Colombia
Plata o Plomo
a la orden
Plata o Plomo
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Per tantissime persone la Colombia è solo legata ai Narcos, con tutto quello che ciò comporta.
C’è però un’altra grande comunità direttamente associata alla Colombia: i guerriglieri comunisti delle FARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo) e dell’ELN (Esercito di Liberazione Nazionale).
La guerra che ha coinvolto, e che in minima parte continua a coinvolgere, narcos, FARC, ELN, militari, paramilitari, Stato Colombiano e Stati Uniti, ha ovviamente offuscato ciò che la Colombia offre a livello naturalistico, tenendo lontano il turismo da questa area del Sud America.

Esercito e Paramilitari a Bogotà

Manifestazioni in America Latina
Mi considero un viaggiatore e voglio vedere il mondo con i miei occhi, quindi non potevo che andare in Colombia.
Nel 2023 era quasi impossibile pensare di fare un viaggio in Colombia ed è stato molto difficile sapere in anticipo dove andare e cosa vedere.
Lasciando perdere la Lonely Planet e i siti istituzionali che la collocano ai primi posti dei Paesi da evitare, anche gli articoli sui blog dedicati a questa meta erano pressochè inesistenti.
Meglio così, mi piace sentirmi un pioniere di certi viaggi e scoprire tutto da solo.
Oltre al viaggio dedicato alla Colombia del 2023, sono tornato più o meno casualmente nel 2024.
Il volo da Madrid a San Josè (in Costa Rica, da cui poi ho proseguito anche in Nicaragua) faceva uno scalo di poche ore all’aeroporto di Bogotà.
Al ritorno, però, ho avuto un ritardo pazzesco di 13 ore con Avianca e, perdendo anche un cambio itinerario con improbabile coincidenza Bogotà – Medellin – Madrid, la compagnia aerea di bandiera colombiana mi ha pagato cena e soggiorno all’Hotel Hilton di Bogotà.
Inutile dire quanto sia bello l’albergo e quanto fosse ricca la cena.
Insomma, la Colombia mi richiama e mi trattiene…

Se hai il passaporto europeo, non hai bisogno di nessun visto per entrare in Colombia.
È però necessario il passaporto con almeno 6 mesi di validità.
Se vuoi andare in certe zone, o se ci sei già stato nelle settimane/mesi precedenti, è necessario avere il vaccino contro la febbre gialla.
Le situazioni geopolitiche in America Latina possono cambiare ancora più velocemente (e in modo violento) rispetto al resto del mondo.
Ecco perchè attraversare certe frontiere non è sempre facile o fattibile.
Attualmente, per esempio, è praticamente impossibile viaggiare via terra tra Colombia e Venezuela.

volo Madrid – Bogotà
Come per la maggior parte dei collegamenti per l’America Latina, i voli diretti più economici tra Colombia ed Europa, sono quelli che uniscono Bogotà e Medellin con Madrid e Barcellona.
Ovviamente ci sono tanti collegamenti giornalieri con le altre nazioni del continente americano.
L’aeroporto di Cartagena ha buoni collegamenti anche con Amsterdam, tramite KLM.
L’aeroporto di Pereira è l’accesso principale alla zona dell’Eje Cafetero.
La stazione degli autobus è raggiungibile a circa 15.000 pesos.
Raggiungere Salento in colectivo dovrebbe costare intorno ai 10.000 pesos.

Aeropuerto Pereira
Se hai tempo a disposizione, puoi tranquillamente spostarti in autobus dall’estremo sud della Patagonia all’estremo nord del Messico.
Questo vuol dire che si può entrare in Colombia in autobus, con collegamenti internazionali.
In questo caso, Panama, Ecuador, Perù e Brasile sono i Paesi confinanti.
Per quanto riguarda gli spostamenti interni in Colombia, tieni a mente che le strade sono molto tortuose e dissestate.
La velocità media sarà quindi molto bassa e, inoltre, l’autobus può fermarsi anche un’ora lungo il tragitto per permettere agli autisti e ai passeggeri di mangiare, bere, andare in bagno e sgranchirsi le gambe.
Insomma, si sa quando si parte (non più di tanto) ma sicuramente non si sa a che ora si arriva.

Autobus in America Latina
La Colombia è bagnata dall’Oceano Pacifico e dal Mar dei Caraibi, quindi si può raggiungere anche via mare.
Cartagena è un importante porto turistico ma anche alcune sue isole sono meta di stranieri da tutto il mondo.
È stato un po’ complicato organizzare il mio viaggio in Colombia da solo.
Al di là del più classico quanto inutile suggerimento che “la Colombia è pericolosa, meglio non andare se non sei un trafficante”, sono ancora pochi i viaggiatori che si sono spinti qui.
Le guide turistiche e i diari di viaggio, soprattutto per certe zone, sono quasi inesistenti.
Spero quindi che i miei racconti possano esserti utili per il tuo prossimo viaggio in Colombia.
L’ho girata in lungo e largo e sinceramente pensavo fosse molto più pericolosa.
Comunque la Colombia non è un viaggio per tutti e non va sottovalutata.
Considero potenzialmente pericoloso quasi ogni posto del mondo, quindi da me non sentirai mai il consiglio di non andare in un Paese perchè è pericoloso.
Bisogna stare attenti ovunque e in ogni situazione, conoscere e rispettare leggi, tradizioni, usi e cultura locale.
Personalmente, le situazioni più complicate le ho vissute a Berlino e Johannesburg.

Non posso dire di aver visitato un Paese se non ho girato la sua capitale.
Bogotà è anche una delle porte principali di accesso al Paese, con il suo aeroporto El Dorado che richiama storie e leggende antiche.
Il centro è abbastanza tranquillo e piacevole da visitare.
Questo è valido sino alle 17.00 circa: quando il sole tramonta, la città si spegne nell’oscurità.
Le luci delle strade spesso non si accendono, i negozi chiudono, la gente si chiude in casa.
E poi, in una città dove le 4 stagioni si presentano a più riprese ogni giorno, la pioggia rende tutto ancora più lugubre.
Ma d’altronde, che senso ha girare a Bogotà di notte?

Bogotà di notte
La mattina invece sono tante le attrazioni della capitale colombiana.
Come in tutte le città dell’America Latina, anche qui la piazza principale è Plaza Simon Bolivar.
Qui si trovano i palazzi simbolo del potere: il Capitolio Nacional (sede del Congresso della Repubblica), la Catedral Primada de Colombia, il Palazzo di Giustizia e il Palacio Liévano (sede del Comune di Bogotà).
Le rispettive strutture architettoniche mostrano anche i differenti periodi storici in cui sono stati costruiti.

Palacio Liévano, Bogotà

Catedral Primada de Colombia Bogotà

Congreso de la República – Plaza Bolívar, Bogotà
Da appassionato di storia, non potevo non andare al Museo dell’Oro a vedere la più grande collezione archeologica di oggetti d’oro, che ripercorre la storia sin dalle prime popolazioni che abitavano il continente.
Sono necessarie 2-3 ore per la sua visita.
La piazza su cui si affaccia il Museo dell’Oro è tranquilla e da qui partono anche alcuni tour della città.
A tal proposito, consiglio quelli di Beyond Colombia.

Maschera precolombiana – Museo dell’Oro di Bogotà

gioielli precolombiani – Museo dell’Oro di Bogotà
A poca distanza dal Museo dell’Oro, si trova il Museo Fernando Botero.
Qui, oltre ai dipinti e alle sculture regalate dal maestro di Medellin, si trovano anche opere di Salvador Dalì, Pablo Picasso, Joan Mirò, Edgar Degas e altri artisti internazionali.
C’è anche una parte del museo dedicata a fotografie che raccontano la storia colombiana degli ultimi decenni.

Monalisa – Museo di Fernando Botero, Bogotà

La primera dama – Museo di Fernando Botero, Bogotà

Ritratto di Cezanne – Museo di Fernando Botero, Bogotà

Guerrilla de Eliseo Velásquez – Museo di Fernando Botero, Bogotà

Museo di Fernando Botero, Bogotà

Physichromie dell’artista venezuelano Carlos Cruz-Diez – Museo di Fernando Botero, Bogotà
Voglio dedicare una nota particolare al Barrio Egipto.
Nato dalle prospettive luminose della Comuna 13, o meglio dal buio delle esperienze condivise nel carcere di Medellin, uno dei quartieri più pericolosi di Bogotà sta cercando di liberarsi dalle guerre interne per il traffico di droga.

Barrio Egipto somos todos
Non è sicuramente un percorso facile, ma la volontà di Jaime Roncancio ‘Calabrazo’ di rendere una vita migliore per la sua famiglia e per tutti gli abitanti del quartiere, deve vedere i frutti.
Anche se lui, l’ispiratore del progetto “Breaking Border“, è stato assassinato nel suo quartiere l’8 ottobre 2024, la sua famiglia e i suoi amici hanno bisogno di tutto il supporto possibile per realizzare questo sogno.
Se la famosa Comuna 13 è un luogo iconico da vedere, il Barrio Egipto di Bogotà lo è ancora di più.
Il tour del Barrio Egipto con Breaking Border è una delle esperienze imperdibili da fare a Bogotà.

Iglesia de Nuestra Señora de Egipto – Bogotà

vista di Bogotà dal Barrio Egipto
La Riserva della Laguna del Cacique è un luogo ancestrale in cui il silenzio muove le coscienze e ti fa sognare.
Il lago che si trova sulla Cordigliera delle Ande sembra un cratere meteoritico e ha un diametro di circa 1,5 chilometri.

Laguna del Cacique dal drone
È un luogo sacro per il popolo precolombiano Muisca, che proprio qui teneva un rituale che poi è diventato alla base della famosa leggenda dell’El Dorado.
In particolare, lo Zipa di Guatavita, il capo del popolo Muisca, si ricopriva di resina e polvere d’oro, si inoltrava sino al centro del lago con una zattera e poi si immergeva nella laguna.
Al termine del rito religioso dedicato al culto del Sole, i fedeli lanciavano nel lago oggetti d’oro, d’argento e altri preziosi.
Le leggende su questo luogo raccontano di immense quantità di oro e pietre preziose nascoste nelle profondità del lago.

Zattera Muisca – Museo dell’Oro di Bogotà
Nel tempo, le leggende che avvolgono il mito dell’El Dorado sono cambiate, passando da essere un uomo a una città o un impero in cui le persone vivevano felici e senza bisogno di cose materiali.
Dall’arrivo dei conquistadores europei sino ad oggi, il mito dell’El Dorado continua ad affascinare e far sognare.

Laguna del Cacique
All’interno delle miniere di sale di Zipaquirà, si trova la Cattedrale di Sale dedicata alla Madonna del Rosario, uno dei santuari cattolici più importanti di tutta la Colombia.

Scritta INRI nelle miniere del sale di Zipaquirà
Le croci illuminate, le sculture e la via crucis in un’atmosfera mistica, rendono magica la passeggiata nelle gallerie di sale.
Si rimane poi senza fiato quando si arriva nelle grotte e nella cattedrale.
È stata la prima volta che ho visto una struttura del genere (un’esperienza simile si può fare anche a Wieliczka, a 15 km da Cracovia), quindi lo stupore e l’emozione mi hanno costantemente accompagnato in queste ore nelle miniere di sale a decine di metri sotto terra.

Corce rossa nella Cattedrale di Sale di Zipaquirà

Grotte nella Cattedrale di Sale di Zipaquirà

Cattedrale di Sale di Zipaquirà
Zipaquirà si trova nella Sabana di Bogotà, a circa 50 km dalla capitale.
Si può arrivare qui in autobus o con uno dei tour giornalieri che partono dal centro città.
Nel 2007 il popolo colombiano ha eletto la Catedral de Sal come prima meraviglia della Colombia.
Poche chiacchiere: quando si pensa alla Colombia, la mente non può che andare a Medellìn e al Cartello di Pablo Escobar.
Ma resterà deluso chi pensa che attualmente la città sia pericolosa, con i narcos che scorrazzano su fuoristrada enormi con i fucili a vista, in cerca dei cartelli rivali.
Sono arrivato a Medellìn da Bogotà un normale mercoledì notte in autobus e la città mi ha accolto alle 3 del mattino come se fosse un particolare sabato di festa.
Le strade brulicavano di gente, tutti i locali erano aperti e le strade illuminate a giorno.

Arrivo a Medellin in autobus da Bogotà
La mattina ho girato il centro città a piedi e in metro.
L’artista Fernando Botero è nato qui e le sue opere adornano le strade e le piazze della sua città.

Palazzo della Cultura Rafael Uribe Uribe, Piazza Botero a Medellín

Soldado Romano, scultura dell’artista Fernando Botero in Plaza Botero a Medellín
Medellin è una città vibrante, il cuore batte forte tra le strade del centro, dove palme e grattacieli offrono ombra durante le passeggiate.
I parchi e i viali alberati rendono bella e allegra la città dell’eterna primavera.
Il verde è infatti il colore predominante, favorito appunto da un clima che si aggira sui 25 gradi tutto l’anno.

Plaza Mayor, Medellin

Avenida de la Libertad, Medellin
La rete dei mezzi pubblici consente di muoversi in tutta la città, grazie ai collegamenti in metro, tram, bus elettrici e funivia.

Metrocable sulle case di Medellin
Una delle visite più turistiche che si possano fare a Medellin, è il tour alla Comuna 13.
Quella che un tempo era una delle zone più pericolose della città, ora accoglie i turisti senza il minimo rischio.
I tour (tutti uguali per prezzo, durata e itinerario) partono dall’esterno della stazione metro San Javier, in Carrera 99.
Puoi arrivare lì e scegliere la guida che ti ispira di più oppure puoi andare a piedi sino alla Comuna 13 o prendere l’autobus pubblico in Calle 47 A.
Capisco che rendere il barrio così sia stato fondamentale per la gente del posto e che il giro dei turisti (leggi soldi) serva per sostituire i guadagni che arrivavano in altro modo, ma il parco giochi che hanno creato, uguale in ogni angolo, mi ha lasciato interdetto.

Scritta Comuna 13 Medellin

Passeggiando nella Comuna 13 di Medellín
Passeggiando a caso tra le vie del quartiere, mi sono ritrovato al Museo Comuna 13, che secondo me è il posto più autentico.
Qui le foto raccontano la vera storia del quartiere, fatta di sofferenza, morti, droga, Operacion Orion e guerriglieri delle FARC.
La Comuna 13 di oggi è un po’ il simbolo della rinascita di una città ancora fortemente associata al Cartello di Pablo Escobar, ma in cui si può girare abbastanza tranquillamente.
Sempre considerando, ovviamente, che siamo a Medellìn, in Colombia.
Non ha nessun senso girare di notte da soli in quartieri dove non vola una mosca estranea al barrio.

Comuna 13 Medellín
Il simbolo naturalistico dei dintorni di Medellìn è la Piedra del Peñón.
Questo enorme batolite, una pietra gigante alta 220 metri, si è formato 65 milioni di anni fa da un’esplosione vulcanica, e si stima che pesi circa 66 milioni di tonnellate.

Piedra del Peñón, Guatapé
Fu scalata per la prima volta da Luis Eduardo Villegas Lopez il 16 luglio 1954, con una scala di bambù costruita in 7 giorni.
Sotto il sole colombiano, può essere un po’ faticoso salire i suoi 659 scalini (numerati ogni 10), ma la vista dalla cima ripaga della fatica.

Zoom su scale della Piedra del Peñón, Guatapé

Scalini Piedra del Peñón, Guatapé
Si può raggiungere in circa 2 ore di autobus dal Terminal del Norte di Medellin, e spesso si fa insieme ad un tour per Guatapè.

Vista panoramica dalla Piedra del Peñón, Guatapé

Elicottero sorvola Guatapè, vista dalla Piedra del Peñón
La cittadina vicina alla Piedra del Peñón è la base ideale per un pranzo e riposarsi dopo la scalata.
La struttura coloniale di Guatapè, fondata nel 1814, è facilmente riconoscibile dalla piazza centrale, la chiesa e la fontana.

Chiesa di Nostra Signora del Carmen a Guatapé

Plazoleta de Los Zócalos a Guatapé
I murales sulle facciate delle case rappresentano la famiglia che ci vive, attraverso soprannomi o i mestieri.
“El Zòcalo“, inteso come la parte della casa dedicata al murale (può essere il muro, la colonna, la finestra, la cornice, la base ecc) è l’espressione dell’identità, una parte di storia, un sentimento, un ricordo o un sogno.

Agenzia di viaggi a Guatapé

Strada di Guatapé
La Plazoleta del Zòcalo è invece uno dei tanti posti tranquilli in cui rilassarsi, tra il lungomare (el Malecon), la Calle del Comercio e la Calle del Recuerdo.
Se decidi di navigare il fiume Guatapè, potrai vedere alcune vecchie ville di Pablo Escobar.

Piedra del Peñol dal motoscafo, Guatapé

Escursioni in motoscafo a Guatapé

Vecchia villa di Pablo Escobar a Guatapé
L’Eje Cafetero è una delle tappe imprescindibili di un viaggio in Colombia.
L’aeroporto di Pereira è la sua porta d’accesso e ti consiglio di stabilire la tua base nella piccola e tranquilla località di Salento.
È molto piacevole e rilassante passeggiare nelle strade acciottolate e coloratissime, circondati da montagne, colline verdi e aria fresca e pulita.

Eje Cafetero Colombia
Il mezzo di trasporto è l’iconica jeep Willy, una jeep semi-aperta dove possono salire 8-10 persone.
Basta andare in Plaza Bolivar, dire dove si vuole andare, e si salirà sulla Willy che partirà prima.

Jeep Willy, Eje Cafetero

Interno di una Jeep Willy, Eje Cafetero
Come dice il nome, Eje Cafetero, le giornate a Salento possono essere traascorse scoprendo le aziende agricole dei dintorni, le fincas, girando tra le diverse piantagioni di caffè e cacao.
In base all’orario di partenza e alla durata dell’esperienza, ho scelto di andare alla “Finca cafetera tradicional El Recuerdo”.
Per 30.000 pesos ho visitato le piantagioni, scoprendo caratteristiche, modalità d’uso, esportazione ecc delle piante di caffè, cacao, canna da zucchero, palma. E si, anche della pianta di coca.

Piantagione di caffè

Pianta di caffè

Pianta di cacao

Pianta di banani

Pianta di ananas

Pianta di coca
Tra le foto che hanno reso riconoscibile la Colombia, ci sono sicuramente quelle delle palme della Valle del Cocora.
Questa è probabilmente la motivazione principale per cui la gente viene qui.

Paesaggi dell’Eje Cafetero

Animali al pascolo nella Valle del Cocora
Una volta arrivati nel parcheggio del parco, ci sono due modi per vedere la Valle del Cocora: andando dritti si arriva direttamente al punto principale dove si vedono i paesaggi con le palme altissime.
Oppure si prende la stradina a destra e si segue il percorso tra foresta, ponti sospesi sul fiume, bosco e fango, sino a conquistare la Valle del Cocora.

Bosco nell’Eje Cafetero, Colombia

Trekking nel Cerro Morrogacho

Ponte sospeso nel trekking per la Valle del Cocora

Scarpe da trekking indispensabili per la Valle del Cocora
Una volta arrivato in un posto, per una volta che lo faccio, scelgo sempre la via più lunga e difficile, anche se poi trascorro quasi tutto il tragitto ad insultarmi e a maledire la mia decisione.
In un percorso poco segnalato, gli unici cartelli che mi facevano capire di non essermi perso erano quelli che avvisavano della presenza di orsi andini, puma e alberi pericolanti.
La fatica è comunque ricompensata perchè, dopo 4 ore di trekking, si raggiunge la bellissima Valle del Cocora.

Scritta Valle de Cocora

Donna del popolo indigeno precolombiano dei Quimbaya con un pappagallo
I condor andini volano sopra le altissime palme, che si stagliano tra la verde vegetazione circostante come se volessero raggiungere le nuvole basse, mentre pecore e cervi mazama brucano senza sosta.
È un paesaggio meraviglioso e unico al mondo.

Condor delle Ande vola nella Valle del Cocora

Palme da cera tra le nuvole nella Valle del Cocora

L’albero nazionale della Colombia può raggiungere i 70 metri di altezza

Palme e nuvole

Valle del Cocora, Colombia

Valle del Cocora, Colombia
Cartagena è forse la città più turistica della Colombia.
Lontana dalla nomea di Bogotà e dal timore che incute Medellin, qui ho visto tanti viaggiatori e ho respirato un “clima Erasmus”.
Ecco perchè, anche se la città fortificata e il Barrio Getsemani mi sono piaciute molto, Cartagena non mi è entrata particolarmente nel cuore.

Cartagena de Indias

Barrio Getsemaní, Cartagena de Indias
Il simbolo architettonico della città è la Torre del Reloj, l’antica porta di accesso alla città fortificata.

Torre del Reloj, Cartagena de Indias

Torre del Reloj di notte, Cartagena de Indias
Il porto della città è sempre stato fondamentale per la Colombia e, come tutte le città di mare, i posti panoramici sono innumerevoli, soprattutto dalle mura storiche.
Le mura che circondano la città, su cui si può passeggiare, mi hanno ricordato la città di Derry, nel nord dell’Irlanda.

Santuario di San Pedro Claver nel centro storico di Cartagena de Indias

Museo Navale del Caribe a Cartagena de Indias

La bandiera della Colombia sventola su Cartagena de Indias
Il Castello di San Felipe de Barajas è una fortezza militare costruita nel XVII secolo per proteggere, da pirati e corsari, i tesori che arrivavano a Cartagena da tutte le colonie spagnole, prima di salpare per l’europa.
Il castello è stato costruito con rampe, dislivelli, scalinate, tunnel e ampi spazi aperti proprio per questo.
Questa strategia difensiva, insieme alla sua posizione, su un’altura, lo rese inespugnabile.

Statua di Blas de Lezo (con gamba e braccio amputati), Cartagena de Indias

Cartagena de Indias dalle mura fortificate

Cannone nella citta murata di Cartagena de Indias

Interno dei tunnel del Castello di San Felipe de Barajas, Cartagena de Indias
Pensando a Cartagena però, non posso che sentirmi ogni volta al Parque Centenario.
Sono entrato lì per caso, cercando un po’ di ombra in una mattinata dove il sole splendeva nel cielo azzurro.
All’improvviso, mi sono trovato davanti a delle scimmie che saltavano sugli alberi.

Titì grigio, primate endemico della Colombia in pericolo di estinzione, al Parque Centenario, Cartagena de Indias

Tamarino edipo al Parque Centenario, Cartagena de Indias
L’emozione più forte è arrivata quando ho cercato di capire cosa gli altri frequentatori del parco stessero osservando tra le chiome degli alberi.
È così che nel Parque Centenario di Cartagena ho visto i miei primi bradipi.
Sono rimasto a lungo ad osservare i loro movimenti lentissimi ma allo stesso tempo sinuosi e dolci.
In seguito, ho rivisto i bradipi anche in Costa Rica ma, come sempre, la prima volta non si scorda mai.

Bradipo al Parque Centenario, Cartagena de Indias

Bradipo sugli alberi del Parque Centenario, Cartagena de Indias

Zoom bradipo al Parque Centenario, Cartagena de Indias
Nelle metropoli consiglio sempre di scegliere il proprio hotel/ostello in base a come si vuole programmare la giornata.
Se si deve lasciare la città nelle prime ore del mattino, visto che il traffico è assurdo e snervante, consiglio di dormire direttamente vicino all’aeroporto (o, come ho fatto io, direttamente dentro).
Per il soggiorno in città, invece, consiglio di dormire in centro.
Considera come riferimento Plaza Bolivar, il Museo dell’Oro, il Teatro Colon e il barrio de La Candelaria.

La Candelaria Bogotà

Avenida Jiménez, centro storico di Bogotà
Nel 2024, a causa di un ritardo aereo, Avianca mi ha dato un buono per l’Hotel Hilton di Bogotà.
Inutile dire che il servizio alla reception, la camera e il ristorante erano da 5 stelle.
Una piccola divertente curiosità: avendo il buono Avianca, la cena era abbondante ma a menu fisso.
Mi ha fatto ridere essere guardato come se fossi una persona ricca e importante solo perchè i camerieri mi servivano senza che io ordinassi…

Arcobaleno a La Candelaria, Bogotà
Vista la scarsità di informazioni sulla città, è stato abbastanza difficile scegliere la zona migliore in cui passare le notti.
Fidandomi di alcuni consigli, ho scelto Yolo Hostel Medellin.
L’ostello si trova a El Poblado, una zona di Medellin non pericolosa ma molto frequentata a qualsiasi ora.
La vicinanza della metro consente di spostarsi liberamente.

Scritta Medellin

Plaza Cisneros – Parque de las Luces (Parco delle Luci), Medellín

Il fiume Medellín attraversa la città nel Parques del Río
Cartagena mi è sembrata la città più turistica di tutta la Colombia.
Questo significa che ci sono tanti gruppi di giovani (soprattutto statunitensi) che cercano solo alcool e divertimento senza sosta, senza ritegno e soprattutto senza rispetto.
Insomma, è tutto lontano dal mio modo di viaggiare.
Ho scelto di dormire al Seven Nights Hostel per il prezzo e la posizione, ma non ho appunto dormito molto bene a causa della presenza di questo tipo di ospiti.
Ma credo che sia un problema che hanno in comune tutti gli ostelli di Cartagena.

Parque de la Marina, Cartagena de Indias

Tramonto su Cartagena de Indias
Sono venuto nell’Eje Cafetero per vedere la Valle del Cocora e ho scelto Salento come base per i miei giorni in questa parte della Colombia.
Il costo della camera mi ha fatto scegliere Kilómetro Cero Hostel, ma ci sono infiniti alloggi simili.
Consiglio comunque questo ostello per la disponibilità della proprietaria, per la tranquillità della zona e per la vicinanza a Plaza Bolivar, dove ci sono tanti locali e da dove partono i mezzi per la Valle del Cocora.

Strada del centro storico di Salento

Plaza Simon Bolivar, Salento

Municipio di Salento
Il fatto che la Colombia abbia la fama di nazione pericolosa, le permette di essere ancora un Paese autentico ed estraneo al turismo di massa, almeno per quanto riguarda quello europeo ed asiatico.
Visitare la Colombia è possibile, senza troppe difficoltà e preoccupazioni.
Ovviamente è importante seguire le basiliari norme di sicurezza personale e consiglio di venire solo dopo aver fatto un minimo di esperienza con i viaggi in America Latina.
Evita di girare con oggetti di valore in vista, come gioielli, costosi telefoni o macchine fotocamere.
Se non riesci a fare a meno di passeggiare con uno zaino, mettici dentro solo l’essenziale.
E sappi che chi porta lo zaino davanti anzichè sulle spalle, spesso attira ancora di più i malintenzionati.
Tieni sempre gli occhi aperti a 360 gradi.

Metrocable Medellin
Per me viaggiare significa anche supportare le comunità locali.
Per questo, quando posso, evito le grandi associazioni internazionali.
Per i pochi ma determinanti tour che ho fatto, ho evitato Civitatis e Get Your Guide (che comunque in Colombia sono pressochè assenti), affidandomi con successo a Beyond Colombia.
L’ultima informazione che voglio dare riguarda l’arrivederci alla Colombia, ovvero il momento di lasciare il Paese per via aerea.
Una volta superato il gate di imbarco, non si entra sull’aereo.
Tutti i passeggeri vengono infatti fermati a gruppi in una stanza: da una parte gli uomini, dall’altra le donne, con i bagagli a mano messi al centro.
Questo è il momento in cui entrano i cani anti droga.
Prima annusano più volte i bagagli, poi, una volta che tutti i passeggeri sono stati fatti girare faccia al muro, i cani annusano tutti per qualche secondo.
Se tutto va bene, puoi prendere il tuo bagaglio ed imbarcarti in aereo.

Contolli prima dell’imbarco nel volo Bogotà – Madrid

Controllo prepartenza all’Aeroporto di Bogotà

Controllo cani antidroga all’Aeroporto di Bogotà
A la orden, Colombia!
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