che sapevano volare con mongolfiere o dirigibili, ma che avevano gli strumenti per poterlo fare.

Ipotesi dinosauri

Nel 1961, a poca distanza da qui, il fiume Ica inondò l’omonimo villaggio circostante, portando alla luce migliaia di pietre decorate.
La loro esistenza era già nota almeno 500 anni prima, dato che un cronista dell’epoca le descrisse come corredo dei nobili Inca.
Nel maggio del 1965 il contadino Felix Llosa Romero donò una di queste pietre al suo amico Javier Cabrera Darquea, chirurgo all’ospedale di Ica e docente di biologia e antropologia all’Università di Ica.
In quella pietra era però inciso un agnathus, pesce estinto migliaia di anni prima e sicuramente sconosciuto ai contadini peruviani.
Cabrera iniziò allora a comprare tutte le pietre simili, arrivando ad averne circa 15.000 che decise di esporre a proprie spese nella Casa della Cultura di Ica.

 

Peru - Pietre di Ica - Dinosauri

Peru – Pietre di Ica – Dinosauri

 

Le pietre sono fatte di andesite granitica, le dimensioni vanno da qualche centimetro a circa un metro e sono state incise prima che avvenisse l’ossidazione, ritenuta intorno al 12.000 a.C..
Questo significherebbe che quelle civiltà avevano conoscenze tecnologiche incredibili.

Ma ancora più sconvolgenti sono i temi dei disegni raffigurati: dinosauri e animali estinti, astronomia, mappe di antichi continenti, cataclismi, medicina e operazioni chirurgiche.
Insomma, i disegni sulle pietre di Ica mostrano conoscenze avanzatissime che una civiltà primitiva (secondo noi) non avrebbe dovuto avere, e figure di animali estinti millenni prima della presunta nascita dell’uomo.
Inoltre rappresentano anche interazioni tra uomini e dinosauri con atteggiamenti simili a quelli che oggi abbiamo con i nostri animali domestici.

 

Peru - Pietre di Ica - uomo su triceratopo

Peru – Pietre di Ica – Uomo su triceratopo

 

Se non si volesse ammettere che uomini e dinosauri abbiano convissuto, bisogna però accettare che 12.000 anni fa i nostri antenati abbiano trovato e studiato fossili di dinosauri.

Che legame hanno le pietre di Ica con le Linee di Nazca?
Tra i vari disegni ce ne sono alcuni dove gli uomini cavalcano pterodattili, osservando uno stegosauro con un cannocchiale.
E se le Linee di Nazca fossero state osservate in questo modo?

Ovviamente questa tesi viene smontata principalmente in due modi.
Alla maggiorparte degli scienziati basta il riferimento alla “teoria dell’evoluzione di Darwin” e alla conseguente impossibilità di convivenza tra i dinosauri (si dice estinti 65 milioni di anni fa) e i primi ominidi (Australopiteco comparso circa 4 milioni anni fa e Homo Habilis circa 2,5 milioni di anni fa).

Altri invece considerano le pietre di Ica una bufala creata dai contadini peruviani.
La qualità dei disegni e lo stile degli intagli ovviamente migliora nelle pietre scoperte in tempi più recenti.
Senza dubbio il clamore ha spinto molti falsari a decorare alcune pietre per venderle ai turisti come souvenir ma bisognerebbe anche distinguerle da quelle di cui si parlava 500 anni fa…

Ipotesi sportiva

Nel 1980 alcuni studiosi portarono avanti l’idea che l’altopiano di Nazca fosse una grande arena sportiva, in cui venivano organizzati “giochi olimpici”.
Le linee sarebbero state quindi dei circuiti in cui si svolgevano le competizioni.

 

Peru - Linee di Nazca - fregata dall'aereo

Peru – Linee di Nazca – Fregata dall’aereo

 

 

Peru - Linee di Nazca - zoom fregata + immagine evidenziata

Peru – Linee di Nazca – zoom Fregata + immagine evidenziata

 

COME VEDERE LE LINEE DI NAZCA

Prima della partenza

Il modo migliore per farsi una propria idea è sempre vedere di persona ciò di cui si parla.
Per vedere le Linee di Nazca bisogna arrivare nell’omonima cittadina peruviana.
Gli autobus Cruz del Sur collegano Nazca con Lima, Paracas, Arequipa, Cusco e Puno.

 

Peru - città di Nazca

Peru – città di Nazca

 

Ma come ho detto, l’unico modo per vedere i disegni è dall’alto.
La tappa imprescindibile è quindi l’aeroporto di Nazca, dal quale quotidianamente partono i piccoli aerei che sorvolano il deserto.

Con quasi due mesi di anticipo, dopo aver letto tante recensioni, prenotai il sorvolo con la compagnia Aeroparacas.

 

Peru - Linee di Nazca - AeroParacas

 

Arrivato nei loro uffici il giorno prescelto, non c’era traccia delle nostre conversazioni ma pago comunque 90 euro per un volo che sarebbe decollato dopo circa due ore.
Nel piccolo aeroporto viene controllato il passaporto e si viene pesati. Questo passaggio è fondamentale perchè si volerà su piccoli Cessna e l’aereo deve essere bilanciato.
La serietà di Aeroparacas, con me, è stata inesistente.
Nonostante avessi pagato in anticipo, sono stato messo in lista d’attesa, avvertito più volte che forse l’aeroporto stava per chiudere a causa delle tempeste di sabbia, per poi essere imbarcato poco dopo aver fatto una sfuriata memorabile.
Dopo 6 ore di paziente attesa.

Il volo

Il mio consiglio è quindi di recarsi la mattina presto autonomamente in aeroporto e chiedere nei banchi di tutte le compagnie l’orario di partenza e il prezzo migliore.
Orientativamente il costo è di circa 80 euro per vedere 12 figure in 30 minuti di volo, oppure 150 euro per 20 figure in 60 minuti.
Prezzi molto più alti non sono giustificati.

Come detto, gli aerei sono Cessna da 7 posti: il pilota, il copilota (che spiegherà ogni figura dando modo di riconoscerla velocemente, seguendo la punta dell’ala) e 5 passeggeri (due in prima fila, due in seconda fila e uno in coda).

 

Peru - Linee di Nazca - AeroParacas interno aereo

Peru – Linee di Nazca – AeroParacas interno aereo

 

Ognuno ha le cuffie per ascoltare il copilota e una mappa che indica la rotta dell’aereo e la posizione di ogni geoglifo.
Le figure non sempre sono distinguibili immediatamente e servirà concentrazione e immaginazione per riconoscerle in mezzo a tante linee che solcano il terreno. E servirà anche un’ottima vista.

Devi essere consapevole che il volo non sarà tranquillo ma l’aereo si inclinerà costantemente prima da un lato e poi dall’altro, per permettere a tutti di vedere le famose Linee di Nazca.
O meglio, per permetterlo a chi non soffre l’aereo e ci vede bene.

 

Peru - Linee di Nazca - scimmia dall'aereo

Peru – Linee di Nazca – Scimmia dall’aereo

 

 

Peru - Linee di Nazca - zoom scimmia + area evidenziata

Peru – Linee di Nazca – zoom Scimmia + area evidenziata

 

Se sai di aver paura di volare, di non saper gestire le inclinazioni dell’aereo, se soffri di vertigini o se non vedi bene da distante… lascia perdere.
Ed evita in ogni caso di fare colazione prima del volo.
Spenderesti almeno 90 euro per non distinguere nessun disegno o, peggio ancora, per trascorrere tutto il volo vomitando mentre, con gli occhi chiusi dalla paura, preghi di tornare a terra vivo/a.

Io mi sono seduto nel retro dell’aereo e questo mi ha permesso di vedere sia il lato sinistro che quello destro.
Ho filmato l’intero volo e solo all’atterraggio mi sono reso contro che gli altri 4 passeggeri avevano vissuto il peggior volo della loro vita, se non proprio il peggior incubo di sempre.

 

Peru - Linee di Nazca - rotta dell'aereo sulle figure

 

LE MIE CONCLUSIONI

L’unicità e i misteri delle Linee di Nazca rendono questo luogo una meta da visitare per riflettere su ciò che si vede.
Detto tra di noi, mi hanno affascinato più di Machu Picchu, ma questo non significa che mi hanno entusiasmato.
Anzi, mi hanno lasciato con tanti dubbi e perplessità.

Ovviamente non sono uno scienziato nè uno storico nè un geologo ecc ma viaggio per vedere il mondo con i miei occhi, analizzare e farmi le mie idee.

 

Peru - Linee di Nazca - fiore dall'aereo

Peru – Linee di Nazca – Fiore dall’aereo

 

 

Peru - Linee di Nazca - zoom fiore + immagine evidenziata

Peru – Linee di Nazca – zoom Fiore + immagine evidenziata

 

La prima cosa che ho pensato appena sceso dall’aereo è stata “non è possibile che questi disegni siano lì da 2500 anni, visto che gli aerei non possono volare per il vento e le tempeste di sabbia”.
Ci sono linee larghe 40 centimetri e profonde 30 centimetri: non è possibile che in 2500 anni pioggia e vento non le abbiano sepolte o che qualcuno non le abbia rovinate inconsapevolmente o per vandalismo.
È vero che alcune figure sono state ormai quasi completamente cancellate dalla costruzione della Panamericana o dalle tracce di pneumatici.
Alcuni disegni mi sono sembrati inoltre troppo “futuristici” per essere stati fatti 2500 anni fa.

Credendo che il clima rimasto invariato da millenni abbia protetto i disegni, la mia idea è che siano stati fatti da diverse civiltà e in tempistiche molto differenti.
Penso che le prime linee siano state fatte per motivi religiosi: si invocavano gli dei (magari ogni figura rappresentava una diversa divinità) e si facevano processioni percorrendo le linee in fila indiana.

 

Peru - Linee di Nazca - Airone Fenicottero Alcatraz dall'aereo

Peru – Linee di Nazca – Airone Fenicottero Alcatraz dall’aereo

 

 

Peru - Linee di Nazca - zoom Airone Fenicottero Alcatraz + immagine evidenziata

Peru – Linee di Nazca – zoom Airone Fenicottero Alcatraz + immagine evidenziata

 

Non ho nessun dubbio sul fatto che alcune civiltà antiche avessero conoscenze e specializzazioni molto più avanzate delle nostre attuali.
Per questo sono certo che non avrebbero avuto difficoltà a disegnare figure complesse e chilometriche usando pali e corde.
Ma soprattutto non nego a priori che potessero avere le capacità di guardarle dall’alto con oggetti volanti simili a mongolfiere o dirigibili.
La veridicità delle pietre di Ica e la conseguente tesi di convivenza, per giunta amichevole, tra uomini e dinosauri è affascinante ma forse più difficile da supportare rispetto alla precedente.

 

Peru - Pietre di Ica - T rex

Peru – Pietre di Ica – T rex

 

Le antiche civiltà (Maya, Aztechi, Egizi, Shardana, Babilonesi, Persiani ecc) avevano conoscenze astronomiche molto più avanzate delle nostre. Questo si è visto sia dai calendari che dalle loro costruzioni legate ad avvenimenti celesti in particolari periodi dell’anno (non solo albe e tramonti ma equinozi, solstizi, eclissi…).
Questo mi fa ovviamente pensare che alcuni disegni raffigurino costellazioni, rotte celesti o comunque eventi cosmici.
In parte insomma, le Linee di Nazca sono un calendario astronomico.

Mi sento anche di sostenere l’ipotesi artistica, anch’essa divisa in almeno due periodi storici.
Uno è legato al periodo in cui venivano effettuati dei pellegrinaggi verso la capitale Cahuachi.
Potevano essere delle indicazioni, delle preghiere o, perchè no, dei murales opera dei “giovani vandali writers Nazca”.

 

Peru - Linee di Nazca - lucertola albero mani dall'aereo

Peru – Linee di Nazca – lucertola albero mani dall’aereo

 

 

Peru - Linee di Nazca - zoom lucertola albero mani + immagine evidenziata

Peru – Linee di Nazca – zoom lucertola albero mani + immagine evidenziata

Il secondo periodo storico, o quantomeno l’ultimo, secondo me risale ai giorni nostri.
Alcune forme sono troppo futuristiche, quasi identiche a personaggi di film, fumetti o cartoni animati.
Forse sono troppo scettico, ma queste secondo me sono state fatte per “alimentare il mito” e creare nuove fonti di investimento e guadagno.

Cosa sarebbe la città di Nazca se non ci fossero le Linee?
Esisterebbe il flusso di turisti, viaggiatori, curiosi, scienziati, ufologi ecc se non ci fossero le Linee?
Esisterebbero le compagnie aeree, gli hotel e tutto l’indotto economico se non ci fossero le Linee?

Tu cosa pensi? Che idea ti sei fatto/a sulle Linee di Nazca?
Lascia un tuo commento.

 

Peru - Linee di Nazca - condor dall'aereo

Peru – Linee di Nazca – Condor dall’aereo

 

 

Peru - Linee di Nazca - zoom condor + immagine evidenziata

Peru – Linee di Nazca – zoom Condor + immagine evidenziata

 

 

 

 

L’IMPORTANZA DELLE ESPERIENZE

Ognuno di noi è frutto delle proprie esperienze e questo è ancor più vero nel caso di un viaggiatore o di una viaggiatrice che gira il mondo per entrare in contatto con popolazioni, culture e tradizioni molto diverse da quelle in cui siamo nati.
Viaggiando con occhi, testa e cuore aperto, possiamo soltanto imparare e migliorare.
In questo caso però, parlo di esperienze riferendomi al fatto che visitando tanti luoghi in giro per il mondo, abbiamo anche vari parametri di confronto.

 

mappa nord viaggi cosmorevas 04-05-2024

Visitare un luogo prima di un altro influenza la percezione di bellezza e meraviglia.
Si dovrebbe forse andare in crescendo ma non sempre questo è possibile.
D’altronde non si può dire che una meta ci piaccia più di un’altra senza averla vista di persona…

Un altro parametro di confronto (magari non per tutti, ma per me e tanti altri si) è la cifra che si spende.
Alcune persone con cui ho parlato, sono state a Machu Picchu in viaggio di nozze.
Questo è un fattore determinante se si parla di spesa: un conto è avere il viaggio totalmente pagato, un altro conto è andare autonomamente cercando di spendere il meno possibile, o comunque ciò che si ritiene “il giusto”.

BELLO MA…

Questa anticipazione era necessaria per capire i motivi per cui mi viene sempre un po’ difficile parlare di Machu Picchu, il luogo che più di tutti mi ha lasciato un profondo senso di delusione.

Dovrei forse pensare in modo oggettivo, immaginando di essere andato a Machu Picchu senza spendere niente e senza aver visto in precedenza altre meraviglie del mondo (ufficiali o soggettivamente considerate tali), ma il web è pieno di racconti simili.
Io racconto solo ciò che ho visto e le emozioni che ho provato. Nè giuste nè sbagliate ma reali e sincere.

Le mie esperienze precedenti pesano tanto sulle considerazioni seguenti.
Il Peru non è il primo viaggio che ho fatto e aver visto prima le città Maya (Palenque e Yaxchilan), la città Azteca di Teotihuacan e i templi di Angkor, mi fa inevitabilmente meravigliare poco davanti a Machu Picchu.

Bello ma… sono stato a… qui invece…

 

statue e cartello Benvenuti a Machu Picchu - paese di Aguas Calientes - Peru

 

Altro fattore che mi fa considerare in maniera totalmente negativa la visita al sito di Machu Picchu (in questo caso quindi non mi riferisco al sito in sè ma al suo contorno) è la cifra assurda e folle che si è costretti a pagare.
Tante volte mi sono chiesto se avessi sbagliato qualcosa ma credo che avrei potuto risparmiare poco, e solamente in cambio di un enorme sforzo fisico (fattibile, ma dovevo anche considerare che questa era la parte finale del mio viaggio di un mese in Cile, Argentina, Bolivia e Peru, con uno sbalzo termico di 70°C e un dislivello di circa 6.000 metri).

Tra poco spiegherò tutti i dettagli ma anticipo che andare a Machu Picchu comporta in media una spesa di circa 450,00 euro.

Bello ma… lì ho speso… qui invece…

 

STORIA

Machu Picchu, in lingua nativa quechua Machu Pikchu, “vecchia montagna”, è la montagna alta 3.082 metri in cui gli Inca costruirono la città.
Nel corso degli anni, il nome venne associato anche al sito archeologico.
Patrimonio dell’umanità e una delle sette meraviglie del mondo moderno, è conosciuto universalmente per la sua scenografica posizione, incastonato tra le vette della valle del fiume Urubamba.

 

Peru - panorama di Machu Picchu dal sito archeologico

 

La città, o forse solo residenza estiva dell’imperatore e della nobiltà Inca, dovrebbe essere stata costruita intorno all’anno 1440 e abitata sino alla conquista spagnola del 1532 da una popolazione permanente di circa 300 persone, con un picco di 1.000 quando andava l’imperatore.
In seguito, non venne mai abbandonata o dimenticata, ma occasionalmente abitata da pochi indigeni che sfruttavano le terrazze agricole e i complessi canali idrici.

Il 24 luglio 1911 lo storico statunitense Hiram Bingham arrivò in cima alla montagna e restò impressionato da ciò che vide.

 

Peru - panorama dall'alto della Montagna Machu Picchu

 

Capendo subito l’importanza storica di quelle rovine, portò avanti scavi e pubblicazioni internazionali, con l’appoggio del governo peruviano, dell’Università di Yale e della National Geographic.

In pochi anni Machu Picchu diventò la principale meta turistica del Peru.

 

COME ARRIVARE

Cusco

La prima tappa fondamentale è arrivare nella città di Cusco.
Ci sono almeno due modi, in base alla provenienza e al tempo a disposizione.
L’aeroporto di Cusco è collegato alla capitale Lima con numerosi voli giornalieri e i prezzi sono molto bassi. Può essere la soluzione migliore se hai giorni limitati e arrivi a Lima con voli internazionali (dall’Europa oppure, solitamente, da Città del Messico, Santiago del Cile, Bogotà o Buenos Aires).

Altrimenti puoi arrivare a Cusco in autobus. Questo te lo consiglio se arrivi da sud (per esempio Nasca o Arequipa) oppure dalla Bolivia (meglio se dopo una sosta di un giorno a Puno per vedere i turistici villaggi galleggianti sul Lago Titicaca).
In questo caso, la soluzione migliore qualità/prezzo dovrebbe essere la compagnia Cruz del Sur.

 

Peru - autobus Cruz del Sur

 

L’ho usata per vari spostamenti e gli autobus sono pulitissimi ed impeccabili.
I posti del 1° piano (semi-cama), pur se i sedili si abbassano un po’ meno, consentono comunque di dormire serenamente.
Pensando alla comodità di reclinare il sedile di 170°, scelsi il biglietto per il piano superiore. Ma, come ogni cosa, ci vuole sempre il rispetto.
È bello sdraiarsi quasi come in un letto, ma significa che la persona dietro non potrà muoversi perchè il sedile anteriore sarà appoggiato sulle sue ginocchia.
Ho passato un intero viaggio di 13 ore a combattere con il “nemico” del sedile davanti a me: lui sbatteva il sedile sulle mie ginocchia per inclinarlo al massimo e io glielo impedivo con pugni e calci nello schienale e nel poggiatesta.
Immagina che viaggio…

 

Da Cusco ad Aguas Calientes

Una volta a Cusco bisogna trovare il modo di arrivare ad Aguas Calientes, il piccolo villaggio che sembra nato solo per sfruttare pesantemente chi si reca a Machu Picchu.

Semplificando, ci sono 4 soluzioni:

1. Zingarata: dalla piazza di Cusco partono i colectivos (furgoni condivisi, classico mezzo di trasporto in tutto il Sud America) per Hidroelectrica. Il costo del tragitto è di circa € 10,00.
Da Hidroelectica si prosegue a piedi per circa 30 km sino a raggiungere il villaggio di Aguas Calientes.

 

Peru - Valle Sacra Inca vista dal treno Perurail Cusco Ollantaytambo Aguas Calientes Machu Picchu

 

2. Treno Perurail: la soluzione più facile ma ovviamente anche la più costosa è il collegamento diretto, attraversando i paesaggi della Valle Sacra degli Inca.
I treni hanno ampie vetrate panoramiche, comodi posti a sedere e includono uno spuntino e una bevanda in omaggio.
Qualche mese prima della partenza mi sembrava impossibile che il biglietto del treno si avvicinasse agli € 180,00 (andata e ritorno) e decisi di lasciar perdere, certo che avrei trovato una soluzione migliore a Cusco.
Invece lì il prezzo era salito intorno ai € 300,00.

 

Peru - treno Perurail per Machu Picchu alla stazione di Ollantaytambo

 

3. Via di mezzo: Non volendo spendere 300 euro ma anche troppo stanco per pensare di fare 60 km con lo zaino, ho scelto la classica “via di mezzo”.
Ho preso cioè un colectivos da Cusco alla stazione ferroviaria intermedia di Ollantaytambo, e da lì il treno Perurail sino ad Aguas Calientes. Prenotando all’ultimo momento, ho speso circa € 110,00 a tratta.

4. Inca Trail: considerato uno dei trekking più belli del mondo, si articola solitamente in 4 o 5 giorni.
I biglietti sono limitati a 500 persone, di cui circa 300 sono le guide locali (obbligatorie).
L’antico sentiero di montagna di 43 km collega i siti archeologici Inca di Runcuracay, Sayacmarca, Phuyupatamarca, Winay Wayna e Machu Picchu.
I prezzi vanno da € 650,00 a € 1.500,00 in base alla durata e alle comodità che si richiedono.

 

Peru - mappa cosmorevas Inca Trail Machu Picchu

 

BIGLIETTO DI INGRESSO AL SITO

Il Governo del Peru varia spesso le condizioni e gli orari di accesso (più volte ha tentato di imporre fasce orarie più rigide e tempi di permanenza più limitati, sempre a discapito dei visitatori, ovviamente). Per quanto io cerchi di tenere sempre queste informazioni aggiornate, è meglio fare le verifiche al momento opportuno.

Il sito ufficiale per acquistare i biglietti in modo diretto è www.machupicchu.gob.pe.
Scegli con la massima attenzione la data e l’orario di ingresso perchè l’accesso è molto fiscale e puntuale.
Teoricamente la permanenza al sito non è infinita ma gli orari sono limitati in base al tipo di biglietto che si acquista. Nessuno ti cercherà per sbatterti fuori, ma se sei in difetto evita (ma fallo comunque) di attirare l’attenzione dei guardiani per comportamenti scorretti o vietati. Per esempio, pur se li ritengo assurdi e vergognosi, è vietato introdursi con zaini o borse più grandi di 40x35x20 cm, portare cibo o bevande che non siano state acquistate all’interno del sito e avere bastoni da trekking, ombrelli, treppiedi per macchine fotografiche o supporti per smartphone.

Ci sono 3 tipologie di biglietto:
– Machu Picchu: 2.300 posti giornalieri, ingresso limitato alla città Inca, costo circa € 60,00.
I posti sono limitati a 800 accessi dalle 06.00 alle 09.00, 600 dalle 09.00 alle 12.00, 360 dalle 12.00 alle 13.00 e 540 dalle 13.00 alle 14.00.
Teoricamente si può stare all’interno del sito 4 ore dal momento dell’ingresso ma quasi mai verranno fatti controlli a riguardo.

– Machu Picchu + Montagna: 400 posti giornalieri, inclusa la visita alla città Inca e il trekking sulla Montagna Machu Picchu, costo circa € 80,00 (sconti per minori, studenti universitari e cittadini di Peru, Bolivia, Colombia ed Ecuador).
Ci sono 3 orari disponibili: 100 posti per entrare a Machu Picchu dalle 06.00 e iniziare il trekking sulla Montagna dalle 07.00 alle 08.00, 100 posti per accedere allo stesso orario alla Montagna ma in città solo dopo il trekking, e ultimi 200 biglietti per l’ingresso a Machu Picchu dalle 08.00 e alla Montagna dalle 09.00 alle 10.00.
Si hanno a disposizione 8 ore totali nel sito mentre il ritorno dalla Montagna deve avvenire entro le 13.00.
Ho scelto di prenotare questo biglietto ragionando sempre con “la via di mezzo”: entrare solo al sito archeologico mi sembrava riduttivo, l’Inca Trail era invece eccessivo e questa montagna è più alta della Huayna Picchu e quindi più panoramica.

L’ascesa alla Montagna Machu Picchu è stata pesantissima, stancante e distruttiva.
Mi è stato detto che siano necessarie dalle 2 alle 4 ore per arrivare in cima e riscendere.
Io posso dire che dopo oltre 2 ore di salita nel sentiero ripido, tra sterrati irregolari e gradini stretti, in mezzo alla giungla e con la fauna rappresentata soprattutto da zanzare e moscerini, ho deciso di fermarmi e scendere.
Questo anche perchè, al di là dello sforzo fisico e mentale, scalare la montagna è stato molto noioso.
Man mano che si sale il paesaggio è sempre lo stesso, solo visto da una maggiore altezza. Se salendo in cima avessi visto una prospettiva totalmente diversa allora avrei proseguito, ma immaginando di vederlo allo stesso modo non ho trovato la buona motivazione per andare avanti.
È ovviamente un pensiero soggettivo ma, mentre ci si riposa sulle scale, è normale confrontarsi con gli altri “scalatori” e nessuno ha trovato la giusta scintilla per convincere gli altri, e principalmente se stessi, a salire sino in cima.
Tutti siamo partiti entusiasti ma, chi prima e chi dopo, abbiamo rinunciato, valutando la fatica eccessiva rispetto al risultato ottenibile.

 

Peru - scale per salire alla Montagna Machu Picchu

 

– Machu Picchu + Huayna Picchu: 400 posti giornalieri, inclusa la visita alla città Inca e il trekking sulla Montagna Machu Picchu, costo circa € 80,00.
Ci sono 3 orari disponibili: 100 posti per entrare a Machu Picchu dalle 06.00 e iniziare il trekking dalle 07.00 alle 08.00, 100 posti per accedere allo stesso orario a Huayna Picchu ma in città solo dopo il trekking, e ultimi 200 biglietti per l’ingresso a Machu Picchu dalle 08.00 e a Huayna Picchu dalle 10.00 alle 11.00.
Si hanno a disposizione 6 ore totali nel sito mentre l’escursione a Huayna Picchu dura circa 3 ore.

Huayna Picchu è la “giovane montagna” alta 2.693 metri, famosa per comparire dietro il sito archeologico nelle classiche foto panoramiche.
La salita si svolge su un sentiero stretto, ripido e a zigzag, con tratti in cui le scale sono direttamente scavate nella roccia.
Il percorso scosceso e con vari precipizi non è raccomandato a chi soffre di vertigini e inoltre l’accesso è consentito solo ai maggiori di 12 anni.
Si dovrebbe arrivare in cima in circa 1 ora, ma non avendola scalata non posso confermare l’informazione.

 

Peru - panorama della Montagna Huayna Picchu e della Cordigliera delle Ande dalla Montagna Machu Picchu

 

IL SITO ARCHEOLOGICO

Ma vediamo da più vicino il sito archeologico di Machu Picchu.
La tenuta reale inca di Machu Picchu è situata all’interno della Cordigliera delle Ande, tra le prominenti cime Machu Picchu e Huayna Picchu, su un’alta cresta montuosa con ripidi precipizi sino al fiume Urubamba e vicino alle sorgenti del Rio delle Amazzoni. Si trova inoltre in una regione altamente sismica, colpita costantemente da forti terremoti e soggetta ad abbondanti piogge durante l’anno.

Nonostante questo, la città è ancora in piedi, a dimostrazione dell’elevata conoscenza tecnica e scientifica della civiltà Inca, che non aveva un linguaggio scritto e non conosceva nè la ruota nè il ferro.

Il complesso è diviso in due grandi aree: la zona urbana e la zona agricola, separate da grandi piazze.
Il sito è comunque in gran parte da decifrare i nomi e le funzioni delle strutture sono ipotetici e ancora in fase di studio.

Peru - paesaggio della piazza di Machu Picchu e della Montagna Huayna Picchu con Cordigliera delle Ande

La zona urbana

Qui sorgevano le abitazioni e si svolgevano le attività civili e religiose.
Il Tempio del Sole è uno dei migliori esempi di architettura organica Inca e l’unico edificio a pianta circolare di Machu Picchu.
Nella parte inferiore presenta simboli e gradini, all’interno una scultura e nicchie utilizzate per scopi cerimoniali legati al culto dei defunti.
Nella parte superiore, una grande roccia scolpita fungeva da altare mentre le finestre servivano per l’osservazione dei fenomeni astronomici.
Per un Sardo è immediato associarlo, sia per forma che per utilizzo, ad un nuraghe.

Sotto il Tempio del Sole, quasi nascosta, c’è una grotta naturale di pietra nota come tomba reale perchè alcuni studiosi suppongono che fosse il mausoleo dell’imperatore Inca Pachacutec.

 

Peru - Machu Picchu - Tempio del Sole

 

La capanna del custode è uno dei pochi edifici ristrutturati.
Il suo alto tetto in paglia è l’ipotesi più accreditata di come potrebbero essere state le coperture originiarie delle case.

 

 

Peru - capanna del custode Machu Picchu

 

La zona agricola

Il segreto della sua longevità è il sistema di drenaggio.
La zona urbana ha 129 canali che evitano frane ed erosioni, incanalando tutta l’acqua verso la zona agricola della città e nella zona della sorgente, fornendo così una fonte d’acqua perenne.
Qui sono state costruite le fondamenta delle terrazze agricole con muri di contenimento in pietra, uno spesso strato di terreno superficiale e, in profondità, pietre più grandi, ghiaia e trucioli di pietra scalpellati.

 

Peru - terrazze agricole Machu Picchu

 

Questa perfetta opera ingegneristica ha garantito il drenaggio necessario ad evitare il ristagno dell’acqua piovana e l’erosione delle colline.
Non c’era nessun sistema di irrigazione delle terrazze perchè a tale scopo gli Inca ritenevano sufficiente la pioggia.

 

Peru - Machu Picchu - interno della città

 

RIEPILOGO SPESE

In questo calcolo preferisco tralasciare i costi, troppo variabili e soggettivi, per arrivare da qualsiasi luogo del mondo alla città di Cusco. Mi concentro quindi su come raggiungere Machu Picchu da Cusco.

Cusco: la città merita sicuramente alcuni giorni dedicati ma, al di là di questo, conviene dormire qui dopo aver visitato il sito archeologico. Ci si potrebbe trattenere ancora ad Aguas Calientes ma, come detto, lì i costi sono molto più alti mentre a Cusco si trova un letto a € 5,00.

Treno: il prezzo varia a seconda del periodo di viaggio, della data di prenotazione (io ho aspettato all’ultimo giorno e prenotato direttamente a Cusco perchè non pensavo che i prezzi visti online fossero davvero reali) e della stazione di partenza.
Orientativamente si può parlare di € 150,00 da Cusco ad Aguas Calientes e di € 100,00 dalla stazione intermedia di Ollantaytambo ad Aguas Calientes.
Quindi € 300,00 o € 200,00 andata e ritorno.

 

Peru - Stazione Ollantaytambo

 

Colectivos: l’alternativa al treno è usare i colectivos (furgoni con i quali condividere il viaggio con altre persone) per raggiungere in circa 7 ore la cittadina di Hidroelectrica e da lì proseguire a piedi lungo i binari ferroviari per quasi 15 chilometri, sino a raggiungere Aguas Calientes.
I colectivos si possono usare anche per il tragitto Cusco – Ollantaytambo.
In entrambi i casi le cifre si aggirano intorno ai 5-10 euro.

Aguas Calientes: una notte qui è praticamente obbligatoria e difficilmente si trova un alloggio sotto i 20 euro.
Qualsiasi cosa (souvenir, bevande o semplici empanadas) ha un prezzo almeno triplicato rispetto a quanto si pagherebbe a Cusco. Quindi organizzati prima per non lasciare cifre folli al mercato o in un ristorante.

 

Peru - città di Aguas Calientes base per andare a Machu Picchu

 

Autobus: accedere al sito alle 06.00 implica una sveglia ben prima dell’alba, per poter essere in fila alla fermata dell’autobus almeno alle 03.30 del mattino. Un eccessivo ritardo significa dover fare una fila chilometrica che al solo vederla potrebbe farti scoppiare in un disperato pianto nevrotico.
Gli autobus partono da Aguas Calientes dalle 05.30 alle 15.30 e tornano sino alle 17.45
Il costo del biglietto è circa € 20,00 andato e ritorno.
L’alternativa è ovviamente fare il tragitto di 10 km a piedi. Ho sentito che ci vogliono almeno 2 ore, considerando anche che la salita è lunga e gli autobus non hanno nessun riguardo nel correre alzando terra e polvere.

 

Peru - Machu Picchu - fila autobus Aguas Calientes

 

Biglietto d’accesso al sito: come ho spiegato prima (e in attesa di aggiornamenti) il prezzo va da circa € 60,00 a € 80,00.

Guida: quando sono andato, la guida era facoltativa. Ora sembrerebbe obbligatoria al costo di € 75,00.
Pare che però si riesca comunque ad accedere al sito senza pagare questo ulteriore balzello.

Ricapitolando, possiamo quindi considerare 4 fasce di prezzo:

1. Zingarata: € 100,00 ( + circa 80 km a piedi)
colectivos Cusco – Hidroelectrica + 30 km a piedi sino ad Aguas Calientes + salita a piedi sino a Machu Picchu + ingresso al sito + ritorno nello stesso modo.

2. Riposo a caro prezzo: € 450,00
notte a Cusco + colectivos Cusco – Ollantaytambo + treno Ollantaytambo – Aguas Calientes + notte ad Aguas Calientes + autobus sino a Machu Picchu + ingresso al sito + ritorno nello stesso modo + spese varie.

3. Inca Trail: da € 650,00 a € 1.500,00
in base alla durata e alle comodità che si richiedono.

4. Business class: ∞
come diceva qualcuno, “sino all’infinito e oltre”.

 

CONCLUSIONI FINALI

Vale la pena andare a Machu Picchu?
Si! Nonostante tutte le note negative di cui ho parlato, per me ne vale la pena.
Machu Picchu è comunque un luogo storico, una di quelle destinazioni che rappresenta un punto di arrivo.
Ciò che lo rende unico, è il luogo in sè, una città costruita sulla cima di una montagna, circondata dalla Cordigliera delle Ande peruviane.
La sua bellezza può essere elevata dall’atmosfera mistica e misteriosa che creano nuvole, nebbia e sole.
È probabilmente più una meta per turisti che per viaggiatori ma è un posto in cui ognuno di noi, una volta nella vita, dovrebbe andare.

 

Peru - panorama dalla Montagna Machu Picchu

 

 

 

Peru - luce su Machu Picchu

VIAGGIO NELLA CIVILTÀ MAYA

STORIA E AGRICOLTURA

Sono Sardo, discendente dei guerrieri Shardana, popolo del mare che nessuno ha mai saputo combattere e nessuno è mai riuscito a sconfiggere.
Per questo motivo le civiltà antiche mi hanno sempre affascinato e il mio viaggio in Messico non poteva che prevedere alcuni giorni da dedicare ad esse.

Avevo visto tante foto di questi luoghi, ma esserci è stata una grande emozione, un punto di arrivo.
In precedenze avevo già visto la Muraglia Cinese ma sono opere troppo diverse, non paragonabili.
Posso però farne con siti simili: la città azteca di Teotihuacan, vicino a Città del Messico, è altrettanto bella.
I templi di Angkor, in Cambogia, sono invece ciò che più mi ha meravigliato in tutti i miei viaggi.
So di essere una delle pochissime persone al mondo a pensare una cosa del genere, ma rispetto alle attrazioni mondiali appena nominate, per me Machu Picchu è di gran lunga uno dei luoghi più deludenti e sopravvalutati.

Ma andiamo con ordine:

Gli archeologi ritengono che la comparsa della civiltà Maya risalga al 2.500 a.C. circa.
Nel corso dei secoli sono diventati fenomenali astronomi, studiando alla perfezione movimenti di stelle e pianeti.
Hanno usato queste scoperte in campo agricolo, seguendo i cicli delle piogge e delle culture.
E queste conoscenze sono ancora portate avanti in Chiapas dai popoli indigeni e dalle comunità Zapatiste.

IL CALENDARIO MAYA

I Maya sono stati tra i primi in Mesoamerica a scrivere con un alfabeto logosillabico e lasciano ancora meravigliati gli studiosi per i loro sofisticati e complessi calendari astronomici.
I calcoli erano talmente perfetti da essere tutt’ora più precisi di quelli che usiamo noi attualmente.
Infatti la Terra compie un giro completo intorno al Sole in 365,242189 giorni.
Per i Maya un anno durava 365,242036 giorni mentre nel nostro calendario gregoriano si considerano 365,2425 giorni.

 

calendario-Maya

 

I Maya usavano in realtà 3 calendari che si intersecavano tra di loro:
– il calendario religioso (tzolkin): combinava 13 numeri a 20 nomi, dando così vita ad un periodo di 260 giorni,
– il calendario civile (haab): composto come il nostro da 365 giorni ma diviso in 18 mesi da 20 giorni ciasuno, più 5 giorni “aggiuntivi”,
– il lungo ciclo: indica il numero di giorni dall’inizio dell’era Maya ed è il sistema più complesso, usando una rappresentazione matematica mista base-20 / base-18 di un numero.

Provo a spiegarlo.
È composto da kin (1 giorno), uinal (1 = 20 kin), tun (1 = 18 uinal = 360 giorni), katun (1 = 20 tun = 7.200 giorni, circa 20 anni), baktun (1 = 20 katun = 144.000 giorni, circa 394 anni)

Kin, tun e katun sono numerati da 0 a 19, uinali da 0 a 17.
Sulla numerazione del baktun, ci sono opinioni diverse.
C’è chi lo limita a 13 e da questo nacque la teoria che i Maya considerassero il 21 dicembre 2012 come data della fine del mondo.
Quella data infatti, secondo il calendario Maya, sarebbe stata il 12.19.19.17.19 cioè 12 baktun, 19 katun, 19 tun, 17 uinal, 19 kin.
Il giorno successivo è diventato quindi il 0.0.0.0.0 oppure il 13.0.0.0.0
Altri studiosi invece considerano il limite dei baktun a 19 e in questo caso il giorno 19.19.19.17.19 del lungo ciclo sarebbe nell’anno 4772.

Secondo questi calcoli il giorno 0 dei Maya, o meglio il giorno 0.0.0.0.0, sarebbe il 13 agosto 3114 a.C..

 

ASTRONOMIA

Tutto il mondo Maya ruotava intorno ad una mappa celeste.
Le città erano costruite in modo che gli edifici permettessero l’osservazione del sole, della luna, dei pianeti e delle costellazioni.
Capita quindi che un determinato corpo celeste sia visibile esattamente al centro di una finestra durante un’eclissi.
Oppure che il giorno dell’equinozio di primavera e autunno si crei un gioco di luci ed ombre che disegna l’immagine del Dio Serpente che si muove lungo le scale del tempio.

 

Messico-albero-ceiba

 

La ceiba era l’albero sacro che univa i 13 cieli, la Terra e i 9 livelli del regno dei morti.
Questa grande struttura funzionava in base alle leggi dell’astrologia e al culto degli antenati.
Altro aspetto fondamentale per i Maya erano i punti cardinali: est (il più importante perchè indica il sorgere del sole e veniva rappresentato con il colore rosso), ovest (al contrario indica il sole che sparisce ed è quindi rappresentato con il nero), nord (da lì arrivano le piogge, colore bianco) e sud (giallo come il sole del meridione).

 

GIOCHI E SACRIFICI

In tutti i siti mesoamericani è chiaramente identificabile un’area dedicata al “gioco della palla“.
Non si può chiamare calcio, ma forse gli assomigliava molto.

 

Messico-città-Maya-gioco-pelota

 

Spesso ricopriva un vero e proprio significato religioso: il risultato decideva alcune scelte da intraprendere.
È inoltre quasi certo che al termine della partita uno o più giocatori venissero offerti in sacrificio agli dei.
In tutte le città erano presenti uno o più campi da gioco.

 

Messico-città-Maya-Yaxchilan

 

ALLA SCOPERTA DELLE CITTÀ MAYA

Le città Maya mi hanno lasciato senza parole.
L’abbondante pietra calcarea a disposizione permise la costruzione di imponenti città.
I sovrani costruivano templi sempre più maestosi, gigantesche strutture piramidali sovrastate da un edificio con il tetto in paglia.

 

Messico-Palenque

 

Alcuni edifici sono monumenti funebri, al cui interno si trovavano le tombe dei grandi sovrani Maya.
Non mi aspettavo città così estese e perfettamente organizzate.
Questo non solo per la bellezza delle costruzioni, ma per l’ambiente che le circonda e che ancora le nasconde e protegge.

 

Messico-Palenque

 

PALENQUE

A qualche ora di macchina da San Cristóbal de Las Casas, il sito archeologico di Palenque, in Chiapas, è stato il primo che ho visto e forse è anche per questo che ci sono molto legato.

 

Messico-Palenque

 

La città Maya è immersa nella giungla e molti degli edifici sono ancora nascosti sotto la vegetazione tropicale.
Questo non toglie niente allo splendore che possiamo vedere, ma da un tono ancora più misterioso e affascinante.
Servono almeno 2 ore per visitarla bene.

Messico-Palenque

 

Messico-Palenque

Palenque fu insieme a Tikal e Calakmul una delle città-stato più potenti dei Maya, collegata ad altre attraverso reti commerciali di scambio o alleanze tra gruppi di sovrani.

Il vecchio nome di Palenque era Lakamba, “luogo delle grandi acque“.
Nella zona ci sono infatti 56 sorgenti e 9 corsi d’acqua indipendenti, con cascate sulle pendici dell’altopiano urbano.

 

Messico-città-Maya-Palenque

 

I Maya sapevano gestire perfettamente le risorse idriche: avevano acquedotti sotterranei per aree residenziali e attività agricole ed impedivano crolli ed erosioni grazie alla costruzioni di canali e ponti.

Erano ovviamente molto diffusi i sacrifici alle loro divinità.
Sono state trovate oltre un centinaio di urne in ceramica contenenti resina, conchiglie, cibo, ma anche sangue e resti umani e animali.

 

Messico-città-Maya-Palenque

 

Messico-città-Maya-Palenque

 

YAXCHILAN

Al confine con il Guatemala sorge invece il sito archeologico di Yaxchilan.
Qui si può arrivare solo navigando lo storico Rio Usumacinta, il fiume più lungo e con la maggior portata dell’America centrale.

 

Chiapas - Messico - Rio Usumacinta

 

Chiapas - Messico - Yaxchilan

 

Messico-Yaxchilan-rovine

 

Frutto di oltre 400 anni di attività, in un ambiente caratterizzato da una grande biodiversità e dalla presenza del fiume Usumacinta, Yaxchilan divenne una città potente con circa 120 edifici nella sua zona centrale, distribuiti tra la parte inferiore e parallela al fiume e le colline calcaree che si innalzano a sud.

Yaxchilan e altri siti Maya della cosiddetta Provincia di Usumacinta edificarono i loro templi con ampi soffitti sostenuti da pareti e decorati con pitture murali.
Sulla base dei materiali ceramici, dell’architettura e delle iscrizioni geroglifiche, è stato definito che la città fu abitata dal 250 d.C. al 900 d.C., periodo nel quale collassò tutta la civiltà Maya.

Gli edifici, che visto il luogo collinare sfruttavano scale, rampe e terrazze di distribuzione, erano quasi tutti di colore rosso, purtroppo oggi ormai invisibile.

 

Messico-Yaxchilan-rovine

 

Messico-Yaxchilan-rovine

 

Queste zone sono ovviamente habitat naturale di numerosi animali.

 

Chiapas - Messico - Scimmia urlatrice a Yaxchilan

 

 

scimmia-messico-yaxchilan

 

Tucano-Messico-Mexico-Yaxchilan-Maya

 

coccodrillo-messico-yaxchilan

 

TULUM

La sua posizione strategica, ha reso Tulum il fulcro dei commerci via mare, fiume e terra.
Furono costruite anche delle mura per controllare le attività locali e per dividere le classi più alte dalle gente comune che viveva all’esterno.
Le facciate degli edifici avevano colori vivi e la città, affacciata sul Mar dei Caraibi, era sicuramente meravigliosa.

 

Messico-Tulum-castello

 

Questa zona del Messico, la Penisola dello Yucatàn, emerse solo 2 milioni di anni fa.
La sua superficie è calcarea e l’azione dell’acqua da origine a cenotes e caverne.

Davanti alla città di Tulum, nei fondali del Mar dei Caraibi, si estende la barriera corallina, attualmente la seconda al mondo per dimensione.

I Maya di Tulum usavano il mare come principale fonte di sostentamento, sia come alimentazione che per ricavare attrezzi da lavoro, utensili, oggetti ornamentali e sacrificali.
Anch’essi comunque, come i Maya di Palenque e Yaxchilan, sfruttavano l’agricoltura coltivando mais, fagioli, zucche, peperoncini, pomodori e frutta e cacciavano nella foresta.

 

Messico-città-Maya-Tulum

 

Quando arrivarono gli Spagnoli iniziò una fusione culturale che portò al rapido tramonto della città Maya di Tulum.
Il sito è quello che mi è piaciuto meno perchè non ci si può avvicinare troppo agli edifici a causa del troppo elevato numero di turisti provenienti soprattutto dai resort di Cancun e della Riviera Maya.

 

Messico-Tulum-rovine

 

Anche la piccola spiaggia sottostante era talmente affollata da rendere impossibile qualsiasi tipo di attività o riposo.

 

Messico-città-Maya-Tulum

 

Dopo la visita al sito archeologico e un tuffo in acqua ho preferito spostarmi in spiagge più tranquille ed isolate.

 

Messico-Tulum-mare

 

 

STORIA DELLA CITTA’

Circa 2400 anni fa, la valle di Teotihuacan era occupata da piccoli villaggi con una popolazione di circa 5.000 abitanti.
intorno al 200 a.C. parte della popolazione del bacino del Messico meridionale emigrò a nord del lago Texcoco e formò un nuovo stanziamento, dando origine alla prima città organizzata della Mesoamérica.

Messico - Teotihuacan

Messico - Teotihuacan

Fin dall’inizio, la città è stata attentamente pianificata con un assetto urbano con strade e blocchi, gestiti da due grandi strade perpendicolari tra loro: il Viale dei Morti e il Viale Est-Ovest. Inoltre, la città aveva un sistema di drenaggio e fognatura in abitazioni, edifici e piazze.
Il suo stile architettonico era caratterizzato dalle pendenze e dalle altezze.
I templi e i palazzi che delimitano il Viale dei Morti erano le aree politico-amministrative e civiche-religiose; mentre le abitazioni delle classi superiori erano situate nei dintorni. La gente comune viveva in periferia.

Durante il suo periodo di massimo splendore, tra il 450 e il 650 d.C., la città occupò un’area vicino a 23 km² e raggiunse circa 175.000 abitanti, il che portò allo sviluppo economico, nelle scienze e nelle arti, ma produsse anche grandi differenze sociali.

L’elemento principale del governo era la religione, quindi i sacerdoti controllavano non solo la valle di Teotihuacán, ma anche le vicine valli del bacino del Messico.

Teotihuacán è cresciuto per novecento anni, quindi si vedono le differenze tra gli edifici costruiti in diversi periodi, fino alla sua caduta tra il 700 e il 750 d.C.
Dopo il suo abbandono, i Toltechi e gli Aztechi furono colpiti dalla grandezza dell’antica città, considerandola sacra e occupando alcune aree.

Non si conosce il vero nome dell’antica città ma quello attuale è in lingua nahuatl e venne dato dagli Aztechi.

NÈ MAYA NÈ AZTECHI: ERANO TEOTIHUACANI

A volte, le persone confondono il passato pre-ispanico e mischiano le informazioni provenienti da tempi e luoghi diversi.
Per questo crediamo che furono gli Aztechi a costruire Teotihuacan.
Loro vissero nella stessa zona, però molti secoli dopo che la città fu abbandonata.
Teotihuacan non ha neanche legami con le piramidi d’Egitto o altre civiltà lontane.
E anche se non conosciamo l’origine dei suoi abitanti e la lingua parlata, la verità è che oggi sono conosciuti semplicemente come Teotihuacani.

LA PIRAMIDE DEL SOLE

La Piramide del Sole è il più grande edificio preispanico del suo tempo (100-650 d.C.) ed è uno dei più importanti della Mesoamerica.

Messico - Teotihuacan

Messico - Teotihuacan

Il nome è dovuto alla divinità a cui era dedicato questo monumento.
Nel 1905 Don Leopoldo Batres iniziò la sua esplorazione su larga scala, per ordine di Don Porfirio Díaz. Lo scopo era quello di evidenziare la grandezza culturale del popolo messicano attraverso le sue opere pre-ispaniche e onorare, nel 1910, il Centenario dell’Indipendenza del Messico.
Indagini archeologiche indicano che la sua costruzione è stata eseguita in un’unica volta e dimostrano che il suo interno è totalmente pieno di sabbia e terra. I tunnel che si vedono ai suoi lati sono stati realizzati da vari ricercatori al fine di conoscere la sua storia e il suo sistema di costruzione.

Messico - Teotihuacan

La parte superiore della piramide era sormontata da un tempio in cui venivano svolte attività religiose.

Questa piramide era infatti la base di un grande tempio dedicato al Dio Sole.
Una nuova interpretazione suppone che la divinità venerata in questo edificio fosse Tlatoc, il dio dell’acqua.

LA PIRAMIDE DELLA LUNA

La Piramide della Luna ha una pianta rettangolare, è lunga 150 metri nel leto est-ovest e 130 metri nord-sud, con un’altezza attuale di 42 metri.
Davanti alla piramide c’è un’altra struttura rialzata, più grande rispetto a quella presente nella Piramide del Sole.

Messico - Teotihuacan

Messico - Teotihuacan

Questa struttura ha quattro parti sfalsate. Ai lati ci sono due grandi canali di drenaggio, limitati da pareti laterali.
Come nel resto delle fondamenta piramidali osservate nella zona archeologica, nella parte superiore doveva esistere un tempio che, secondo i dati degli scavi effettuati sul sito, sembra consistere in una singola area divisa in tre parti.
Nella parte più alta, la Piramide della Luna fu dipinta di rosso e dedicata alla dea dell’acqua e della fertilità.

PIAZZA DELLA LUNA

Uno degli spazi sacri più importanti all’interno della città di Teotihuacán è quello che comprende la Piramide della Luna, la sua grande piazza, le basi e le strutture che compongono l’intero complesso.
È in una posizione strategica nell’intero assetto urbano, poiché è il punto in cui inizia l’asse principale della città, ovvero il Viale dei Morti.
Un’altra caratteristica di quest’area è che presenta una prospettiva aperta, a differenza di quelle della Piramide del Sole e della Cittadella, che sono spazi circoscritti da una piattaforma.
In questo senso, è probabilmente un luogo dedicato alle cerimonie pubbliche, senza restrizioni per l’accesso all’intera comunità.
La piazza principale di fronte alla Piramide, ha una pianta quadrangolare, con una lunghezza di 140 metri per lato e con la posizione simmetrica degli edifici su entrambi i lati dell’asse del Viale dei Morti.
Nella sua parte centrale ha un grande altare con gradini che conducono alle quattro direzioni.

Messico - Teotihuacan

Di fronte alla Piramide della Luna, c’è una struttura divisa internamente in cinque parti, che prende il nome di “Croce Teotihuacana” o “Quincunce”.
Il Quincunce in Mesoamerica è associato a un ordine cosmologico di lunga tradizione, in cui l’universo è diviso in quattro regioni, ognuna governata da un punto cardinale e nel centro convergono le forze dei quattro angoli del cosmo e dei tre livelli verticali (cielo, terra e inferi): l’ombelico del mondo.

IL VIALE DEI MORTI

Il Viale dei Morti è la strada principale della città di Teotihuacán.
Ha una direzione sud-nord con un orientamento di 13 ° 25 ‘verso est, rispetto al nord astronomico.

Messico - Teotihuacan

Messico - Teotihuacan

Messico - Teotihuacan

Il suo estremo settentrionale è Piazza della Luna e la sua estremità meridionale non è ancora stata esplorata.
Supera i 4 km di lunghezza.
Perpendicolare a esso e al centro della città, il Viale Est-Ovest divide Teotihuacan in quattro.
Da entrambe le strade, la struttura urbana viene eseguita in modo tale che le strade e l’orientamento generale di tutti gli edifici siano paralleli e perpendicolari ad essi.

UNA CITTÀ COSMOPOLITA

Come molte grandi città di oggi, Teotihuacan era una città multiculturale, rappresentava a suo tempo un luogo di grande importanza in un vasto territorio, perché la sua influenza politica, economica e religiosa raggiunse luoghi lontani.
Allo stesso modo, è noto che persone di diverse regioni sono venute a vivere qui.
Gli archeologi hanno trovato quartieri di Zapotechi (di Oaxaca) e gruppi della costa del Golfo (Veracruz).
Ancora oggi Teotihuacan continua ad attrarre persone da diverse parti del mondo, perché la zona archeologica è considerata Patrimonio dell’Umanità.

È difficile sapere con certezza quale lingua o lingue fossero parlate a Teotihuacan, ci sono idee diverse a riguardo.
C’è chi pensa che fosse una variante del Nahuatl, altri pensano che si parlasse Otomí, che c’erano gruppi Nahua-Totonac, Mazateco-Popoloca o altre lingue.
Tuttavia, anche se non si sa quale fosse, la verità è che questo dimostra la ricchezza culturale e la varietà linguistica che esistevano in Mesoamerica.
Attualmente in Messico si parlano dozzine di lingue indigene che hanno lo stesso valore dello spagnolo e sono riconosciute dalla Costituzione.
Ricorda che le lingue indigene sono lingue!

ASTRONOMIA

Un modo per calcolare il tempo era osservare un raggio di sole all’interno di una grotta.
A Teotihuacán sono state trovate diverse grotte naturali organizzate per essere delle camere oscure, dove l’illuminazione solare all’interno di esse consente di riconoscere alcuni momenti astronomicamente importanti.

Messico - Teotihuacan

A 270 metri dalla Piramide del Sole, c’è una grotta profonda 4 metri.
All’interno è stata trovata una piccola stele incastonata verticalmente in un altare di argilla. La posizione e la larghezza del raggio solare all’interno della grotta, indicano i solstizi, gli equinozi e i giorni in cui il sole raggiunge lo zenit.

Messico - Teotihuacan

LA SCRITTURA TEOTIHUACANA

La scrittura di Teotihuacan rappresenta una lingua ancora sconosciuta, poiché nessuno dei suoi segni è stato completamente decifrato e non sappiamo esattamente quale fosse il suo ordine di lettura.
Tra gli argomenti trattati in questo sistema di scrittura ci sono date, titoli di alto rango, nomi propri, nomi delle divinità, luoghi geografici, nomi di alcuni giochi o danze e probabilmente brevi testi lineari o disposti in colonne separate da linee rosse .

MAGDALENFJORDEN: SENTIRSI UN ESPLORATORE

Prima della partenza, oltrepassare il limite geografico dell’80° parallelo Nord era uno degli obiettivi del mio viaggio.
Sapere che a Magdalenfjorden avrei potuto fare il bagno nelle gelide acque del Mar Glaciale Artico, rendeva grande l’attesa per questo giorno nella spedizione sulla Hurtigruten. Continua a leggere

ESSERE LA PERSONA PIÙ A NORD D’EUROPA

Pensare di raggiungere Capo Nord – o Nordkapp – ci fa subito immaginare di essere nel luogo più a nord, oltre il quale non si può andare.
Questo potrebbe essere vero se non considerassimo alcune isole e terre coperte principalmente da ghiacciai.
Ma anche in questo caso il nome ci spinge all’errore.

Se dovessi trovarti nella balaustra a strapiombo sul mare qualche metro dopo il famoso mappamondo, e pensassi di trovare davanti a te solo l’infinito mare, resterai molto sorpreso.

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COME ARRIVARE A CAPO NORD (TURISTICO)

Il solo nome Capo Nord fa subito immaginare che raggiungerlo rappresenti una tappa fondamentale della nostra vita, o almeno dell’esperienza da viaggiatori.

Immaginarsi in capo al mondo può essere vero, anche se solo in parte.

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IL FASCINO DELLA SIBERIA

INFORMAZIONI GEOGRAFICHE E STORICHE

Nell’immaginario comune, la Siberia rappresenta sempre un luogo freddissimo e inospitale.
Per questo andare in Siberia era un mio obiettivo.

In realtà la regione siberiana occupa quasi il 75% del territorio russo, andando dai Monti Urali al Pacifico e dal confine con Mongolia e Cina al Mar Glaciale Artico.

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