Da appassionato di storia e misteri, l’Antico Egitto non poteva che essere un viaggio nella mia lista.
Nel 2023 è arrivato il momento di vedere di persona quello che ho studiato nei libri, facendomi, come ogni cosa, una mia idea a riguardo.
Come sempre e ovunque, dai miei racconti di viaggio non aspettarti lusso, resort e tour organizzati.
vista delle piramidi dalla macchina, Il Cairo – Egitto
Nel 2021 sono andato in Tanzania e a Zanzibar.
Solo tempo dopo, guardando le foto alla tv, mi sono accorto che in questa foto ho immortalato chiaramente le piramidi di Giza.
Riesci a vederle?
aereo sorvola Il Cairo e Giza, Egitto
Sardegna ed Egitto hanno inoltre un legame molto stretto: gli antichi Sardi, i guerrieri Shardana, attaccarono più volte l’Egitto, in epoche e contro faraoni diversi.
Ci furono anche momenti della storia in cui gli Shardana combatterono incorporati nell’esercito egiziano.
La loro forza e audacia in guerra era riconosciuta e temuta al punto che lo stesso faraone Ramses II Il Grande li volle come guardia d’onore personale.
Gigante di Mont’e Prama (Museo di Cabras – OR – Sardegna) Guerriero Sardo – Shardana (Popoli del Mare)
Inaspettatamente, ho scoperto che per andare in Egitto è sufficiente la carta di identità valida per l’espatrio e 2 fotografie recenti.
Altrimenti, il passaporto con validità minima residua di 6 mesi.
All’arrivo in aeroporto, prima di fare la fila per i controlli doganali e successivo ritiro bagagli, bisogna acquistare il visto al costo di 25U$D o corrispondente in altra valuta (purtroppo sarebbe meglio pagare in dollari, dato che il cambio viene arrotondato, per esempio 25U$D = 25 €).
Quando sento dire che il “passaporto migliore” è quello che permette di entrare in più Paesi senza il visto, mi vengono i brividi.
Il passaporto è la storia di un viaggiatore.
Ci sono timbri più belli di altri, ma il visto ha sempre un’emozione maggiore.
Grazie Egitto di avermi regalato un altro visto sul passaporto.
SOLDI
Cambio ad agosto 2023: 1 € = 33 Sterline Egiziane (EGP).
Per entrare nei siti turistici il pagamento ufficiale consentito è solo con la carta, espresso in dollari statunitensi.
Per chi ha repulsione alle carte, affianco alle casse ci sono persone che vendono biglietti originali in contanti.
Qualche turista, soprattutto Cinese, non avrà nessun problema ad aiutarti effettuando il pagamento con la carta e ricevendo il corrispettivo in contanti. Gli europei hanno invece più paura di essere imbrogliati.
Per chi non si ricorda più la sensazione di avere banconote tra le mani, sarà comunque fondamentale munirsi di contanti, soprattutto di piccolo taglio (5, 10, 20, 50 EGP, anche se è più facile ricevere quelle da 100).
MANCE
Senza dubbio il mio più grande tasto dolente: una follia, un’esasperazione, una rottura infinita.
Praticamente tutti chiedono le mance e anche tra Egiziani stessi è normale darsele.
Spesso però diventa quasi un’estorsione per luogo, persona e modalità di “richiesta”.
Gli unici che non le chiedono e non le vogliono sono paradossalmente quelli che le meriterebbero di più: guide e autisti dei tour.
Quasi sempre andavo dritto senza neanche rispondere o guardare chi parlava ma certe volte era impossibile.
Preparati a persone che cercheranno qualsiasi scusa per “aiutarti”, ma dietro quella falsissima gentilezza c’è solo una continua ed insistente richiesta di soldi.
Capirai velocemente che quello che lavora in ristorante non sta lavando ma sta solo aspettando che esci dal bagno per dargli soldi.
Capirai che quella transenna al museo non significa che c’è una ristrutturazione in corso ma che arriverà qualcuno a chiederti soldi per vedere quella zona “chiusa ai visitatori”.
Capirai che quello con la divisa delle Ferrovie Egiziane non è preoccupato che tu possa perdere il treno o sbagliare vagone ma ti sta solo accompagnando al binario per ricevere i soldi dell’essenziale lavoro svolto.
SICUREZZA
Discorso difficile da affrontare con parole diverse dalle solite ma necessario.
In Egitto le città sono molto sicure e si può girare senza paura a qualsiasi ora.
Sarà per la totale assenza di bevande alcoliche e droghe o per la grande quantità di divise armate in strada (non so se fossero polizia, militari, servizi segreti o altro) ma non ho mai sentito il minimo sentore di pericolo.
Non ho capito benissimo il rapporto tra uomini egiziani e donne: ho visto sia donne con hijab, chador, niqab, burka che tante altre vestite all’occidentale e truccate senza problemi.
Allo stesso tempo, nel volo Ita Airways da Roma a Il Cairo, alcuni uomini egiziani si comportavano come se le donne non esistessero o se comunque non avessero nessun diritto di rivolgere loro una parola, hostess italiane incluse.
Credo che in qualsiasi posto in cui si vada, soprattutto se si è ospite, bisogna conoscere e rispettare leggi, storia, cultura e tradizioni locali. Altrimenti si resta a casa.
Pur volendo, ho considerato troppo insicuro andare al confine con Israele e Palestina, nella zona del Canale di Suez e nel profondo deserto (penso che quello vicino alle città sia un parco giochi a tema, costruito per far dire ai turisti di aver dormito in tenda, mangiato davanti al fuoco con i beduini e visto il tramonto sopra un cammello).
Generalmente mi sono sentito abbastanza sicuro dappertutto, evitando comunque di usare internet o fare discorsi e domande particolari.
Al di là dell’Egitto e delle storie che sappiamo, credo che ovunque ci siano persone con cui non dialogare e discorsi da non affrontare.
Chi crede al detto “tutto il mondo è paese”, dovrebbe girare il mondo o conoscere più a fondo il paese…
Piazza Tahrir, Il Cairo – Egitto
COSA FARE IN EGITTO
IL CAIRO
Museo Egizio (vecchio edificio)
Il palazzo del museo egizio de Il Cairo mi ha ricordato subito la Casa Rosada di Buenos Aires.
Riflettendoci mi ha un po’ stupito perché me lo aspettavo enorme, invece è un (bel) palazzo in stile neoclassico di due piani, in Piazza Tahrir.
ingresso palazzo Museo Egizio – Il Cairo
Questo è sicuramente un museo imperdibile durante una visita nella capitale, dato che ospita la più completa collezione di reperti archeologici dell’Antico Egitto.
Il museo è aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00 e il biglietto costa 300 EGP (150 per gli studenti).
Due ore di visita sono il minimo indispensabile.
statue Ramses II e Nefertari – Museo Egizio – Il Cairo
Gli oltre 136.000 oggetti, sono posizionati in ordine cronologico: le sale all’ingresso riguardano l’antico regno, poi in senso orario si prosegue per il medio e il nuovo regno, sino al periodo greco-romano.
All’ingresso, una copia della Stele di Rosetta (l’originale è il reperto più popolare del British Museum di Londra, dove secondo me non ha diritto di stare) ci fa capire come il greco sia stato fondamentale nella comprensione dei geroglifici.
sfinge – Museo Egizio – Il Cairo
Non si può che restare incantati davanti a sfingi, statue, papiri, mummie, maschere funerarie, troni, sarcofagi e oggetti perfettamente intatti risalenti a millenni fa.
È davvero difficile dire cosa mi sia piaciuto di più.
statua scriba – Museo Egizio – Il Cairo
particolare statua occhi di vetro – Museo Egizio – Il Cairo
statua in legno – Museo Egizio – Il Cairo
mummia – Museo Egizio – Il Cairo
piedi mummia – Museo Egizio – Il Cairo
mummia al Museo Egizio – Il Cairo
sarcofago – Museo Egizio – Il Cairo
Forse la più grande delusione riguarda la sala riservata agli oggetti trovati nella tomba del faraone Tutankhamon.
Ovviamente non per la bellezza degli oggetti, che lascia senza parole, ma perchè anche qui è vietato fare foto.
Continuo a considerare questa imposizione una scelta sbagliata, vergognosa ed ingiusta.
trono faraone Tutankamon – Museo Egizio – Il Cairo
vasi canopi faraone Tutankamon – Museo Egizio – Il Cairo
vasi canopi aperti – Museo Egizio – Il Cairo
Museo Egizio (nuovo edificio)
Il Museo Egizio sopra descritto, doveva essere traslocato nel nuovo museo, costruito a 2 chilometri dalle Piramidi di Giza.
La facciata anteriore è in alabastro e le pareti nord e sud sono allineate con le piramidi di Cheope e Micerino.
Il 5 gennaio 2002, l’allora presidente egiziano Mubarak pose la prima pietra del Grand Egyptian Museum (GEM)
Secondo le dichiarazioni del Ministro del Turismo e delle Antichità dell’Egitto di novembre 2023, il museo verrà aperto a maggio 2024. In precedenza l’apertura era stata annunciata per il 2013 (rinviata a seguito della rivoluzione, conosciuta anche come Primavera Araba, del 2011), rinviata poi nel 2020 e nel 2022). Ancora oggi il trasloco non è stato completato e il museo non è aperto al pubblico.
Secondo me in ogni caso resteranno aperti entrambi i musei, in modo da guadagnare il doppio.
Mi sbaglierò?
Cittadella di Saladino e Moschea Mohamed Ali
La Cittadella di Ṣalāḥ al-Dīn è una fortificazione medievale costruita tra il 1176 e il 1183 dal sovrano che noi conosciamo come “il feroce Saladino”.
Nata come fortezza contro i Crociati, per quasi 800 anni è stata la residenza di 6 generazioni di civiltà islamiche, dei governatori britannici e dei monarchi egiziani.
Grazie alla posizione strategica, è stata utilizzata anche per difendersi dall’invasione di Napoleone Bonaparte.
palme dentro la esterno della moschea di Mohamed Ali – Cittadella di Saladino, Il Cairo – Egitto
mura della Cittadella di Saladino, Il Cairo – Egitto
terrazza – Cittadella di Saladino, Il Cairo – Egitto
La moschea di Mohamed Ali, una delle 3 presenti, è la più importante.
Costruita con pareti di alabastro tra il 1830 e il 1848, riprende lo stile architettonico turco della Basilica di Santa Sofia (o Moschea Blu) di Istanbul.
I minareti superano gli 80 metri, la cupola ottomana è di 50 metri e sono presenti fastosi lampadari e tappeti.
Al suo interno, fatto molto inusuale e controverso per la religione islamica sunnita, è presente anche la tomba di Mohamed Ali, il guerriero ottomano considerato il padre fondatore dell’Egitto moderno, colui che aveva commissionato la moschea.
Questa è stata la prima moschea in cui sono entrato.
esterno della moschea di Mohamed Ali – Cittadella di Saladino, Il Cairo – Egitto
moschea – Cittadella di Saladino, Il Cairo – Egitto
moschea di Mohamed Ali – Cittadella di Saladino, Il Cairo – Egitto
lampadari nella moschea di Mohamed Ali – Cittadella di Saladino, Il Cairo – Egitto
Nella piazza esterna si può ammirare la Torre dell’Orologio che ha una storia particolare: a seguito della visita in Egitto del re francese Luigi Filippo I, il governo egiziano regalò l’obelisco che ancora oggi è il simbolo parigino di Place de la Concorde.
Il re francese, per ricambiare il gesto, spedì in Egitto la Torre ma durante il trasporto in nave l’orologio si ruppe e non ha mai funzionato.
Un bell’affare, non c’è che dire…
Torre dell’Orologio – Cittadella di Saladino, Il Cairo – Egitto
Dentro la cittadella ci sono 13 torri e, nell’edificio Qasr al-Jawhara, hanno sede il Museo nazionale militare e il Museo della polizia.
A fianco a quest’ultimo c’è la prigione militare in uso sino al 1983.
Nelle minuscole celle ci sono dei manichini che possono far lontanamente immaginare come potesse essere la “vita” rinchiusi là dentro.
prigione militare – Cittadella di Saladino, Il Cairo – Egitto
interno cella prigione militare – Cittadella di Saladino, Il Cairo – Egitto
Ultimo aspetto, sono le tante aree aperte che garantiscono panorami bellissimi sulla città de Il Cairo.
panorama dalla – Cittadella di Saladino, Il Cairo – Egitto
panorama Il Cairo – Egitto
Il Cairo – Egitto
Quartiere Cristiano Copto Ortodosso
L’80-90% della popolazione egiziana è di fede musulmana sunnita, una piccolissima minoranza è ebrea, atea o agnostica.
Il restante 10-20% sono cristiani, quasi tutti della Chiesa copta ortodossa.
Prima di partire non ci avevo assolutamente pensato, ma l’Egitto ha un legame fortissimo con il cristianesimo.
Qui infatti Giuseppe, Maria e il piccolo Gesù sarebbero fuggiti dal re Erode.
Sacra Famiglia in Egitto durante l’esodo
Secondo tradizioni millenarie, sono almeno 25 i luoghi egiziani toccati dalla Sacra Famiglia durante la fuga di 3 anni.
Il governo egiziano, attraverso il Ministero per le antichità e l’autorità per lo sviluppo del turismo, ha curato la ricerca dell’itinerario di 3500 km, presentando domanda all’Unesco per inserire i siti nella lista del patrimonio mondiale e promuovendo un massiccio piano di investimenti per il “Cammino della Sacra Famiglia”.
pietra originale della grotta dove vissero Gesù, Giuseppe e Maria – Il Cairo
Il quartiere copto, Patrimonio Unesco dal 1979, è il nucleo cittadino più antico de Il Cairo, risalente ai primi 4 secoli dopo Cristo.
Testimonianza del periodo in cui l’Egitto fu capitale della nuova religione monoteista, resta il più grande baluardo della cristianità nell’area.
scultura esodo quartiere copto – Il Cairo
I copti seguono la predicazione di San Marco Evangelista, giunto in Egitto nel I secolo d.C., ed è una religione indipendente dalla chiesa di Roma e da quella ortodossa.
In alcuni aspetti delle chiese (colori scuri, tappeti) e in alcuni riti (togliersi le scarpe se nella chiesa ci sono reliquie), mi è sembrato di vedere un maggiore legame con l’Islam.
chiesa cristiano copta – Il Cairo
chiesa cimitero greco ortodosso – Il Cairo
Il quartiere copto è raggiungibile in metro, scendendo alla stazione Mar Girgis.
Le vie hanno un aspetto medievale e non si contano le croci cristiane nei luoghi di culto e nelle case.
I campanili sono più bassi del solito: un’antichissima legge islamica permette di professare liberamente il proprio credo a condizione che nessun campanile superi in altezza il più basso dei minareti.
monastero di San Giorgio – Il Cairo
L’ingresso delle chiese è spesso un’invisibile porticina laterale: in passato era ancora più necessario renderne difficile l’individuazione.
La Chiesa Sospesa prende il nome dal fatto che fu costruita tra le torri romane del Forte di Babilonia.
Il tetto in legno richiama l’Arca di Noè.
Chiesa Sospesa – Il Cairo
cimitero greco ortodosso – Il Cairo
La chiesa di San Giorgio è uno dei luoghi più sacri per la comunità copta e cristiana dato che al suo interno si trova la cripta dove si sarebbe rifugiata per 3 mesi la Sacra Famiglia.
A 50 metri, dove si trovava il Tempio di Geremia, luogo in cui la figlia del Faraone trovò Mosè, si trova la Sinagoga Ben Ezra.
Inoltre, guardando il Nilo, pensavo alla storia di Giacobbe, Rachele, Giuseppe e i suoi fratelli.
Non sono stato sul Monte Sinai, ma nel Mar Rosso ho pensato a Mosè
Nilo, Il Cairo – Egitto
Piazza Tahrir
Alcune piazze delle capitali sono talmente belle e importanti che da sole valgono il viaggio.
Mi riferisco per esempio a Piazza Rossa a Mosca, Piazza Tienanmen a Pechino, Plaza de la Revolución a L’Avana, lo Zocalo a Città del Messico, Plaza de Mayo a Buenos Aires, Piazza San Pietro al Vaticano.
Mi aspettavo tanto da Piazza Tahrir a Il Cairo, invece mi ha un po’ deluso.
“Piazza della Liberazione” prese il suo nome dopo la rivoluzione del 1919 che portò all’indipendenza dell’Egitto dal Regno Unito ma fu ufficialmente così rinominata solo dopo la rivoluzione del 1952, quando nacque la repubblica presidenziale.
Piazza Tahrir è considerata il centro de Il Cairo.
Al centro della piazza, una grande rotonda cerca di gestire il complicato traffico, osservato anche da uno degli obelischi di Ramses II, portato dal tempio di Karnak, a Luxor.
obelisco Piazza Tahrir, Il Cairo – Egitto
Tra i palazzi che si affacciano sulla piazza, ci sono il Museo egizio, la sede della Lega Araba e l’hotel The Nile Ritz Carlton.
La piazza è ovviamente il centro tradizionale delle manifestazioni.
Quella che il 25 gennaio 2011 iniziò con 50.000 manifestanti, terminò il 1 febbraio con oltre 1 milione di persone che costrinsero il presidente Hosni Mubarak alle dimissioni.
Museo Egizio in Piazza Tahrir, Il Cairo – Egitto
Città dei morti
Al Qarafa è il più antico cimitero musulmano dell’Egitto ma è riduttivo considerarlo solo tale.
Questa è la città dei morti e dei vivi (o dei morti viventi).
Il cimitero nell’area di Il Cairo Vecchia si estende per circa 10 chilometri e al suo interno vivono oltre 1 milione di persone, tra poveri, senza tetto, ricercati, clandestini ecc.
A queste persone, si aggiunge anche chi mantiene il tradizionale culto egiziano dei morti, e vive ad Al Qarafa per stare accanto ai propri defunti, magari dentro le tombe di famiglia.
città dei morti, Il Cairo – Egitto
La Città dei Morti è quindi una vera e propria città informale e abusiva, con case e negozi circondati dalle tombe (o forse viceversa), senza acqua ed elettricità.
Gli abitanti hanno organizzato anche scuole, centro medico, ufficio postale, negozi, officine, botteghe ecc.. Tutto ovviamente autogestito e non riconosciuto.
Insomma, nel fitto reticolo di tombe comuni, storici mausolei di sultani e antichi monumenti funebri di straordinaria bellezza, vive soprattutto chi non vuole essere visto e chi ai piani alti fa più piacere non vedere.
Ecco perchè un’escursione da soli qui non è assolutamente il massimo della sicurezza.
Ci sono vari tour organizzati che portano qui dentro turisti, fotografi e giornalisti ma ovviamente le aree che vengono visitate sono le più vicine agli ingressi.
E anche in questo caso bisogna stare attenti a chi e cosa fotografare.
moschea nella città dei morti, Il Cairo – Egitto
La motivazione che mi ha tenuto lontano dalla Città dei Morti non è stata la paura ma il rispetto.
Da come mi è stata descritta la visita in questo cimitero, mi è sembrato che sarei entrato in un parco tematico della povertà e degli esclusi dal mondo.
Credo che ognuno di noi possa trovare nella vita dei precipizi e caderci dentro senza sapere come uscirne. In quei casi ci si salva solo con la dignità e chi è sul bordo del baratro deve sempre avere rispetto.
La vita, così come la storia, è una ruota che gira per tutti.
incendio nella città dei morti, Il Cairo – Egitto
GIZA
Piramidi di Cheope, Chefren, Micerino e Sfinge
Le piramidi sono sempre state circondate da un alone di fascino e mistero:
Perché sono state costruite? Come? Quando?
Dom Pedro II di Brasile in Egitto nel 1876
In Egitto sono state trovate 138 piramidi e in nessuna è mai stata trovata una mummia al suo interno.
Ecco perché si pensa che le piramidi non fossero assolutamente la tomba del faraone ma facessero solo parte di un ampio complesso funerario.
Nella famosa necropoli di Giza ci sono le storiche 3 piramidi, 6 piramidi più piccole per le mogli e alcuni figli dei faraoni, le tombe dei lavoratori e la più famosa delle sfingi egizie.
turisti davanti alla grande sfinge di Giza – Egitto
Quelle che noi conosciamo come le piramidi dei faraoni Cheope, Chefren e Micerino, in realtà non si sa se furono davvero costruite da loro.
La Piramide più grande, quella di Cheope, viene attribuita al figlio di Sneferu ma non c’è nessuna certezza su questo, così come quelle di Chefren (figlio di Cheope) e Micerino (figlio di Chefren).
Una statuetta in avorio di 7,5 cm, conservata al Museo egizio de Il Cairo e ritrovata vicino a Luxor, è l’unico ritratto certo di Cheope.
Sembra incredibile che questa sia l’unica testimonianza del faraone che ha costruito la piramide più grande, ancora in piedi dopo almeno 4500 anni.
statua Cheope – Museo Egizio – Il Cairo
Quella che viene chiamata la Piramide di Cheope, si pensa che venne costruita intorno al 2550 a.C..
Fu terminata in 20-30 anni e ci lavorarono tutti i giorni contemporaneamente sino ad 1 milione di persone.
Forse nessuno di loro era uno schiavo ma provenivano da tutto l’Egitto per partecipare all’opera in onore del faraone, venerato come una divinità.
La Piramide di Cheope è alta 146 metri, con una base quadrata di 230 metri ed allineata quasi perfettamente ai 4 punti cardinali.
È composta da oltre 2.300.000 blocchi dal peso medio di 2,5 tonnellate ciascuno.
Era rivestita di calcare bianco. Il pyramidion (la cuspide, “la punta”) era d’oro, facendola rispendere al sole.
piramide di Cheope, Giza – Egitto
Chefren era il figlio di Cheope e a lui viene attribuita la seconda piramide di Giza.
4 metri più bassa di quella del padre, è stata costruita su un basamento di 10 metri che in questo modo la fa sembrare più grande.
È l’unica che ha ancora la sommità in calcare bianco, che originariamente ricopriva tutta la piramide.
piramide di Chefren, Giza – Egitto
pyramidion in calcare della piramide di Chefren, Giza – Egitto
La piramide di Micerino è invece alta 65,5 metri.
Piramide di Micerino, Giza – Egitto
Entrare dentro la piramide può essere problematico per chi soffre di claustrofobia. Si sale infatti in lunghi corridoi per poi arrivare in passaggi sempre più bassi e stretti, sino alla “camera del re” dove si trova un sarcofago.
zoom massi Piramide di Cheope, Giza – Egitto
ingresso Piramide di Cheope, Giza – Egitto
scale Piramide di Cheope, Giza – Egitto, Giza – Egitto
Inoltre caldo e umido raggiungono numeri molto elevati e, dopo il tempo necessario per guardare al meglio l’interno della piramide, circa mezzora, si esce fradici ma felici.
dentro la piramide di Cheope, Giza – Egitto
galleria ascendente dentro la piramide di Cheope, Giza – Egitto
corridoio ingresso Piramide di Cheope, Giza – Egitto
Una volta arrivati qui, ho sempre considerato indiscutibile entrare dentro la piramide ma ho invece scoperto che solo una piccola percentuale dei turisti lo fa.
Un po’ per claustrofobia, un po’ per paura… ma la motivazione principale è che i tour organizzati che portano qui i turisti dalle navi da crociera o dai resort del Mar Rosso, non lasciano il tempo necessario a questa visita.
Si rischia quindi di fare anche 8 ore di autobus per stare solo 1 ora nella piana di Giza, tempo utile solo per fare le classiche foto.
canali di areazione dentro la piramide di Cheope, Giza – Egitto
sarcofago nella camera del re, piramide di Cheope, Giza – Egitto
Di seguito i costi, aggiornati ad agosto 2023:
– accesso all’area archeologica: 360 EGP (studenti 180 EGP)
– ingresso dentro la piramide di Cheope: 600 EGP (studenti 300 EGP)
– ingresso dentro la piramide di Chfren: 100 EGP (studenti 75 EGP)
– ingresso dentro la piramide di Micerino: 150 EGP (studenti 75 EGP)
MENFI
Il primo aspetto fondamentale da capire, è la suddivisione dell’antico Egitto: con “Alto Egitto” si intende l’Egitto meridionale, dove l’acqua del Nilo è poco profonda e non navigabile. Il “Basso Egitto” è invece la zona settentrionale, quella del delta del Nilo.
Il primo unificatore dei due regni, fu il faraone Narmer.
A lui viene attribuita anche la fondazione di Menfi intorno al 3100 a.C..
La città fu la capitale dell’Antico Regno dal 2700 a.C. al 2200 a.C. circa.
Capitale amministrativa e religiosa perché considerata la sede sacra degli dei, era anche il luogo in cui venivano incoronati i faraoni. Anche Alessandro Magno venne incoronato qui nel 332 a.C..
Il primo approccio con la storia egizia dovrebbe partire da questo museo a cielo aperto a 25 km a sud dall’attuate Cairo. Menfi è una tappa fondamentale in un viaggio nella terra dei faraoni.
sfinge, Menfi – Egitto
Il faraone Ramses II fece erigere numerose statue colossali di se stesso.
Una delle più famose è proprio quella scoperta sul letto del Nilo nel 1821, dall’italiano Giovanni Battista Caviglia.
La statua in calcare, sdraiata perché impossibile da mettere in posizione eretta a causa delle parti mancanti, è visibile nel Museo di Menfi, costruito proprio intorno ad essa per proteggerla, dopo che solo nel 1887 si riuscì a spostarla da dove fu trovata.
Al di là delle dimensioni della statua, 10 metri con la parte inferiore delle gambe mancanti, bisogna soffermarsi sui perfetti dettagli incisi su abiti, corona, scettro, pugnale, bracciali e cintura.
statua del faraone Ramses II, Menfi – Egitto
PIRAMIDE SAQQARA
Un luogo fondamentale per la storia dell’Antico Egitto è la necropoli di Saqqara, appunto l’antico cimitero di Menfi.
Qui, 30 km a sud dall’attuale moderna Il Cairo, si trova la piramide a gradoni di Saqqara, considerata la prima ad essere stata costruita su ordine del faraone Djoser.
Alta 62 metri e composta da 6 gradoni ricoperti di blocchi calcarei, venne progettata da uno dei personaggi più famosi di allora, Imohtep, un geniale architetto, astronomo, medico e scrittore.
piramide a gradoni Saqqara
piramide Saqqara
Quest’area comprende il sito archeologico più vasto di tutto il Paese e storicamente uno dei più rilevanti, dato che Saqqara fu la necropoli reale per almeno 3000 anni, sin quando fu abbandonata e sostituita dalla Valle dei Re.
ingresso piramide Saqqara
interno piramide Saqqara
corridoio interno piramide Saqqara
sarcofago camera del re, piramide di Saqqara
Con lo spostamento della capitale a Tebe (attuale Luxor) la città perse parte della sua importanza.
Con la fondazione di Alessandria d’Egitto, Menfi decadde definitivamente.
La piramide non è la sola costruzione che lascia a bocca aperta.
Sinceramente, ovunque guardassi, ho trovato meraviglie impensabili, tanto che alla fine non sapevo più dove guardare.
tombe nella necropoli di Saqqara – Egitto
disegni tombe Saqqara, Necropoli di Saqqara – Egitto
tomba di Kagemni, Necropoli di Saqqara – Egitto
PIRAMIDE STORTA SNERFU E PIRAMIDE ROSSA
Si suppone che la piramide storta, appunto perché non perfetta, sia stato il primo tentativo di quel tipo di costruzione, perfezionata con la vicina Piramide Rossa.
Piramide Storta, Piramide Rossa e Piramide a gradoni, Menfi – Egitto
In Egitto sono state trovate 138 piramidi.
In nessuna è mai stata trovata una mummia al suo interno.
Ecco perché si pensa che le piramidi non fossero assolutamente la tomba del faraone ma facessero solo parte di un ampio complesso funerario.
Nei diversi siti dell’Egitto, escludendo la piana di Giza, oltre le piramidi ci sono templi, colonne, scalinate, edifici, cortili, altari, magazzini ecc.
Piramide Storta, Menfi – Egitto
Nella necropoli di Saqqara sono state trovate centinaia di tombe, con sarcofagi circondati da innumerevoli oggetti, appartenenti ai faraoni, alle loro famiglie, ai nobili e ad alti funzionari di Stato.
Tra le mummie sepolte, vi erano anche quelle di animali: leoni, cani, coccodrilli, uccelli, gatti e altri felini selvatici.
Si pensa che sino ad oggi siano stati portati alla luce solo il 30% dei tesori nascosti nella necropoli di Saqqara.
Piramide Rossa, Menfi – Egitto
ALESSANDRIA D’EGITTO
La tappa finale del mio viaggio in Egitto è stata la città che si affaccia sul Mediterraneo, a 20 chilometri dal delta del Nilo.
Le ho dedicato quasi una giornata intera, partendo in autobus da Il Cairo prima dell’alba e tornando dopo il tramonto.
La città fondata da Alessandro Magno nel 332 a.C. disegnando la sua disposizione sulla farina, fu la prima città a cui il re macedone diede il suo nome e fu da subito la più grande.
Alessandria è stata forse la prima città cosmopolita, luogo in cui tutte le culture del mondo allora conosciuto sono confluite insieme, centro culturale per importanti scrittori, matematici, saggi e pittori, sino ad essere anche culla di leggende che legano tra loro Alessandro Magno, Giulio Cesare, Cleopatra, Marco Antonio e Napoleone.
statua di Alessandro Magno il Macedone, Alessandria – Egitto
Biblioteca Alessandrina
Non sono mai stato un grande lettore di libri e di conseguenza un frequentatore di biblioteche.
La Biblioteca di Alessandria è però leggendaria e sono voluto andare a visitarla.
esterno della Biblioteca, Alessandria – Egitto
Quella storica, con i suoi 700.000 volumi, fu la più grande e ricca biblioteca del mondo antico ma purtroppo è andata totalmente distrutta, o meglio è stata distrutta. Prima dai cristiani contro l’imperatore romano Teodosio, poi dai musulmani che alimentarono per anni le terme con i libri bruciati, ritenuti inutili sia se conformi al Corano sia ancor di più se difformi o contrastanti al libro sacro dell’islam.
La nuova Biblioteca di Alessandria, chiamata Biblioteca del Mondo Mediterraneo per la sua vocazione multiculturale e internazionale, è stata inaugurata il 16 ottobre 2002 e può accogliere circa 8 milioni di libri.
È un po’ una sorta di commemorazione di quella andata distrutta ed è tornata ad essere una delle più grandi e importanti biblioteche del mondo.
Il tetto in vetro e la parete di granito scolpita con antichi simboli egizi e caratteri di diverse scritture, rendono la struttura esterna molto particolare, direi quasi futuristica, mentre l’interno lo definirei solenne.
particolare scritte esterno della Biblioteca, Alessandria – Egitto
Oltre la biblioteca in sè, sono presenti anche un museo, centro esposizioni, planetario
Il viaggio in taxi dalla stazione degli autobus costa intorno a 50 EGP)
interno della Biblioteca, Alessandria – Egitto
Porto e Faro di Alessandria
Il porto, attivo sin dal 1900 a.C. è uno dei più antichi del mondo e ancora oggi è il principale porto egiziano.
Il Faro di Alessandria fu costruito nel III secolo a.C. e rimase in funzione sino al XIV secolo, quando venne distrutto da un terremoto.
Viene considerato una delle 7 meraviglie del mondo antico.
Faro di Alessandria – Egitto
porto di Alessandria – Egitto
Cittadella – Fortezza di Qaitbay
Dopo la biblioteca, il simbolo della città è la Fortezza di Qaitbay, chiamata anche Cittadella di Alessandria.
Fortezza di Qaitbay, Cittadella di Alessandria – Egitto
modello della Fortezza di Qaitbay, Alessandria – Egitto
Costruita nel 1400 sulle rovine del Faro, offre scorci incredibili su tutta la città.
All’interno della fortezza ci sono reperti marittimi risalenti anche alla flotta Napoleonica.
porte della Fortezza di Qaitbay, Alessandria – Egitto
corridoi della Fortezza di Qaitbay, Alessandria – Egitto
interno della Fortezza di Qaitbay, Alessandria – Egitto
vista sul porto di Alessandria – Egitto
Ho trovato una grande somiglianza con il Forti Sant’Anglu, nella piccola città di Birgu, a Malta.
Il viaggio in taxi dalla stazione degli autobus costa intorno a 100 EGP.
Catacombe di Kom el-Suqafa
La necropoli greco-romana più grande dell’Egitto arriva ad una profondità di oltre 30 metri.
Si scende lungo una scala a spirale intorno al pozzo centrale, la stessa usata per calare i corpi mummificati dei defunti.
scalinata ingresso Catacombe di Kom el-Suqafa, Alessandria – Egitto
Le tombe sono disposte su 3 livelli sovrapposti, completamente scavati nella roccia.
Le tombe più lussuose avevano le nicchie per i sarcofagi decorati.
tombe Catacombe di Kom el-Suqafa, Alessandria – Egitto
Colonna di Pompeo
Nei pressi delle catacombe, nel parco archeologico di Alessandria, si trova la colonna di Pompeo.
Alta 29 metri e con un diametro di circa 3 metri, la colonna di granito rosso di Assuan venne chiamata così dai crociati pensando fosse sulla tomba del generale Gneo Pompeo Magno, ma in realtà venne eretta in onore dell’imperatore romano Diocleziano.
Quest’ultimo assediò la città per 8 mesi contro gli usurpatori Lucio Domizio Domiziano e Aurelio Achilleo, dirottando poi ad Alessandria un carico di grano per Roma, per sfamare la popolazione stremata dal suo assedio.
La colonna e le vicine sfingi tolemaiche sono praticamente gli unici resti di quello che fu il tempio dedicato al culto egizio di Serapide.
Colonna di Pompeo, Alessandria – Egitto
Lungomare
Purtroppo anche Alessandria mi è sembrata una città notevolmente sporca e inquinata.
Ho passeggiato a lungo nel lungomare, la Corniche, perchè da isolano il mare mi da sempre un senso di calma e libertà, estraniandomi da tutto quello che c’è dall’altro lato della strada.
Tra pescatori sugli scogli, tuffi dei bambini, sport, traffico, bar e il contrasto tra palazzi moderni, antichi e decadenti, il contesto mi ha riportato sul Malecon di L’Avana, secondo me davvero molto simile.
lungomare di Alessandria – Egitto
panorama su Alessandria – Egitto
palazzi ad Alessandria, Egitto
LUXOR
L’antica città di Tebe, ora chiamata appunto Luxor, è una tappa imperdibile durante un viaggio in Egitto.
Le piramidi di Giza sono sicuramente il simbolo della terra dei faraoni ma è qui che ci sono alcuni dei templi più spettacolari e soprattutto le loro tombe.
Luxor è la città che mi ha impressionato di più, sia per la quantità che per la bellezza dei siti.
3 giorni pieni, a ritmi alti, sono indispensabili per vedere ciò che offre l’antica Tebe.
barca sul Nilo a Luxor – Egitto
Tempio di Karnak
Escludendo le piramidi, il Tempio di Karnak è stato il luogo che mi ha mostrato l’infinita grandezza dell’era dei faraoni.
È stato il primo tempio che ho scelto di visitare e per questo avrò sempre un legame speciale, così come con la prima città Maya (Palenque), il primo safari (parco Tarangire) ecc.
ingresso Tempio di Karnak, Luxor – Egitto
turisti nel primo pilone del Tempio di Karnak, Luxor – Egitto
colonne della Grande Sala Ipostila di Seti I e Ramses II, Tempio di Karnak, Luxor – Egitto
È impossibile poter descrivere la bellezza di Karnak, basta dire che sono rimasto oltre 5 ore all’interno, per ammirare tutto restando costantemente stupito dalla perfezione.
quarto pilone del Tempio di Karnak, Luxor – Egitto
nono pilone del Tempio di Karnak, Luxor – Egitto
Sala delle Feste di Thutmosi III, Tempio di Karnak, Luxor – Egitto
obelisco di Hatshepsut, Tempio di Karnak, Luxor – Egitto
rovine e Obelisco di Thutmosi I, Tempio di Karnak, Luxor – Egitto
Tempio di Luxor
Molto più piccolo di Karnak, questo tempio si trova in pieno centro città, a 500 metri dalla stazione dei treni e dalla fermata degli autobus.
ingresso Tempio di Luxor – Egitto
statue di Ramses II e accesso al cortile, Tempio di Luxor – Egitto
Grande Sala del Colonnato di Amenhotep III e Tutankhamon, Tempio di Luxor – Egitto
Ti consiglio di andare nel pomeriggio ma di trattenerti sino a dopo il tramonto.
L’atmosfera che si crea con il tempio e il Viale delle Sfingi illuminati è imperdibile.
ingresso Tempio di Luxor di notte – Egitto
Viale delle Sfingi
Il Tempio di Karnak e il Tempio di Luxor sono collegati da una strada di 2700 metri e larga 76 metri che viene chiamata Viale delle Sfingi.
Ci sono infatti 1060 sfingi posizionate su 2 file, separate tra di loro da circa 4 metri.
Osservare le differenze tra ogni sfinge, magari passeggiando nel viale al tramonto sotto gli sguardi delle statue di Ramses II, da l’idea della solennità del luogo.
Viale delle Sfingi, Luxor – Egitto
Viale delle Sfingi di notte, Luxor – Egitto
Valle dei Re
Come ho detto, all’interno delle piramidi non è mai stata trovata nessuna mummia.
La Valle dei Re è il luogo in cui, oltre 3500 anni fa, vennero sepolti tutti i faraoni: un posto scelto perchè presenti già numerose cave, dove la pietra è facile da lavorare e abbastanza isolato da garantire ai faraoni il riposo sicuro e protetto dai ladri (se avessero trafugato qualcosa avrebbero rovinato la vita eterna nell’aldilà).
ingresso tombe nella Valle dei Re a Luxor – Egitto
Nella Valle dei Re sono state trovate 65 tombe ma non si sa a chi appartengono tutte e c’è la certezza che altre tombe siano ancora da scoprire.
All’interno c’è tutto quello che serviva per la vita: cibo, vestiti ecc.
disegni tomba Ramses III nella Valle dei Re a Luxor – Egitto
ingresso tomba Ramses III nella Valle dei Re a Luxor – Egitto
tomba Ramses III nella Valle dei Re a Luxor – Egitto
sarcofago tomba Merenptah nella Valle dei Re a Luxor – Egitto
Il biglietto standard include l’ingresso in 3 tombe a scelta, esclusa quella di Tutankhamon che ha un biglietto a sè.
Altre tombe possono essere aggiunte integrando il costo del biglietto.
Al termine della mia visita la guida mi ha regalato un altro biglietto, quindi sono potuto entrare all’interno di 6 tombe.
Al di là di questa fortuna, consiglio la visita guidata sia per la spiegazione dell’interno, sia per la scelta delle tombe da visitare.
ingresso tomba Ramses IV nella Valle dei Re a Luxor – Egitto
Io ho visitato la tomba 2 (Ramses IV), chiusa per 10 anni e riaperta a luglio 2023, la tomba 6 (Ramses IX), la tomba 11 (Ramses III), la tomba 9 (inizialmente di Ramses V ma poi terminata e “occupata” da Ramses VI), la tomba 8 (Merenptah), la tolba 16 (Ramses I) e per ultima la tomba 62 (Tutankhamon, scoperta nel 1922 e per questo l’unica ancora quasi intatta).
corridoio tomba Ramses IV nella Valle dei Re a Luxor – Egitto
tomba Ramses IX nella Valle dei Re a Luxor – Egitto
disegni tomba Ramses IX nella Valle dei Re a Luxor – Egitto
All’interno di alcune tombe sono presenti disegni copti.
Per sfuggire alle persecuzioni dei romani, si nascosero infatti anche qui.
Dopo i templi di Angkor in Cambogia, la Valle dei Re è forse il luogo che mi ha meravigliato di più.
La metto al secondo posto insieme alle città Maya perchè sono state le prime costruzioni simili che ho visto e ci sono particolarmente legato.
tomba del faraone Tutankhamon nella Valle dei Re, Luxor – Egitto
sarcofago nella tomba del faraone Tutankhamon nella Valle dei Re, Luxor – Egitto
Valle delle Regine
Seguendo il consiglio dell’ostello in cui dormivo, ho visitato la Valle delle Regine dopo la Valle dei Re e il Tempio di Hatshepsut.
Credo sia stato un grande errore.
Ti consiglio infatti di venire prima qui, lasciando la Valle dei Re per ultima, in modo da andare sempre in crescendo.
L’ordine che ho seguito non mi ha infatti permesso di emozionarmi visitando la Valle delle Regine, anzi posso dire di essermene andato molto deluso.
Questo però non significa che le tombe non meritino di essere viste.
Valle delle Regine, Luxor – Egitto
D’altronde mi è successo lo stesso con Machu Picchu, meraviglia del mondo che non mi ha emozionato perchè vista dopo le città Maya, Azteche e Angkor (ma questa è un’altra storia, che puoi leggere qua).
La Valle delle Regine (120 EGP il biglietto, 60 EGP per gli studenti, 1600 EGP il supplemento per la sola tomba di Nefertari) è il luogo in cui sono state sepolte alcune regine e i figli dei faraoni. Dall’esterno da proprio l’idea di una necropoli.
ingresso Valle delle Regine, Luxor – Egitto
Come facilmente comprensibile dal costo, la tomba più famosa della valle è quella di Nefertari, principale moglie di Ramses II.
Scoperta nel 1904 dall’archeologo italiano Ernesto Schiaparelli, è rimasta a lungo chiusa e dal 1995 l’accesso è riservato a pochi visitatori giornalieri.
Questo sia perché l’area è a rischio collasso, sia soprattutto perché la presenza di persone influisce pesantemente sull’ambiente interno della tomba, rovinando i disegni (che pure sono già stati restaurati).
tomba nella Valle delle Regine, Luxor – Egitto
Tempio della Regina Hatshepsut
La regina Hatshepsut guidò l’Egitto dal 1495 al 1475 a.C.
Il faraone donna si fece costruire questo tempio come sito funerario.
scalinata Tempio di Hatshepsut, Luxor – Egitto
Le sfingi nel viale processionale hanno la testa della regina.
sfinge nel Tempio di Hatshepsut, Luxor – Egitto
Il tempio è costituito da due piattaforme con una scalinata centrale e le mura di pietra sono decorate con immagini che commemorano e glorificano il regno di Hatshepsut.
pareti Tempio di Hatshepsut, Luxor – Egitto
cortile Tempio di Hatshepsut, Luxor – Egitto
La maestosità del tempio aumenta se si considera il contesto in cui è stato costruito: è infatti circondato da montagne, nelle quali è stato scavato e in cui quasi si mimetizza.
Luxor dal Tempio di Hatshepsut, Luxor – Egitto
Consiglio di fare il volo in mongolfiera per apprezzare ancora di più questo aspetto.
Tempio di Hatshepsut dalla mongolfiera, Luxor – Egitto
Colossi di Memnone
Le due statue alte 18 metri raffiguranti il faraone Amenhoteb III si trovano nella strada che porta alla Valle delle Regine.
Sono l’unica testimonianza rimasta del tempio fatto costruire dal faraone, al suo tempo più grande anche del complesso di Karnak.
Colossi di Memnone, Luxor – Egitto
Il faraone persiano Cambise II fece mutilare i volti e i colossi mantengono il nome assegnato dagli storici greci, che li associarono all’eroe mitologico Memnone, ucciso da Achille.
Una delle due statue, in particolari condizioni climatiche, emetteva singolari rumori che venivano interpretati come un saluto del faraone.
A seguito di successivi restauri o di un crollo che ha modificato la struttura della statua, purtroppo i rumori non furono più avvertiti.
Colossi di Memnone a Luxor – Egitto
Medina Habu
A Luxor si trova anche uno dei luoghi più attesi del mio viaggio in Egitto.
La tappa imperdibile era il complesso di Medina Habu, assente nei classici percorsi turistici.
palme a Medina Habu, Luxor – Egitto
Qui si raccontano le guerre dell’Egitto, soprattutto di Ramses III contro i Popoli del Mare, di cui gli Shardana erano gli esponenti di spicco.
Secondo gran parte di storici e archeologi, gli Shardana erano gli antichi Sardi e Medina Habu è il luogo che toglierebbe qualsiasi dubbio agli scettici: impossibile non identificare tra i geroglifici dei Popoli del Mare, i caratteristici bronzetti nuragici.
Ramses III combatte i Popoli del Mare a Medina Habu, Luxor – Egitto
Shardana Popoli del Mare attaccano l’Egitto, Tempio di Medina Habu – Luxor
Sardegna – Guerrieri Shardana – Giganti di Mont’e Prama – Popoli del Mare
Sardegna – Guerrieri Shardana – bronzetti Nuragici Popoli del Mare
Sardegna – Guerrieri Shardana – bronzetti Nuragici Popoli del Mare
Le guerre tra gli antichi Egizi e gli antichi Sardi sono ben conosciute e studiate qui ed è stato emozionante essere accolto con tutti gli onori del caso.
guerre tra Egizi e Popoli del Mare a Medina Habu, Luxor – Egitto
raffigurazione guerre con i Popoli del Mare a Medina Habu, Luxor – Egitto
entrata Medina Habu – corpo di guardia fortificato migdol, Luxor – Egitto
statue di Ramses con Maat e con Thoth presso il Tempio mortuario di Ramesse III a Medina Habu, Luxor – Egitto
Popoli del Mare a Medina Habu, Luxor – Egitto
Volo in mongolfiera
Ero già salito su una mongolfiera a Berlino ma quando all’ostello di Luxor ho visto tra le attività proposte il volo in mongolfiera, ho iniziato a vedermi lì sopra.
In realtà all’inizio ho titubato non poco: il tour di 1 giorno intero “Mongolfiera + West Bank” includeva la Valle dei Re, la Valle delle Regine (biglietti di ingresso esclusi), il volo in mongolfiera, colazione, pranzo e tutti gli spostamenti all’importo totale di € 60,00.
Dopo mille richieste di conferma e la promessa che non avrei pagato 1 centesimo in più, ho prenotato il tour.
alba in attesa di volare in mongolfiera, Luxor – Egitto
Più o meno era tutto reale. Il costo includeva davvero tutto ma la presenza di vento all’alba ha ritardato il volo della mongolfiera e tutte le attività successive sono quindi state annullate. Ma per questo mi sono stati rimborsati 30 euro.
Insomma, il volo in mongolfiera mi è costato meno di 30 euro ed è sicuramente un’esperienza da fare.
le mongolfiere prendono il volo, Luxor – Egitto
periferia di Luxor dalla mongolfiera, Luxor – Egitto
Si sorvolano tutti i siti storici dell’Antico Egitto e la visione dall’alto è molto suggestiva, dando l’idea della grandezza dei templi e del contesto geografico in cui sono stati costruiti.
tour al Tempio di Hatshepsut, Luxor – Egitto
Valle delle Regine dalla mongolfiera, Luxor – Egitto
Teoricamente il tour inizia intorno alle 4 del mattino, in modo da vedere l’alba dalla mongolfiera, ma la realtà è che comanda la natura e, in presenza di vento, la mongolfiera non lascia il suolo.
paesaggio dalla mongolfiera, Luxor – Egitto
ASSUAN – ASWAN
La città di Assuan (in Egitto la troverai scritta Aswan, non dubitare quando devi prenotare il biglietto per i mezzi pubblici) è visitabile con tutta calma in 2 giorni.
chiesa copta di Aswan – Egitto
chiesa copta di Aswan dal Nilo – Egitto
Nella città del sud dell’Egitto ci si può rilassare navigando il Nilo su una feluca (l’imbarcazione tradizionale a vela) oppure scoprendo il villaggio Nubiano sull’isola Elefantina alla ricerca dell’obelisco incompiuto (magari cercando un’altra parte in cui voltarsi quando si vedono i rifiuti putrefatti sulla strada o galleggianti sulla riva del fiume).
Fiume Nilo, Aswan – Egitto
feluca sul Nilo, Aswan – Egitto
isola Elefantina, Aswan – Egitto
Pensando ci fosse tanto da vedere, avevo scelto di dormire proprio su questa sponda del Nilo ma non mi è sembrata niente di che.
La Diga di Assuan è un’opera fondamentale per la vita dell’area ma per ragioni di sicurezza non è possibile sostare a lungo a vederla.
Ci si passa però in auto e questo basta per capire la sua imponenza.
diga di Aswan dal bus- Egitto
L’alta diga, terminata nel 1970, diede vita al Lago Nasser, ampliando le aree coltivabili e garantendo una maggiore disponibilità di energia idroelettrica.
Detto questo, la (mia) verità è che si viene ad Aswan solo perchè la città è la migliore base di appoggio per raggiungere un altro meraviglioso tempio: Abu Simbel
alba nel deserto, Egitto
ABU SIMBEL
Situato a pochi chilometri dal confine con il Sudan, Abu Simbel è un altro sito scenografico dell’antico Egitto.
Si trova infatti a pochi metri dal Nilo e a poca distanza attraccano appunto le navi da crociera.
Nilo da Abu Simbel – Egitto
Visitabile anche con un’escursione in giornata da Aswan, il sito di Abu Simbel è una spettacolare e imponente costruzione nella roccia. Anzi due.
Tempio del faraone Ramses II e Tempio della regina Nefertari, Abu Simbel – Egitto
Ho pagato 25 euro per il trasporto a/r dall’ostello di Aswan ad Abu Simbel + 10 euro di biglietto (pagati in contanti alla biglietteria del sito archeologico).
Tutto il sito è tranquillamente visitabile in poco più di un’ora, ragion per cui tutti i tour concedono circa 2 ore di tempo.
Abu Simbel può essere diviso in due templi: il tempio del faraone Ramses II e quello della regina Nefertari.
folla di turisti al Tempio del faraone Ramses II, Abu Simbel – Egitto
folla di turisti al Tempio della Regina Nefertari, Abu Simbel – Egitto
Il tempio maggiore è quello in cui svettano 4 statue di Ramses II, ognuna alta 20 metri e ai lati altre più piccole che raffigurano la madre Tuia, la moglie Nefertari e alcuni figli.
Tempio del faraone Ramses II, Abu Simbel – Egitto
Prima di recarmi in un posto, non voglio studiare totalmente la destinazione, in modo da lasciare spazio alla meraviglia e all’emozione.
Ed è stato così anche ad Abu Simbel, quando ho scoperto che tra le 4 statue di Ramses c’era una piccola porta che conduce nel tempio all’interno della montagna, ricco di statue, colonne, incisioni e tutto ciò che l’antico Egitto regala.
zoom su statua Tempio del faraone Ramses II, Abu Simbel – Egitto
Il tempio è stato costruito in modo tale che tra, il 19 e il 21 febbraio e tra il 20 e il 21 ottobre, all’alba, il perfetto allineamento del tempio fa penetrare un raggio di sole sino al santuario nel cuore del tempio maggiore, illuminando la statua di Ramses II e poi quelle degli dei accanto a lui, il dio del sole Amon-Ra e Ra-Horakhti.
sole su statue Tempio del faraone Ramses II, Abu Simbel – Egitto
Un’altra dimostrazione di quanto la civiltà egizia fosse incredibilmente evoluta a livello astronomico e ingegneristico.
interno del Tempio del faraone Ramses II, Abu Simbel – Egitto
corridoio interno Tempio del faraone Ramses II, Abu Simbel – Egitto
Il tempio minore sorge affianco a quello maggiore, a circa 100 metri ed è dedicato alla moglie di Ramses II, Nefertari, ed alla divinità egizia Hator, a cui veniva associata.
In questo caso le statue all’ingresso sono 6, alte 10 metri ciascusa.
raffigurazione della Regina Nefertari, Abu Simbel – Egitto
colonna interno Tempio della Regina Nefertari, Abu Simbel – Egitto
disegni interno Tempio della Regina Nefertari, Abu Simbel – Egitto
Il complesso di Abu Simbel fu soggetto ad un’incredibile opera di “trasloco”, 65 metri più in alto e 210 metri più indietro.
Così come era stato costruito, furono necessari esperti altrettanto bravi per salvare il sito archeologico dall’innalzamento del Nilo e dalla formazione del nuovo bacino artificiale, causati dalla nascita della diga di Assuan.
posizionamento originario Tempio del faraone Ramses II
Sotto la guida Unesco e grazie ad una mobilitazione mondiale che garantì finanziamenti, tecnologia e uomini da 113 Paesi per 5 anni di lavoro, esperti cavatori di marmo italiani guidarono operai specializzati nella lavorazione della pietra nel tagliare l’intero monumento in blocchi e ricomporli una volta traslato l’intero complesso.
Venne mantenuto anche l’orientamento originario, pur se il trasloco ha posticipato di circa un giorno l’allineamento con il sole e le statue all’interno del santuario.
lavori di trasloco Abu Simbel – Egitto
MAR ROSSO
Alla partenza non avevo considerato fondamentale deviare il mio percorso per raggiungere il Mar Rosso, ma avevo comunque un’ampia flessibilità e tempo a disposizione.
Nel viaggio in treno da Abu Simbel a Luxor, ho così deciso di andare sul Mar Rosso e lasciarmi un giorno per Alessandria d’Egitto.
Le mete turistiche più famose del Mar Rosso sono sicuramente Sharm el Sheikh e Marsa Alam.
Ecco perchè ho deciso di puntare la mia bussola su Hurghada.
Questa cittadina è meta soprattutto del turismo russo e infatti sia i cartelli che i negozi mostrano le scritte in cirillico.
Hurghada dal Mar Rosso
piazza Hurghada
moschea Hurghada
Una delle classiche esperienze che si fanno nel Mar Rosso è nuotare con i delfini.
Mar Rosso
Mar Rosso dalla barca
So bene che queste attività sono aspramente criticate da tantissime persone ma, schierandomi sempre contro zoo e acquari, considero quello che viene dispregiativamente chiamato “turismo animale” il male minore per proteggere gli animali.
Il sostegno economico che viene garantito alle comunità locali da queste attività, garantisce agli animali di avere più importanza da vivi che da morti.
Il mio pensiero vale per i delfini nel Mar Rosso come per le balene a Tonga, gli animali della savana in Africa o gli squali alle Isole Fiji e in Sud Africa.
Animali che non vengono cacciati solo perchè per vederli i turisti pagano di più.
delfini nel Mar Rosso
delfini nel Mar Rosso
TRASPORTI IN EGITTO
AEREO
Il mezzo più usato per raggiungere l’Egitto è sicuramente l’aereo.
Al di là dei charter organizzati per i tour organizzati, sono davvero tante le compagnie aeree che collegano la terra dei faraoni con Europa, Asia, Medio Oriente e Africa.
Come sempre, ti consiglio di ricercare la migliore offerta su momondo, inserendo gli aeroporti di partenza e arrivo, considerando anche quelli vicini.
I voli internazionali atterrano all’aeroporto de Il Cairo o nelle località turistiche del Mar Rosso: Sharm el Sheikh, Marsa Alam e Hurghada.
Queste tratte sono gestite, in base all’aeroporto, dalle compagnie di bandiera Air France, British Airways, Egypt Air, KLM, Iberia, Ita e Lufthansa a cui si aggiungo anche le low cost Air Cairo, Easy Jet, Neos, Ryanair, Wizz Air.
Per motivi di tempo, chi vuol raggiungere Luxor e Aswan può viaggiare in aereo con le compagnie locali Egypt Air o Air Cairo.
Il taxi dall’aeroporto internazionale de Il Cairo a Piazza Tharir dovrebbe costare circa 20 euro.
Se ti chiedono cifre più alte significa che dovrai trattare…
TRENO
Spostarsi in treno in Egitto non è sicuramente una delle opzioni più considerate dai turisti ma mi considero un viaggiatore e mi piace sfruttare metodi alternativi.
Da Sardo, non sono un grande esperto di treni, ma alle infinite ore in autobus ho preferito la comodità delle rotaie.
Le maggiori città egiziane sono collegate dai treni, soprattutto se le distanze sono notevoli.
La durata dei viaggi è quasi sempre indicativa: capita spesso che il treno parta in ritardo ma sono anche arrivato in anticipo di quasi 1 ora.
Il prezzo del biglietto differisce tra Egiziani e stranieri, così come lo sportello della biglietteria. Alla biglietteria il prezzo è fisso e non trattabile. Si può invece contrattare con chi si avvicina proponendoti prezzi molto convenienti (cioè dandoti un biglietto riservato ad un Egiziano con il sovrapprezzo, che sarà il loro guadagno).
Una volta che il mio primo viaggio è andato a buon fine, ho sempre scelto questa modalità di biglietto. Ovviamente non posso consigliarla nè garantire che tutto vada sempre bene, ma solo raccontare la mia esperienza.
Ricapitolando, per fare i biglietti ci sono 4 modalità, più o meno ufficiose e possibili in base alla tratta:
– biglietteria della stazione: sarai subito riconosciuto come straniero e indirizzato nella biglietteria riservata, qui i prezzi in dollari/euro sono fissi e non trattabili;
– alloggio: alla reception sapranno sicuramente procurarti il biglietto del treno, ovviamente con una commissione. Non so quanto possa costare e come si comporti il personale di resort e hotel di lusso, ma è probabile che gli alberghi più bassi e gli ostelli ti chiedano cifre simili al costo ufficiale per turista ma ti consegnino poi un biglietto riservato agli Egiziani che potrebbe crearti qualche problema sul treno;
– persone X alla stazione: nei dintorni della stazione sarai subito avvicinato da chi ti vuole vendere il biglietto del treno. La prima volta ho allontanato tutti dicendo che avevo già il biglietto, sino a quando, dentro la stazione, non mi sono sentito costretto ad accettare: chi mi voleva vendere il biglietto ad un prezzo vantaggioso, dopo aver scoperto che ne ero ancora sprovvisto, erano persone armate e in divisa. Non so se fossero poliziotti, militari, servizi segreti o altro, ma mi hanno dato il biglietto del treno ad un prezzo nettamente inferiore a quello a me riservato, accompagnandomi poi direttamente sul treno e lasciandomi un foglietto scritto in arabo da consegnare al controllore durante il viaggio, a garanzia.
– a bordo del treno: se sali sul treno senza biglietto, potrai comunque farlo a bordo quando arriva il controllore. Credo che questa sia l’opzione più rischiosa dato che non avrai possibilità di scelta e qualsiasi richiesta sarà da accettare.
Per farti capire i prezzi di cui parlo: Tratta Il Cairo – Luxor, circa 10 ore:
– costo ufficiale del biglietto per stranieri alla biglietteria della stazione: € 80,00
– costo proposto nell’ostello in cui dormivo: € 50,00
– costo proposto dalle persone armate e in divisa alla stazione: € 20,00 (biglietto treno) + € 5,00 (mancia pretesa dentro il treno)
stazione di Luxor
Tratta Luxor – Aswan, circa 3 ore e 30 minuti:
– costo ufficiale del biglietto per stranieri alla biglietteria della stazione: € 50,00
– costo proposto alla stazione: € 35,00
– suggerimento nell’ostello in cui dormivo: il biglietto per gli Egiziani costa 650 EGP (circa € 12,00), dai al controllore massimo € 20,00 senza fargli vedere che hai di più e gli andranno bene. Prezzo pagato: € 20,00
stazione di Aswan – Egitto
Tratta Il Cairo – Alessandria, circa 4 ore e 40 minuti.:
– costo ufficiale del biglietto per stranieri alla biglietteria della stazione: € 15,00
Ho preferito fare questo viaggio in autobus, pagando 125 EGP (€ 2,00)
AUTOBUS
Tutto il discorso valido per i treni non è assolutamente valido per gli autobus.
Il costo del biglietto è fisso e non trattabile, ovviamente varia in base all’autobus e al tipo di servizio scelto.
L’acquisto può avvenire direttamente alla stazione degli autobus il giorno della partenza oppure on line.
Il primo caso è consigliato quando si fanno viaggi poco usati dai turisti (per esempio Il Cairo – Alessandria) e si paga in sterline egiziane.
Per viaggi più lunghi e turistici, per non rischiare di non trovare posto, è invece consigliato prenotare con qualche giorno d’anticipo ma si può fare solo on line.
In questo caso però il prezzo è leggermente superiore e devi considerare eventuali costi aggiuntivi che la tua carta impone per il cambio valuta.
treno Aswan – Luxor
Gli autobus partono abbastanza puntuali ed è meglio arrivare con un po’ di anticipo.
L’ora di arrivo invece è molto variabile perchè dipende dal traffico e dagli eventuali controlli di sicurezza all’ingresso delle città.
Soprattutto in tratte lunghe, si possono accumulare ritardi che superano le 2 ore.
Evita quindi di prenotare spostamenti con coincidenze.
Di seguito comunque i prezzi e le durate orientative dei viaggi in autobus: Il Cairo – Alessandria: 110 EGP, oltre 3 ore Il Cairo – Hurghada: 240 EGP, circa 6 ore Il Cairo – Luxor: 300 EGP, circa 10 ore Luxor – Hurghada: 210 EGP, circa 6 ore
Non ci sono autobus che raggiungono Aswan.
Per il tragitto Aswan – Abu Simbel è quindi necessario navigare il Nilo oppure partecipare ad uno dei tour guidati.
Ci vogliono circa 4 ore per percorrere i 300 chilometri tra le due città e il costo varia in base al mezzo scelto e all’agenzia. Il mio ostello mi ha organizzato l’escursione giornaliera in minivan condiviso ad € 25,00 a/r, ma solitamente vengono richiesti più di € 100,00.
AUTO
Solitamente non noleggio mai l’auto perché non ho la carta di credito né voglio rischiare di fare uno scontro frontale guidando a sinistra (Irlanda).
Ho imbarcato la mia macchina in nave per girare in Catalogna, Paesi Baschi, Spagna, Portogallo e Corsica e ho usato una macchina a noleggio solo in Norvegia, per andare da Honningsvag a Knivskjellodden, il vero Capo Nord non raggiungibile con mezzi pubblici.
Per quanto riguarda l’Egitto, ti sconsiglio vivamente di noleggiare un’auto.
Se sai come guidare uno scooter o attraversare la strada nel sudest asiatico, devi considerare che qui ti arriverà qualsiasi tipo di mezzo da tutte le parti.
Non esistono corsie, non esistono semafori, non esistono precedenze, non esistono sensi di marcia.
Mi è capitato sia di vedere che essere nella macchina che procedeva tranquillamente contromano o che tornava in retromarcia per 1 chilometro, curve comprese.
Sarebbe quindi impossibile guidare in simili condizioni.
Oltre il fatto che rischieresti di essere fermato per dover pagare qualsiasi cosa.
auto Aswan
NAVE
La crociera sul Nilo è il sogno di milioni di persone.
Per me la nave è un comune mezzo di trasporto che dalla Sardegna ci permette di raggiungere quello che noi chiamiamo “il continente”.
Avendo relativamente poco tempo a disposizione, non ho considerato di attraversare l’Egitto navigando il Nilo su una nave da crociera nè di vedere in questo modo il Mar Rosso.
Questo è però un viaggio classico e magari la prossima volta saprò darti informazioni maggiori e dirette.
Considerando che il Nilo è totalmente navigabile, ci sono crociere che da Il Cairo raggiungono Abu Simbel ma si può anche scegliere il più breve tratto da Luxor o Aswan.
tramonto sul Nilo dalla barca a Luxor – Egitto
tramonto a Luxor – Egitto
DOVE DORMIRE IN EGITTO
IL CAIRO
Grande Cairo, l’area metropolitana della capitale dell’Egitto, supera i 25.000.000 di abitanti.
Per evitare di perdere ore nel traffico, consiglio quindi di dormire in posti diversi in base a cosa si vuole vedere.
Per la visita del museo egizio e della città, consiglio di soggiornare al centro de Il Cairo.
In questo caso ho scelto Cairo Hub Hostel, direttamente in Piazza Tharir (7 € in camera condivisa, colazione inclusa), a pochi minuti a piedi da museo egizio, stazione metro e terminal autobus.
Museo Egizio in Piazza Tahrir, Il Cairo – Egitto
GIZA
La zona di Giza, dove ci sono la sfinge e le 3 piramidi più famose, si trova nella periferia de Il Cairo, a 20 km di distanza da Piazza Tharir.
In base al traffico, può essere raggiunta in oltre 1 ora.
Ecco perché consiglio di dormire nei pressi delle piramidi la notte prima di questo viaggio nel passato.
Ho scelto Pyramids Lounge Guest House (12 € in camera singola, colazione inclusa, a 500 metri dalle piramidi) ed è una scelta che rifarei e che non posso che consigliare.
La camera si trova in uno stretto palazzo a 3 piani e la terrazza è il luogo che da solo vale il soggiorno: si vedono perfettamente la sfinge e le piramidi e si può assistere anche allo spettacolo serale con i giochi di luci senza pagare il costoso biglietto.
Il proprietario inoltre è molto gentile, ospitale, presente e ha i giusti contatti per organizzare qualsiasi tour a prezzi giusti per qualità e durata.
piana di Giza dall’ostello – Egitto
colazione in ostello fronte piramidi di Giza
tramonto sulle piramidi dall’ostello
giochi di luce sulle piramidi di Giza – Egitto
notte a Giza, Egitto
ALESSANDRIA D’EGITTO
Ho scelto di visitare Alessandria solo come escursione di un giorno da Il Cairo.
Non posso quindi consigliare direttamente un hotel/ostello ma secondo me la zona più comoda per il soggiorno è quella della Biblioteca o vicino al lungomare che dalla stessa porta al castello.
porto di Alessandria – Egitto
LUXOR
La città di Luxor è idealmente divisa in due dal Nilo, con musei e templi che si trovano in entrambe le sponde del fiume.
Il Nilo si attraversa in circa 15 minuti ma, se si partecipa a tour condivisi, l’autista dovrà girare a lungo per prendere tutti i partecipanti nei rispettivi hotel/ostelli e le tempistiche si dilateranno oltre l’ora.
Ecco perché consiglio di cambiare alloggio in base a cosa si programma di vedere.
Luxor viene convenzionalmente divisa in: – East Bank: nella sponda orientale del Nilo si trovano l’aeroporto, la stazione dei treni, la stazione degli autobus, il Tempio di Luxor e il Tempio di Karnak collegati dal Viale delle Sfingi, il Museo di Luxor e il Museo della mummificazione. – West Bank: nella sponda occidentale di trovano invece la Valle dei Re, la Valle delle Regine, il Tempio di Hatshepsut, Medina Habu, i colossi di Memnone. Da questa zona inoltre si alzano in volo le mongolfiere.
tramonto sul Tempio di Luxor
Per la vicinanza alla stazione ferroviaria e ai Templi di Luxor e Karnak avevo scelto lo Sweet Hostel Luxor (€ 6,00 a notte in dormitorio per 2 persone con bagno in comune).
La cosa positiva è che grazie a questo ostello ho potuto fare il volo in mongolfiera ma ho avuto alcune esperienze che mi hanno lasciato l’amaro in bocca: il proprietario fa tanto l’amico ospitale ma vorrebbe soldi per ogni respiro in più del normale.
Mi ha fatto pagare la camera il doppio di quanto prenotato su booking, mi ha portato a comprare una sim telefonica chiedendo al negozio di farmi un sovrapprezzo come sua provvigione, mi ha proposto un biglietto del treno per Aswan riservato agli egiziani al prezzo per stranieri, si è offerto di darmi un passaggio a Karnak perché di passaggio nelle sue commissioni per poi cercare di caricarmi altri 20 euro sulla camera..
Tutte cose che possono essere normali per i comportamenti egiziani, ma che di certo non mi consentono di consigliare questo ostello.
tramonto a Luxor – Egitto
ASSUAN – ASWAN
Ho scelto di dormire sull’Isola Elefantina pensando fosse molto caratteristica invece la più grande caratteristica che ho trovato è stata la spazzatura. Che peccato.
Al di là di questo, sono però stato molto fortunato nella scelta dell’alloggio.
Oltre una camera spaziosa con ventilatore, aria condizionata, bagno in camera e frigo in comune per € 5,00 a notte, il valore aggiunto del Kayan Guest House è stato sicuramente il proprietario.
Mi ha organizzato il tour ad Abu Simbel, con colazione e pranzo al sacco inclusi, per solo € 25,00 e mi ha aiutato anche per l’acquisto del biglietto del treno per Luxor, a prezzi egiziani.
villaggio nubiano, Aswan – Egitto
navigando il Nilo di notte ad Aswan – Egitto
ABU SIMBEL
Considerando il tempo a disposizione, avevo deciso di visitare il sito archeologico con il tour in giornata da Assuan.
Questa scelta però implica il non vedere il tempio all’alba e al tramonto.
MAR ROSSO
Credo che Sharm el Sheikh e Marsa Alam siano le mete più famose del Mar Rosso per quanto riguarda il turismo fatto di resort, relax, mare e formule all inclusive.
Ecco perché ho scelto di andare a Hurghada.
Anche qui la proposta di alloggi è praticamente infinita.
Il rapporto prezzo/zona/qualità/servizi mi ha fatto optare per l’hotel Tiba Rose Hurgada.
Mi ritengo felice della mia scelta: per € 35,00 a notte ho avuto una camera panoramica con colazione inclusa. Inoltre l’hotel dispone di piscina e una piccola spiaggia privata con ombrelloni e sdraio a disposizione. La zona è molto tranquilla e nelle vicinanze ci sono centri commerciali e ottimi ristoranti a prezzi convenienti.
bandiera dell’Egitto a Hurghada
spiaggia hotel Tiba Rose Hurghada
CONCLUSIONI
C’è poco da dire: un viaggio in Egitto è sicuramente un’esperienza da fare per gli appassionati di storia e archeologia. L’Egitto è storia e la storia dell’Egitto è anche la storia di tutti noi.
Un discorso a sè lo voglio dedicare alle 3 piramidi più famose e iconiche.
Sono venuto qui anche per farmi una mia idea e ascoltare di persona cosa si dice nella terra dei faraoni.
galleria ascendente piramide di Cheope, Giza – Egitto
tomba Ramses III nella Valle dei Re a Luxor – Egitto
Quello che ha forgiato i miei pensieri è che in tutto l’Egitto ci sono spettacolari geroglifici incisi e colorati con i quali si racconta qualsiasi aspetto della vita e della morte, tutto dettagliatamente raffigurato.
Tranne come sono state costruite le piramidi.
Ovunque, tranne che all’esterno e all’interno delle piramidi.
Le 3 piramidi di Giza mi sono sembrate un’entità estranea a tutto il resto dell’Egitto.
Ecco perché mi sono convinto che non sono state costruite da quelli che noi intendiamo “antichi egizi”.
Ho sempre pensato che sulla Terra ci siano state popolazioni a noi ancora sconosciute, molto più evolute di quanto possiamo essere noi adesso.
Quelle 3 piramidi non hanno niente a che fare con le costruzioni successive.
Secondo me sono appunto state costruite da una precedente civiltà evoluta, poi totalmente scomparsa.
L’Egitto dei faraoni ha trovato le piramidi già costruite e le ha utilizzate, copiando la struttura.
cammello davanti alle piramidi di Giza – Egitto
Un altro aspetto di cui voglio parlare sono gli animali.
Non ci vuole chissà quale laurea per capire che i cavalli soffrono a dover trainare, tutto il giorno, tutti i giorni, sotto il sole, le carrozze con 5 persone sopra, con temperature che si avvicinano ai 50°C.
E, visto che ogni tanto succede, basta non girarsi dall’altra parte quando un cavallo o un dromedario crolla a terra sfinito.
Magari, capita anche questo, senza rialzarsi mai più.
cavalli affaticati sotto il sole di Giza – Egitto
A Hurghada avrei voluto nuotare con i delfini in mare aperto.
So che anche questa è un’attività molto discussa e contraddittoria.
Effettivamente il numero di yacht, navi, barche e gommoni pieni di turisti era spropositato.
Il forte maestrale ha però impedito l’entrata in acqua, quindi l’escursione si è ridotta alla sola vista dei delfini.
vista delle piramidi dalla macchina, Il Cairo – Egitto
Itinerario consigliato:
Il Cairo
Giza
Alessandria d’Egitto
Luxor
Assuan – Aswan
Abu Simbel
Mar Rosso
L’ultimo commento deve essere approvato.
6commenti
Mario Cardarelli dice:
Tutto molto interessante Matteo. Ci documenti sempre alla grande.
Ci rivediamo perfettamente nel tuo racconto.
Dalla guida, al factotum della nave che abbiamo preso per fare il giro sul Nilo, fino al beduino con il cammello davanti alle piramidi: una continua richiesta di soldi, anche con tono minacciosi.
Anche la polizia che interveniva per allontanarli voleva poi la mancia…
Incubi!
Per quanto riguarda il discorso sicurezza, mi ha piuttosto impressionato la tua storia del tipo che ti ha approcciato alla stazione dei treni.
Io poi ci sono stata vent’anni fa e probabilmente ho respirato un’aria diversa, anche se ricordo l’insistenza di alcune persone (mi aveva salvata il fatto che rispondevo con fermezza nella loro lingua e questo ogni volta li spiazzava)
Tutto molto interessante Matteo. Ci documenti sempre alla grande.
Ecco cosa vuol dire essere un vero viaggiatore.
Quante cose non ho visto nelle mie 4 volte in Egitto…
Ci rivediamo perfettamente nel tuo racconto.
Dalla guida, al factotum della nave che abbiamo preso per fare il giro sul Nilo, fino al beduino con il cammello davanti alle piramidi: una continua richiesta di soldi, anche con tono minacciosi.
Anche la polizia che interveniva per allontanarli voleva poi la mancia…
Incubi!
Già volevo visitare l’Egitto, leggendo i tuoi racconti ancora di più…
Mi hai ricordato gli anni di scuola, comunque vorrei tantissimo visitare l’Egitto.
Per quanto riguarda il discorso sicurezza, mi ha piuttosto impressionato la tua storia del tipo che ti ha approcciato alla stazione dei treni.
Io poi ci sono stata vent’anni fa e probabilmente ho respirato un’aria diversa, anche se ricordo l’insistenza di alcune persone (mi aveva salvata il fatto che rispondevo con fermezza nella loro lingua e questo ogni volta li spiazzava)